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Sono da poco usciti i dati di bilancio 2016 di Priceline: grandi numeri, performance impressionanti, titolo ai massimi storici. Come tutti sapete la parte più importante nel bilancio della società americana, che vale oltre 85 miliardi di dollari, è costituita da Booking.com che vale l’80% dei ricavi lordi. Ma per quale motivo Booking.com continua a macinare utili e performance che registrano crescite a doppia cifra anno su anno?

Un motivo è rappresentato dagli ingenti investimenti che il gruppo realizza a livello pubblicitario online, in particolare su Google. Si parla di 10 milioni di dollari al giorno di advertising in generale, su Google dovrebbe esserne investita la stragrande maggioranza, cifre da capogiro che si spiegano così:

Priceline’s results show that competing in online travel requires a large advertising budget to build and reinforce the brand and then drive traffic from online search, where competition is intense. Smaller players continue to struggle to compete and is a key reason why we have seen Priceline, Expedia, and Ctrip consolidate the industry both in the online travel agency model and more recently, with metasearch. This consolidation trend should persist.

Se ne facciano una ragione coloro che in questi giorni stanno organizzando il “divorzio dalle OTA” andando alla ricerca di qualche decina di migliaia di euro per aprire l’ennesimo portale. Auguri!

Per comprendere l’entità del valore che Booking ha apportato a Priceline basta ricordare che nel 2003 la società americana realizzava 10 milioni di dollari di utile, nel 2005 acquista cash il 100% di Booking.com spendendo 135 milioni di dollari (in sostanza 13,5 anni di utili societari, cosa che poteva sembrare accettabile ma impegnativa). Glenn D. Fogel, attuale CEO e presidente di Priceline – nel 2005 era Head of strategy con un passato in Morgan Stanley Asset Management, principale artefice dell’acquisizione dell’OTA europea – ci vide giusto comprendendo le potenzialità della società olandese. Infatti già nel 2011 gli utili della capogruppo superarono quota un miliardo. A fine 2016 i miliardi di utile Priceline sono diventati 10 e le azioni sono passate dal minimo storico del 2003 di circa 7 dollari agli attuali 1.735.

No other acquisition in the digital travel space in the 2000s has proven as profitable”
Sean O’Neil BBC Travel – Tnooz Travel Reporter

Il successo di Booking.com è dato però dall’ampia gamma di sistemazioni che esso mette a disposizione, in particolare la piattaforma offre un “assortimento” che si adegua in tempi velocissimi alle mode e alle necessità del mercato.

Priceline

Nel 2016 infatti la piattaforma di intermediazione è riuscita a rimodulare la sua offerta andando proprio nella direzione degli “affitti turistici di appartamenti”, in sostanza dal 2015 al 2016 l’offerta del sito si è arricchita di oltre 200 mila nuove strutture superando il milione con un incremento del 30% circa e, cosa ancora più sorprendente è che, sempre dal 2015 al 2016, il numero delle strutture alberghiere classiche è passata dal 54% al 48%, con l’extralberghiero che diventa la fetta più grande dell’offerta della piattaforma arrivando al 52%. Pare proprio che sia la crescita degli alloggi ed il mix tra alberghiero e extralberghiero – insieme all’advertising online – che consente a Booking.com di realizzare guadagni “da fare invidia”.

With the mix of a large and growing hotel business that continues to churn out impressive numbers combined with new revenue from alternative lodgings and further market share gains across its markets, Booking.com should continue to be the envy of the online travel industry.

Ecco, se qualcuno di voi volesse aprire un sito sappia che anche avendo una base economica adeguata per la costruzione di una piattaforma sufficientemente performante – cosa alla quale mi risulta difficile credere – servono qualche milione di euro e un ricco assortimento di strutture in vendita – cosa poco realizzabile da una singola associazione o da una singola destinazione.

Piuttosto, se avete qualche soldo e volete divorziare da Booking.com trovate il modo di cooperare con una OTA diversa, come ha fatto Visit Britain con Expedia.

Expedia: Visit Britain from UNIT9 on Vimeo.

Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

4 Comments

  • ENZO UMBERTO DEL GRECO ha detto:

    Cosa ne pensi di Bidroom.com?

    • Robi Veltroni ha detto:

      Umberto grazie per questa domanda. Il modello Bidroom mi ricorda molto il Top Secret Hotel di Lastminute.com. L’unica differenza sta nella quota fissa d’ingresso anziché la commissione. Se la quota fissa e lo sconto rappresentano meno del 15% delle vendite e il flusso delle prenotazioni sarà interessante il modello potrebbe funzionare.
      Ma come tutti i canali che si basano, sostanzialmente, sullo sconto dovrà raggiungere una massa critica di vendite tale da battere le OTA che comunque continueranno a fare pay per click sui nomi degli hotel.
      E quali saranno gli hotel che avranno il coraggio di lasciare una OTA per evitarne il brand-hijacking e puntare tutto su Bidroom?
      In ogni caso è un canale da utilizzare, almeno per comprenderne l’efficacia.
      Grazie per i tuoi interventi sul blog.

  • ENZO UMBERTO DEL GRECO ha detto:

    Ma è proprio sicuro che una associazione tipo Federalberghi con il sostegno del ministero del turismo non possa presentare l’Italia turistica in modo più efficiente ed efficace delle varie OTA?

    • Robi Veltroni ha detto:

      Salve Enzo, presentare è un conto e vendere è un altro. Per vendere servono imprese private con grande capacità d’investimento. Priceline spende circa un milione di euro al giorno solo in marketing su Google. Chi vuol “combattere” una OTA deve avere simili dotazioni oltre ad un know how eccezionale.
      Un’associazione di categoria deve fare azioni sindacali, per esempio sostenere la reintroduzione dei voucher; oppure azioni politiche o di lobby per introdurre una semplificazione che metta la platform economy al pari delle attività classiche dell’ospitalità e della ristorazione.
      Un ente del turismo deve promuovere il territorio. La commercializzazione secondo me la debbono fare coloro che producono i servizi (albergatori) o imprenditori privati con grande capacità.
      Provi a paragonare la velocità operativa di Booking.com a quella di Federalberghi o del Mibact.
      Grazie per il commento, a presto.

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