Come interpretare i flussi dei turisti in Italia, metodi e tecniche per comprendere il vero andamento dell’industria turistica.
Nei giorni scorsi, sul Corriere della Sera è apparso un articolo in cui si sostiene che Milano abbia superato Roma in numero di turisti. L’articolo ha generato un dibattito al quale hanno partecipato anche gli assessori al turismo dei rispettivi comuni e altri illustri osservatori. La sintesi del dibattito è che ancora una volta si è data dimostrazione che una buona parte della classe dirigente del settore e molti autorevoli osservatori faticano a comprendere i numeri del turismo, le fonti dei dati e quindi ad interpretare il fenomeno. È un segnale di allarme, perché è dalla comprensione di questi numeri basilari e da cosa vengono determinati che si possono cominciare a discutere problemi e strategie di sviluppo turistico.
Nel breve report di Mastercard – al quale il Sindaco di Milano ha fatto riferimento per annunciare che Milano ha più turisti di Roma – si legge che la fonte dei dati sono “typically the National Statistics Boards of the relevant countries or their Tourism Boards”. Noi siamo andati a scovare questi numeri e i conti non ci tornano. Cominciamo con ordine.
Quelli che noi chiamiamo turisti – immaginandoli con la macchina fotografica e i sandali o con gli occhiali e la guida rossa del Touring (viaggiatori J) – dal punto di vista statistico assumono due nomi e significati differenti.
Il dato più noto è quello degli arrivi turistici, cioè le persone che dormono almeno una notte annotate nei registri degli hotel e/o della Polizia di Stato. Gli arrivi non sono quindi propriamente dei turisti, ma persone che per qualsiasi motivo dormono a Milano e Roma, luoghi in cui solitamente non vi risiedono. L’altro fattore da considerare è che una stessa persona può fare più viaggi a Roma e Milano in un anno e soggiornarvi più notti. Se ad esempio, vado a Roma per motivi di lavoro 5 volte in un anno e soggiorno in un hotel, io statisticamente sono 1 turista e 5 arrivi. Se invece, soggiorno in un appartamento scovato su Airbnb che non è registrato nel registro ufficiale (struttura sommersa), sono 1 turista e 0 arrivi. Questo ultimo esempio ci introduce all’ultimo tema riguardo agli arrivi: non considerano tutte le persone che non dormono presso strutture ricettive “ufficiali”.
Per ovviare ai problemi che ho evidenziato prima, un altro dato che possiamo considerare sono le stime campionarie. Dal 1996 la Banca d’Italia realizza un’indagine campionaria sul turismo internazionale basata su interviste e conteggi di viaggiatori residenti e non residenti in transito alle frontiere italiane (valichi stradali e ferroviari, porti e aeroporti internazionali). L’indagine è condotta con l’obiettivo primario della compilazione delle voci “Viaggi” (che include i beni e i servizi acquistati da persone fisiche in paesi di cui non sono residenti, nel corso di soggiorni di durata inferiore a un anno) e “Trasporti internazionali di passeggeri” della bilancia dei pagamenti dell’Italia, in linea con le convenzioni metodologiche previste dal sesto manuale del FMI. Essa rappresenta inoltre una vasta base informativa per la ricerca e per gli operatori del settore grazie all’ampia gamma di dati analitici, aggiuntivi rispetto alle esigenze di bilancia dei pagamenti, che vengono messi a disposizione degli utenti sia in forma di aggiornamento mensile sia a livello di microdati. Il testo che avete appena letto è copiato e incollato dal sito della Banca d’Italia. Se volete capire quanti turisti internazionali ci sono nella vostra città, potete scaricarvi i micro-dati e ricavarvi una stima piuttosto precisa del numero di turisti che hanno soggiornato a prescindere dalla struttura scelta.
Non sappiamo che tipo di elaborazioni abbia fatto l’ufficio studi di Mastercard, ma come si evince chiaramente dalle nostre (dare uno sguardo alla chart), Roma ha nettamente più turisti (nel senso di persone che hanno soggiornato nelle città) e più arrivi di Milano. Non solo. Torturando i micro-dati forniti da Banca d’Italia si ottengono alcuni numeri interessanti. A Roma, su circa 7,5 milioni di turisti (2015), 1,1 sono li per motivi di lavoro e circa 1 sono nella capitale per visitare parenti e amici; insomma molto grossolanamente i turisti veri e propri sono 5 milioni. A Milano, su circa 5 milioni di turisti (2015), 2,3 solo in città per affari e lavoro, mentre 700 mila circa sono li per visitare parenti e amici; quindi (con un conto sulla carta di pane) i turisti veri e propri sono 2 milioni su 5. Questi dati ci portano a fare una considerazione sul maggiore argomento che si è sentito in radio e letto sui giornali ieri: ma come è che Roma ha comunque meno turisti di Londra, Parigi, Amsterdam e Barcellona visto tutte le unicità culturali che possiede? Perché non possiamo confrontare le pere con le mele. Capitali politiche e finanziarie come Parigi e Londra hanno un numero di abitanti e di situazioni di lavoro per le quali il numero di parenti e amici e il numero di viaggiatori per affari è per natura più elevato di quello di Roma. Amsterdarm, oltre ad essere capitale politica ed economica (ma con meno parenti e amici) ha un Hub (Shiphol) con circa 60 milioni di passeggeri, ed è raggiungibile in poche ore di treno da 20-30 milioni di persone con un buon tenore di vita. Barcellona è, invece, più confrontabile con Roma. Ovviamente, concetti vaghi come innovazione, qualità dei servizi e tutto quello che volete spiegano anche le differenze, ma a saper leggere i numeri si scoprono fattori poco noti e poco fighi, ma che alla fine ci convincono di più.
Se pensate che il dibattito sul turismo debba anche basarsi su numeri e fatti, visitate il nostro deposito di dati notediturismo.it
Sfondo immagine di copertina Pixabay (1)
Buongiorno,
ci sta qualche numero che non mi torna. I dati riportati sul sito istituzionale del Comune di Roma parlano, per i soli esercizi alberghieri quindi con elevata accuratezza visto che negli alberghi il sommerso non è certamente elevatissimo, non comprendendo quindi l’extra-alberghiero di qualsiasi natura esso sia, emerso o sommerso, di oltre 10,8 milioni di arrivi e di oltre 25,3 milioni di presenze nel 2014, numeri ulteriormente cresciuti nel 2015.
Come si spiega?
Gentile Vincenzo, grazie per la domanda. Approfondiamo e rispondiamo nei prossimi giorni.
Gentile Vincenzo, abbiamo controllato e il dato sugli arrivi stranieri negli esercizi alberghieri di Roma é nel 2015 di poco superiore ai 7 milioni. Sotto al link trova tutti i dati. Inoltre, Luca Martucci su Medium, in un bel pezzo, sforna altri dati per commentare quella che sembra essere una “bufala”. Grazie ancora per seguirci e il suo commento.
http://www.comune.roma.it/resources/cms/documents/Annuale_strutture_alberghiere_2015.pdf
Io ho preso i dati qua
http://www.comune.roma.it/pcr/it/newsview.page?contentId=NEW968831
Grazie Vincenzo. I dati scaricabili al link che hai inviato confermano quanto già scritto. Gli arrivi degli stranieri negli esercizi alberghieri a Roma nel 2014 sono poco meno di 7 milioni.
Salve
ho letto il suo articolo, estremamente interessante e informato.
Spinto dalla curiosita di conoscere quali sono le città più visitate nel mondo ho trovato su internet i dati di Euromonitor, che sono abbastanza simili a quelli riportati dal suo articolo.
Poi è venuta fuori questa notizia su un presunto “superamento” di Milano, peraltro condita con le solite polemiche e rivalità da stadio. Ho visto i dati riportati nel link citato da lei in una risposta (al Sig. Sangiorgio) riguardo Roma, ma anche questo link su Milano:
http://dati.comune.milano.it/dato/item/371-371%20-%20Turismo-%20Arrivi%20per%20paese%20di%20provenienza%20e%20strutture%20alberghiere%20(2015).html
qui è possibile scaricare un foglio excel con dati estremamente precisi, gli arrivi sono divisi per nazionalità e per strutture ricettive: dagli alberghi a cinque stelle alle case in affitto fino addirittura i campeggi! la somma del tutto dà meno di 3.3 milioni di arrivi nel 2015, anno dell’Expo…
Non ho capito il secondo grafico (turisti stimati con indagini campionarie), mentre per Roma i dati sono quasi uguali rispetto al primo grafico, su Milano i dati sono sensibilmente superiori, più di un milione e mezzo di turisti. Forse per Roma i dati riguardano esclusivamente il comune mentre per Milano il comune più hinterland?
Su Roma sono riportati dati riguardanti solo le strutture alberghiere, mentre è nto che ha un’offerta molto ampia di case in affitto (oltre a B&B e i numerosi ostelli di proprietà dei vari ordini religiosi: non ho capito se questi rientrano tra le strutture alberghiere), poi c’è una porzione di turisti stranieri che soggiorna in provincia per visitare la città, immagino perché gli hotel siano meno cari. Per esempio sul lago di Bracciano ci sono vari campeggi pieni di ospiti stranieri, specialmente olandesi, che vengono in camper.
Un’altra cosa che non ho capito: nell’articolo Lei parla di arrivi “per visitare parenti o amici”: io tenderei a pensare che questa motivazione possa riguardare soprattutto gli arrivi “interni” (sia Milano che Roma hanno avuto una forte immigrazione, in particolare dal meridione: ne sono un esempio, infatti il mio cognome Cacìa è tipicamente calabro-siciliano! per non parlare degli studenti universitari fuorisede) piuttosto che gli stranieri; nell’articolo ho capito che si parla solo di turisti stranieri, se si includessero anche gli italiani Roma, per esempio, avrebbe quasi milioni 11,3 milioni di arrivi. Inoltre in moltissimi casi visitare parenti e amici non esclude che possa essere anche l’occasione per visitare una città che non si conosce o che si ha piacere di rivedere.
Peraltro mi ha stupito il numero altissimo di turisti che ha Istanbul, io ci sono stato e la trovo bellissima e una delle città più affascinanti in assoluto, per lo meno tra quelle che ho visitato. Ma, secondo la mia opinione (sono laureato in storia dell’arte), la stragrande maggioranza dei turisti non è interessata alla Storia o all’Arte, semmai a quelle che io definisco le icone pop dell’Arte: la Gioconda, la Creazione di Adamo nella Cappella Sistina, la Venere del Botticelli, per restare nell’ambito dell’arte italiana; mi ha sempre colpito, e allo stesso tempo divertito e depresso, vedere frotte di turisti che corrono per i Musei Vaticani ignorando tutto, anche gli affreschi di Raffaello, solo per arrivare alla Cappella Sistina e scappare dopo una breve visita. In sostanza sono interessati a ciò che già conoscono per fama universale… Questa digressione perché credo che Istanbul sia la meta favorita dei milioni di tedeschi e di altri stati del nord europa di origine turca, o religione musulmana
Grazie per la pazienza!
Gentile Massimiliano, le rispondo sinteticamente.
Primo punto. Arrivi e turisti sono due concetti diversi. Gli arrivi misurano le registrazioni in hotel e strutture ricettive “ufficiali”. I turisti sono le persone. Quindi, se io risiedo a Francoforte e vado per lavoro a Milano 5 volte l’anno dormendo in un hotel, sano 1 turista, ma 5 arrivi. Inoltre, gli arrivi sono registrazioni che vengono comunicate da proprietari/manager delle strutture alle autorità preposte a raccoglierli con metodi che cambiano da regione e regione.
Pertanto – in teoria – il numero di turisti dovrebbe essere maggiore degli arrivi. A me sorprende che nel caso di Roma questa differenza non ci sia e anzi nel 2013 e 2014, gli arrivi siano maggiori dei turisti.
Secondo punto. I dati sugli arrivi di Roma (e di Milano) riguardano tutte le strutture ricettive “ufficiali”, quindi non solo hotel. Il dato sui turisti (stima campionaria) considera invece tutte le forme di ricettività, comprese quelle in nero o semplicemente i letti di partenti e amici.
Terzo. Gli italiani sono emigranti da sempre e non faticano a fare amicizia all’estero. Quindi la motivazione di visita e il pernottamento “parenti e amici” é significativa anche nei flussi di turisti stranieri verso Italia.
Su Istanbul, Lei ha perfettamente ragione. Inoltre, ha una popolazione stimata di 15-20 milioni di abitanti; di turchi che risiedono all’estero ce ne sono e quindi anche qui vedi la voce “parenti e amici”. Turkish airline che ha il suo hub ad Ataturk é una delle principali compagnie al mondo per gestire il traffico aereo nelle rotte EST-OVEST; non bisogna sottostimare i turisti di passaggio. Inoltre, Istanbul è la porta di ingresso alle coste turche che prima delle primavere arabe erano le destinazioni turistiche con tassi di crescita da tigri. In sintesi, non di sola bellezza e di sola arte si nutre il turismo inteso come forza che porta la gente a dormire in un letto diverso da quello abituale.
A presto!