E’ ufficiale, i famosi 800 milioni destinati all’internet veloce, non ci sono più. Il governo, per bocca di Gianni Letta, dice di essersi preso una pausa di riflessione.
“I soldi non li abbiamo né dirottati né sciupati, ci siamo presi un momento di riflessione e di analisi in funzione della diversa scala di priorità che poteva nascere dalla crisi”.
Le prime avvisaglie che il futuro delle linee veloci in Italia sarebbe stato duro lo aveva previsto il presidente di TelecomItalia Gabriele Galateri:
“Degli 800 milioni stanziati per la banda larga non ne abbiamo visto nemmeno uno e a un certo punto qualcuno mi ha detto “Vuoi i soldi per la banda larga o i vaccini per i bambini?”.
A queste pessime dichiarazioni basterebbe sommare il rapporto dell’Osservatorio Italia 2.0 realizzato da Confindustria Servizi Innovativi che esamina la situazione italiana del digital divide, per comprendere il motivo per il quale, in Italia, internet e in particolare le innovazioni tecnologiche siano spesso sottovalutate e non ritenute strategiche.
Per chi opera nel turismo queste sono pessime notizie. Il business del nostro settore è sempre più internetcentrico, nel resto del mondo, e presto anche in Italia, tutto si svolgerà online. Non poter essere da subito competitivi con banda larga e servizi con velocità superiori significa perdere del tempo prezioso e quindi competitività. Come per la rete ferroviaria e autostradale, anche le telecomunciazioni in Italia sembrano fatte apposta per far prosperare il digital divide con forti limitazioni che finiscono per far cessare i due pregi fondamentali che internet offre: la democraticità dello strumento nella possibilità di esprimersi e la libertà di creare business in modo innovativo e indipendente senza dover per forza spostare la sede fisica del proprio lavoro. In Italia, grazie anche a questa ultima malsana decisione, si è riusciti a limitare ad una parte della popolazione l’ennesima possibilità di emancipazione, con buona pace di Immanuel Kant.
Quando parlo della nostra isoletta toscana e della crisi del turismo che anche noi viviamo, sostengo che le linee veloci e la formazione professionale siano le due risorse indispensabili per trasformare la crisi in momento di particolari opportunità per le destinazioni, le azienda e le persone virtuose. Ora vedo che tutto questo è un male italiano, e non c’è da consolarsi. La disponibilità alla comunicazione e alla conoscenza dovrebbero essere valori per i quali lottare.
Prendo spunti da alcuni commenti sul forum di Olimpo Informatico dove si dibatte proprio di questo congelamento dei fondi per la banda larga. Si trova un rapporto tra quello che farà la Francia, si raffrontano gli ammortizzatori sociali con il superamento del digital divide. Sì, c’è la giusta confusione e in generale uno scarso interesse, non ci si rende conto di cosa stiamo perdendo a livello di competitività e quanto stiamo minando il futuro economico del nostro paese. Superare il digital divide sarebbe come costruire un ponte molto più efficace ed efficiente di quello sullo stretto.