Gli ultimi dati sul turismo sono tra i peggiori degli ultimi tempi
Riprendo il discorso oggi che, su Affari & Finanza supplemento economico de La Repubblica, appare un’interessante analisi di Barbara Ardù dal titolo Turismo: tutti al mare, ma sono tutti italiani.
L’analisi evidenzia come l’unico mese nel quale si è registrato un incremento (di presenze) rispetto all’anno precedente è agosto. Ma per la prima volta, e finalmente aggiungo io, senza mezzi termini si dice la verità, e il sottotitolo recita inequivocabilmente: calano le presenze degli stranieri, il fatturato e l’occupazione.
E’ evidente che il turismo italiano è in crisi e il numero degli occupati sta diminuendo a un ritmo incessante: gennaio -4,5%, febbraio -6,0%, marzo -8,6%, aprile -6,5%, maggio -2,5%, giugno -5,8%, luglio -5,9%, agosto -2,5%. Il dato annuale mette in linea (-5,1%) il calo delle presenze con quello dell’occupazione. Mentre il primo potrebbe essere ritenuto un dato tutto sommato accettabile, vista la grande crisi mondiale e forse anche relativo a un particolare momento recessivo che si sta esaurendo, il secondo è un dato preoccupante che appare strutturale.
Si può notare infatti che in agosto, per esempio, l’incremento del 2,3% delle presenze non ha fermato l’emorragia dell’occupazione (-2,5%). Ho analizzato le differenze mensili tra variazione delle presenze e variazione degli occupati (lo so, non è un metodo statistico ineccepibile e matematicamente affidabile, forse però è significativo) e ho riscontrato che la velocità del crollo delle presenze è stata sempre maggiore di quella del crollo degli occupati escluso in tre mesi: ad aprile (mese in cui si avviano i contratti delle moltissime strutture stagionali italiane), a luglio e agosto (mesi nei quali ritengo che si sia avviata una drastica riduzione dei costi da parte delle strutture alla luce dei pessimi dati del primo trimestre).
Che il calo del numero degli occupati sia un dato strutturale e di lungo periodo è dimostrato dal fatto che la differenza tra andamento delle presenze e andamento dell’occupazione ha offerto il suo massimo scostamento (vedi immagine sopra): in aprile di 3,5 punti, in luglio di 2,5 e in agosto di 4,8 punti (+2,3% le presenze, -2,5% l’occupazione).
Non so per chi possa essere positivo questo dato e mi fanno ridere coloro che confidano in una riduzione dell’aliquota Iva o in qualche intervento momentaneo per superare la crisi. Il marchio Magic Italy è associabile più facilmente alla tournée di un mago piuttosto che a una destinazione turistica, il portale Italia.it è ridicolo e insignificante.
Per rilanciare il turismo in Italia sarebbe opportuno creare e formare figure professionali capaci di intervenire sulle tendenze di lungo periodo, che siano in grado di portarci fuori da questa situazione di mediocrità dell’offerta e dell’immagine dell’Italia. Il turismo in Italia, purtroppo, va male, e parecchio!
Ciao Robi condivido in pieno il tuo post e le tue considerazioni.
Quest'anno il turismo, soprattutto ad agosto, si è ripreso in parte.
Apro una breve parentesi: l'anno scorso, durante il mese di luglio, mentre svolgevo un'indagine statistica sui flussi alberghieri della provincia di Napoli, mi sono imbattuta in albergatori che, data la situazione critica, avevano deciso di chiudere per l'intero mese di agosto. Pensa un po'!
Per rilanciare il settore turistico in Italia sarebbe opportuno analizzare innanzittto il termine "turismo" nella sua accezione; successivamente
formare figure professionali idonee a svolgere il proprio lavoro.
Le statistiche non si inventano da un giorno all'altro. Bisogna battere sulla formazione affinchè il turismo riprenda il suo antico vigore.
Mena Santoro