Skip to main content
Reading Time: 4 min

Travel: che anno è stato questo qua?

E’ fine anno e si fanno i bilanci di tutto quello che ci è successo intorno e nel mondo del travel. Bè possiamo senz’altro dire che l’anno è stato meno funesto di quello della musica anche se gli sconvolgimenti non sono mancati.

Invito i lettori di questo blog a riflettere che comunque siamo fortunati a lavorare nel turismo e che nonostante le commissioni alte da pagare, la concorrenza degli appartamenti, la crisi delle banche… bè noi ce la caviamo ogni anno. Se la cavano sicuramente quegli operatori turistici che stanno con gli occhi aperti, che annusano i cambiamenti, che non si arrendono all’Italia della lamentela, e per fortuna non sono pochi.

Ogni anno organizzare BTO mi dà l’opportunità di conoscerne di nuovi e di vedere che si può andare oltre gli ostacoli di questo faticoso paese anche soltanto con le buone idee. Riguardate la presentazione di Michil Costa a BTO qui e capirete di ciò che sto parlando.

Il 2016 è stato un anno di switch ovvero nel cervello di noi albergatori sono cambiate tante cose.

Improvvisamente si è smesso di parlare delle recensioni… pluff…

Improvvisamente non si parla più di parity rate… pluff…

Due degli argomenti più dibattuti negli anni passati si sono come volatilizzati nel corso di quest’anno. Dite che non è vero ? Guardate bene i post degli albergatori e capirete che è così.

Stavo guardando le newsletter più popolari sul famoso ‘Hotelmarketing.com’ nel corso di questo 2016:

  • Tattiche di prenotazione diretta per hotels
  • Expedia lancia prodotti di comunicazione diretta per gli hotel
  • Booking lancia prodotti data-driven per hotels
  • Marriott lancia ‘Members get more by Booking Direct’
  • Le prenotazioni dirette fanno il 9% di profitto in più per gli hotel

…e così via… L’hotel al centro. Come piace a me.

Dobbiamo però cercare di non farci schiacciare al centro, perché il rischio è questo.

Dovessi evidenziare io la tendenza che più mi ha interessato nel 2016 è proprio la straordinaria concentrazione di poteri anche nel mondo alberghiero. Due tattiche diverse per centrare l’obiettivo:

  • Quella di Marriott-Starwood, ovvero divento grandissimo e faccio da solo. Faccio un tale programma di loyalty che alle OLTA gli faccio un c… così.
  • Quella di Accor (che trovo geniale), ovvero diversifico ed investo in distribuzione (Fastbooking), alternative accomodations (Onefinestay, Oasis Collection), ostelli, programmi di ancillary ecc. Facendo così destrutturo dal mio interno e penso che quella sia la strada per il futuro.

Una recente ricerca Phocuswright ci dice che la capacità di fare revenue delle grandi catene è straordinariamente più efficace degli alberghi indipendenti. Basta analizzare le due figure seguenti per capire che comunque l’aggregazione è molto efficace per fare profitti e combattere le OLTA.

travel

travel

E allora che cosa possiamo fare in un paese dominato dalle strutture indipendenti, con tutti i cosidetti ‘soft brand’ in affanno e una frammentazione di piccole e microimprese ?

E’ molto difficile rispondere, io ho soltanto lanciato una piccola idea durante l’ultima BTO,( la potete vedere qui) ma onestamente dovremo cominciare da qualche parte perché il mondo dell’hotellerie tradizionale è in corso di… ristrutturazione.

Il 2016 di sicuro verrà ricordato come l’anno di Airbnb. Ho la stessa sensazione che avevo qualche anno fa con Tripadvisor, ovvero: tutte le polemiche che ci sono, e non solo in Italia, non fanno altro che aumentarne lo straordinario appeal.

Io c’ero al loro evento di Los Angeles. Una kermesse in pieno stile new economy con tanto di ospiti VIP (Ashton Kutcher, Gwynet Paltrow) e concerti (Maroon 5), e con una presentazione delle nuove ‘Experiences’ di Brian Chensky figlia diretta (anche troppo) della presentazione dell’Iphone nel 2007 di Steve Jobs.

Non so se, come dicono, riusciranno a cambiare il mondo, di sicuro stanno però spingendo il mio di mondi (quello dell’hotellerie) a scuotersi dal torpore in cui è stato per molto tempo.

Non c’è più protezione, non la daranno i governi e non la daranno le leggi.

Se c’è una cosa che abbiamo imparato con Internet dalla sua nascita è che un fenomeno si ferma soltanto con un altro fenomeno.

Ed è questo che ho chiesto ad i miei collaboratori quando sono tornato da Los Angeles. Come reagiamo? Qual è la nostra idea di servizio oggi ? Basta un prodotto impeccabile o ci vuole qualcos’altro?

In albergo da sempre (sono d’accordo con Robi Veltroni su questo) siamo maestri a creare ‘esperienze’: dalla cucina al benessere, dalla cortesia ai servizi, ma forse è arrivato il momento di saperle vendere in modo straordinario. La differenza è tutta qui.

Conosco piccoli albergatori che da decine di anni vendono le loro esperienze prima dei loro letti.

Ho amici che fanno cose straordinarie: se andate a Palazzolo sul Senio nell’appennino tosco-emiliano e vi fermate alla Locanda Senio potrete fare esperienze incredibili da anni come fare marmellate di fiori, cercare le castagne doc, allevare i maiali di ‘mora romagnola’. E di questi esempi ce ne sono a migliaia in Italia. Perché dopo esserci fatti prendere il mercato delle camere ci stiamo facendo fregare anche quello dei servizi ?

Reagiamo amici albergatori! Ma non facciamolo invocando l’ennesima legge o leggina al politico di turno. Fate conoscere bene le vostre esperienze, investiteci, comunicatele…

Possiamo farlo solo come categoria e stringendoci intorno all’unica aggregazione che ci rimane: il territorio.

Il mio augurio per il 2017 è credere possibile che tutti gli albergatori adottino il motto di Michil Costa e del suo Hotel La Perla:

“Creiamo benessere consapevolmente, dando valore alla persona, perché occuparsi dell’altro è piacere”

Buon anno!

Giancarlo Carniani

Giancarlo Carniani lavora nel settore dell’hotellerie dal 1982. Nella sua carriera lavora per grandi strutture alberghiere private (Grand Hotel Baglioni, Hotel Brunelleschi, CIGA Hotel Excelsior) e internazionali (Sonesta International Hotels ed Accor) attraverso esperienze all’estero in Inghilterra e negli Stati Uniti. Dopo aver intrapreso per 10 anni l’attività di imprenditore diretto attraverso la gestione di un hotel di 100 camere a Firenze dal 2010 è Direttore Generale della compagnia ToFlorence Hotels. Oltre all’attività alberghiera è stato il fondatore della BTO di Firenze, che ha diretto sino al 2017 quando ha spostato la propria attività collaterale all’hotellerie partecipando alla creazione di Hicon, manifestazione dedicata allo sviluppo ed alle tecnologie del futuro sul turismo. Dal 2012 è analista italiano di PhoCusWright e nel 2022 ha fondato la prima Accademia triennale di Alta Formazione sul turismo, HIA Hospitality Innovation Academy.

Leggi gli altri post di Giancarlo Carniani

Giancarlo Carniani

Giancarlo Carniani lavora nel settore dell’hotellerie dal 1982. Nella sua carriera lavora per grandi strutture alberghiere private (Grand Hotel Baglioni, Hotel Brunelleschi, CIGA Hotel Excelsior) e internazionali (Sonesta International Hotels ed Accor) attraverso esperienze all’estero in Inghilterra e negli Stati Uniti. Dopo aver intrapreso per 10 anni l’attività di imprenditore diretto attraverso la gestione di un hotel di 100 camere a Firenze dal 2010 è Direttore Generale della compagnia ToFlorence Hotels. Oltre all’attività alberghiera è stato il fondatore della BTO di Firenze, che ha diretto sino al 2017 quando ha spostato la propria attività collaterale all’hotellerie partecipando alla creazione di Hicon, manifestazione dedicata allo sviluppo ed alle tecnologie del futuro sul turismo. Dal 2012 è analista italiano di PhoCusWright e nel 2022 ha fondato la prima Accademia triennale di Alta Formazione sul turismo, HIA Hospitality Innovation Academy.

3 Comments

  • Silvia ha detto:

    Sempre un piacere leggere i post di Giancarlo Carniani.
    Questo poi è un ottimo sunto/spunto per iniziare il nuovo anno col giusto modo di porsi.

  • laura ha detto:

    Bell’articolo! La riflessione è puntata sull’adeguamento dei tempi e del mercato, tutto bene se si ha la forza economica ben impiantata ed un buon fiuto preventivo e idee chiare. Sì, si può puntare sull’eccellenze locali e territoriali. Ma l’arma vincente è la solidarietà tra i vari livelli di posizioni lavorative più o meno altolocate.

  • Silvia Castegnaro ha detto:

    Grazie Giancarlo per la chiarezza e spunti d’ispirazione.

Leave a Reply

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.