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La sfida etica e ecologica sarà sempre più centrale nei prossimi anni.

Per i manager del settore sarà sempre più difficile trovare il giusto equilibrio tra gli interessi della proprietà, quelli dei lavoratori e degli ospiti e allo stesso tempo mettere in pratica comportamenti virtuosi a livello etico e ambientale. Molti studi indicano che i consumatori premieranno sempre di più comportamenti sostenibili e etici anche se, per coloro che sono in prima linea come me, pare che agli ospiti interessi molto il prezzo più basso possibile e allo stesso tempo dimostrare scarso interesse al riuso, al consumo responsabile. Basta affacciarsi in sala colazioni al mattino per rendersi conto di quanto cibo, carta, plastica vengono consumate inutilmente.

Quindi il turismo e in particolare il turista inquinano, purtroppo. Lo studio, pubblicato nel maggio scorso su Nature Climate Change, stima che l’impatto sia almeno quattro volte superiore a quello che si riteneva, vicino all’8 per cento del totale.

Nel giugno scorso il segretario generale dell’Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO), Zurab Pololikashvili, ha chiesto che il settore del turismo intraprenda azioni per combattere i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, richiedendo al settore turistico di misurare meglio il suo impatto sulla sostenibilità.

Molti operatori del settore alberghiero hanno dato seguito a operazioni di marketing legate alla sostenibilità. Pratica importante perché essere sostenibili costa molto ed è bene che tali operazioni rappresentino anche possibilità di revenue.

Il gruppo Shangri-La ha avviato il programma di certificazione come parte della sua strategia di approvvigionamento sostenibile e l’impegno a proteggere le future forniture di frutti di mare e ad avere un impatto positivo sull’ambiente.

Agoda, in occasione della giornata mondiale dell’ambiente, ha pubblicato una serie di buone pratiche come quella dell’hotel Crieff Hydro nel Regno Unito che è riuscito a “riproporre” il cibo dagli avanzi, come ad esempio preparare budini di pane e burro per dolci usando il pane della prima colazione. Che poi è una pratica della buona cucina italiana, quella del “un si butta nulla”.

Concentrandosi sulla sostenibilità, gli hotel Hilton hanno annunciato il proprio impegno a ridurre a metà il proprio impatto ambientale e raddoppiare gli investimenti a impatto sociale entro il 2030.

Airbnb vuole diventare un “attore responsabile e strategico”, capace promuovere lo sviluppo di un turismo maturo, senza tralasciare un percorso di crescita che guarda a nuovi target. Capperi, detto da quelli che hanno creato problemi di vivibilità in una marea di città, che hanno spopolato i centri storici e messo in crisi equilibri sociali suona un po’ strano ma ben venga lo sviluppo del turismo maturo.

Hyatt, Marriot, Scandic e altri hanno annunciato programmi che prevedono la drastica riduzione all’utilizzo di plastica e confezioni monouso oltre alla applicazione di altre buone pratiche

Scandic Hotels, la principale società alberghiera nordica, ha deciso di smettere di usare cannucce di plastica nei cocktail serviti in tutti i suoi hotel per contribuire a ridurre l’impatto dannoso che questi prodotti hanno sull’ambiente.

Scandic Hotels ha anche deciso di smettere di usare uova di galline in gabbia. Ogni anno, Scandic serve oltre 13 milioni di uova presso i suoi hotel, la maggior parte già di galline allevate all’aperto, e da settembre, la catena alberghiera gradualmente eliminerà le uova dalle galline in gabbia in tutti i prodotti.

Nel frattempo continuiamo a interrogarci sull’etica nel marketing e nelle vendite, Yotel costruisce un albergo sostenibile ad Amsterdam da Orlando arriva notizia che nel 2019 Healthy Vacation Club trasformerà il panorama del turismo rispondendo ai bisogni dei mercati dei viaggi sostenibili, organici e non tossici.

Su internet è un fiorire di consigli per “rendere il tuo hotel più ecologico” e mi interrogo su come informare l’ospite che al telefono mi chiede “quanto mi fa di sconto?” che facciamo la raccolta differenziata, che raccogliamo le acque reflue, che paghiamo fino all’ultimo secondo di straordinario ai nostri collaboratori come recita il contratto collettivo nazionale. Sì perché è inutile essere sostenibili se non si è etici anche con i collaboratori.

Parlando di persone nel turismo, siano turisti o lavoratori, stanno emergendo tematiche interessanti.

Per esempio la posizione di Hyatt che decide di non ospitare più convention di gruppi che inneggiano all’odio, in questo caso il posizionamento è difficile e ne sono scaturite diverse polemiche riguardanti la libertà di espressione.

Penso sempre a quando Paolo Iabichino, già una decina di anni fa, insisteva nel dirmi che un’azienda ha delle responsabilità e deve anche prendere delle posizioni che rappresentino valori e obiettivi chiari. Per questo vedo con favore la scelta di Hyatt, semplicemente perché ha deciso da che parte stare anche se questo gli costerà di rinunciare ad una quota di mercato.

TUI Care Foundation ha scelto di concentrare le sue azioni sul sostegno all’UNICEF come parte delle attività del suo TUI Future Fund Programme, che fornisce assistenza di emergenza ai bambini e ai giovani bisognosi durante un disastro, soprattutto nelle destinazioni di vacanza.

Thomas Cook, dopo la tragedia del 2006 e le critiche a Harriet Green che ne seguirono e che gli costarono il posto, è corsa ai ripari con una massiccia e severa selezione delle strutture che commercializza, con stringenti questionari sulla sicurezza degli impianti a gas, imponendo una serie di restrizioni ben più rigorose rispetto a quelle previste dalle norme sulla sicurezza. In assenza di tali requisiti il tour operator esclude la struttura dalla rete distributriva.

Sempre parlando di persone nel turismo e in particolare delle donne, nella 63a riunione della Commissione regionale per le Americhe dell’ONU, organizzata dall’Organizzazione mondiale del turismo (UNWTO) e dal Segretariato del turismo nazionale del Paraguay (Asunción, 12-13 aprile 2018), si è evidenziata l’importanza di progredire verso una maggiore equità di genere nel turismo, che il settore possa sfruttare tutto il suo potenziale a favore dello sviluppo sostenibile. In quanto settore in costante crescita o pari all’eccedenza dell’economia mondiale, che rappresenta fino al 10% dell’occupazione mondiale, il turismo è idealmente posizionato per contribuire a una maggiore parità di genere e all’empowerment delle donne.

In passato il Touring Club pubblicò una carta etica rivolta a tutelare il turista nel rapporto con l’albergatore. Poco si parlato nella storia del boom turistico nazionale delle condizioni di lavoro nel turismo. Complici, da una parte, l’aumento del costo del lavoro e dall’altra lo sviluppo della distribuzione online con l’aumentare della concorrenza tariffaria al ribasso e delle commissioni è sempre più difficile garantire all’azienda un margine operativo positivo senza agire al ribasso anche sul costo del lavoro

In Italia, la start up Ethicjobs valuta e certifica la qualità del lavoro percepita dai dipendenti all’interno delle imprese. L’obiettivo è premiare tutte quelle aziende che già offrono una qualità del lavoro eccellente, aiutando invece le altre a migliorarsi a livello sociale e, di conseguenza, a livello economico.

Ci vuole coraggio per essere disposti a mettersi in gioco con un’analisi che mette in luce le performance aziendali suddivise per 5 macro-aree (clima e rapportibenefit e retribuzioneequilibrio vita privata-lavorosicurezza e adeguatezza degli spazi e degli strumentipersona) a loro volta suddivise in micro-aree specifiche, anch’esse puntualmente analizzate e restituite all’azienda richiedente.

L’indagine di Ethicjobs fornisce anche indici aggregati come Stress Level Index (SLI) o Employee Engagement Index(EEI) e aree che maggiormente influenzano la felicità lavorativa dei collaboratori, così da consentire investimenti sempre più oculati e puntuali.

Ethicjobs nel primo anno di attività ha già certificato aziende operanti nel settore turistico come Airplus, società controllata da Lufthansa che opera nei sistemi di pagamento aziendali, Best Western Italia e SI Hotels un network di 100 hotel che offre ai suoi soci e affiliati numerose soluzioni personalizzate in un’ottica di ottimizzazione del business, aumento dei ricavi e riduzione dei costi.

Nel contesto attuale del turismo, poter affianacare all’indice reputazionale un indice etico che tenga conto, non solo delle buone pratiche in materia di sostenibilità ambientale, ma anche delle condizioni lavorative dei dipendenti potrebbe rappresentare un eccezionale passo avanti.

Se a parità di prezzo e di “palle” su internet ci fosse la possibilità di individuare qual è la location con lo staff più felice, dove andreste in vacanza?

Sono un po’ scettico circa i comportamenti del turista moderno ma pare che secondo alcuni sondaggi il consumatore sia disposto a pagare anche un 15% in più pur di frequentare, comprare, scegliere un marchio etico. Per esempio Starbucks (quella che ha aperto una caffetteria anche a Milano irritando alcuni) traccerà, grazie alla Blockchain, tutte le forniture di caffè garantendo qualità e controllo sulla produzione.

Intraprendere percorsi sostenibili, rispettosi delle regole fiscali, delle norme sulla sicurezza per gli ospiti e per i collaboratori, del contratto nazionale di lavoro, rappresenta una serie di costi che tendono, in situazioni ad alta burocrazia e ad alta densità di disonesti, a mettere fuori mercato chi lavora con correttezza. Un indice etico diventerà sempre più utile affinché il consumatore possa compiere una scelta responsabile oppure essere complice di chi magari gli offre la mezza pensione a 15 euro perché, come dico sempre, quando si scende sotto un determinato livello tariffario, non so di preciso dove, ma uno schiavo da qualche parte c’è.

Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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