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Mancano una manciata di ore alla BTO2015. Come sempre, l’evento più atteso dell’anno, arriva in un periodo intenso per il settore del travel italiano e internazionale. Tra numeri più o meno positivi, il turismo italiano naviga a fatica, in particolare online. Spesso sono gli operatori a dover trovare le giuste soluzioni, ché ministeri, politica, programmazione nazionale sono lontane dalle realtà che siamo chiamati a gestire giorno dopo giorno.

BTO, cerca di focalizzare sette elementi fondamentali per consentire all’operatore di potersi orientare in un mondo in costante mutamento. Se da una parte gli operatori, nella gestione pratica, fanno i salti mortali, dall’altra le associazioni di categoria arrancano in battaglie che mischiano il sapore donchisciottesco a quello della curva sud che, oltre a solleticare il solito tifo da stadio, cambiano poco nell’operatività giornaliera.

Dopo anni nei quali gli albergatori, non si è mai capito perché, consegnavano alle OTA le migliori tariffe online e offline, adesso che finalmente iniziavano a saper gestire la parity, ecco che se ne chiede l’abolizione per legge, per poi si urlare scandalizzati se le agenzie online minacciano di sostenere poco o niente mercati ostili o competitivi. Adesso le agenzie potranno fare dumping tariffari usando commissioni che si inaspriranno sempre più. Lo faranno anche i grandi operatori classici, quelli col catalogo di carta, che hanno fior di piattaforme per la vendita online. Ma queste storie figurati se interessano, chi lo sa che da quarant’anni i TO hanno sempre preteso la parity o la migliore tariffa disponibile?

Ma niente da fare, siamo sempre in ritardo. Mentre le associazioni dei consumatori brindano alla maggiore concorrenza delle tariffe in seguito alla scomparsa della parity, le tariffe alberghiere tornano a salire, ottima difesa del consumatore, e le commissioni continuano a erodere marginalità, altra bella notizia per gli operatori.

Mentre c’è chi condanna la tassa di soggiorno litigando ogni giorno con l’assessore di turno, Airbnb si propone di fare il sostituto d’imposta ingraziandosi i comuni più grandi del modo. Mentre ci balocchiamo con una sharing economy che scambia beni e servizi con denaro né più né meno come le economie più classiche e antiche.

“Sharing Economy was outed as rental economy. Nobody is sharing anything. People are making money, simple…” Fred Wilson, Union Square Ventures

Meno male che lo dice un venture capitalist, quelli che finanziano le start up, aziende che funzionano se sono vendibili, scalabili, speculabili altrimenti ci saranno giovani che avranno lavorato per la gloria giorno e notte e, come nel caso degli animatori turistici old style, mi chiedo quanti ragazzi a 500 euro/mese ci sono nel fantastico mondo del web per ogni Fiorello informatico. Ma vuoi mettere… che figata!

Nel frattempo il cosiddetto social eating porta a casa 7,2 milioni di euro solo nel 2014 in Italia, social un cavolo. I nostri ristoratori, preoccupati per la tavolata in famiglia, stanno assistendo inconsapevoli all’abbuffata di TheFork e OpenTable che presto controlleranno i tavoli dei ristoranti di mezzo mondo rendendoli prenotabili su Tripadvisor e su Priceline. Sì, proprio Tripadvisor, quel sito dal quale ancora centinaia di ristoratori vorrebbero scomparire, ché sarebbe come farsi cancellare dall’elenco telefonico di vent’anni fa. Gli stessi ristoratori che mai ti chiedono come ti chiami, neanche mentre stai pagando, ma che lottano contro l’anonimato di chi parla sostanzialmente bene del loro lavoro.

BTO-2011

Lo sappiamo, il mondo è bello perché cambia. In un passo di Manifeso Capitalista, Luigi Zingales faceva notare che le aziende mentre stanno conquistando quote mercato sono strenue sostenitrici del libero mercato fino al momento in cui raggiungono la leadership per diventare le più difensive società nel gioco del capitalismo. Queste, una volta ai vertici, solleciteranno regolatori e legislatori per mezzo di lobby a sbarrare il mercato a chi tenterà nuovamente di distruggerlo, aprirlo, rinnovarlo.

“Gli uomini d’affari sostengono il libero mercato quando hanno bisogno di entrare in un nuovo mercato. Appena ci sono, vogliono erigere barriere all’entrata.” Luigi Zingales, Manifesto capitalista

Quello al quale stiamo assistendo, a mio parere, è uno dei mercati più conservatori che abbia avuto il piacere di analizzare. Sbaglierò, ma gli affittacamere ci sono sempre stati, nel caso Airbnb passerà alla storia non per aver inventato la sharing economy, ma per aver fatto venire a galla un abusivismo cronico in particolare in Italia, così come Uber servirà a chiarire che il mercato dei tassisti non può essere regolato da un sistema ereditario e speculativo nelle assegnazioni e nella gestione delle licenze.

Queste caratteristiche distruttive non dovranno però essere border line o sconfinare nell’economia sommersa, finirebbero per aggravare un sistema già provato e impossibile da navigare per gli onesti. E’ per questo che si sente sempre più la lontananza di chi dovrebbe regolamentare in modo equo questo settore. Allora BTO può servire ancora una volta, non per dare ricette, ma per descrivere le maree di questo oceano sempre più difficile da navigare. A chi opera tutti i giorni, passate le ubriacature e le mode, resterà il lavoro più bello del mondo che, nonostante tutto, mette di fronte ospite e ospite, come due lati di una stessa moneta.

Ben vengano lo storytelling, la musica, e tutto quel che vi pare ma se non sapremo confezionare il nostro prodotto/servizio e accompagnarlo sul mercato ci sarà poco da fare.

Uno spiraglio in questo mercato si intravede. Non si può fare concorrenza alle navi con le navi ma con gli aerei, non si può fare concorrenza alle OTA con le OTA ma con i comparatori, Expedia (Trivago), Tripadvisor, Booking.com (Kayak) lo hanno capito ed è per questo che Booking.com si è impaurito di un piccolo comparatore che qualsiasi albergatore con un semplice widget può mettere sul proprio sito (Triptease). Ecco, siamo nel momento in cui Booking.com potrebbe solo perdere, come è successo a Nokia nei telefonini.

In BTO ci saranno tutti gli attori di questo mercato particolarmente incandescente, ci sarà da capire come muoversi per sapere come reagire alle correnti e dosare quattro ingredienti a me molto cari usandoli un po’ come vele: volontà, velocità, valore e vendita.

badge_bto

Mi appresto a vivere la mia decima BTO (ce ne sono state anche due molto rare: quella light e quella delle isole) partendo per Firenze con mille interrogativi, dubbi e con il solito tono polemico, con la certezza che ancora una volta tornerò a casa con molte risposte e idee condivise che, solo per questo, valgono molto.

Buona BTO a tutti!

Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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