I prezzi in Italia non sono più quelli di una volta!
Secondo TrademarkItalia (Italian Hotel Monitor) questa la situazione in giugno negli hotel italiani: “L’andamento meteo negativo frena il mare, mentre spinge l’indice di occupazione camere nelle città, con spunti più accentuati nelle maggiori destinazioni d’arte e cultura – Performance record per Firenze, al primo posto per occupazione camere, al secondo per prezzo medio dopo Venezia – Sono 25, sulle 45 monitorate, le città che registrano un incremento dell’occupazione camere rispetto a giugno 2012 – I prezzi medi restano sostanzialmente stabili nei 4 stelle (-0,1%), in ulteriore contrazione nei 3 stelle (-1,5%)“.
Vediamo come si sono evoluti i prezzi dal 2009 così da avere un quadro più esaustivo, anche se sarebbe opportuno tenere in considerazione la variazione dei tassi di occupazione, la tariffa media a 4 anni è un dato significativo:
Per quanto riguarda Torino la media prezzi di giugno 2013 è di 132,07 euro contro i 131,71 del 2012 e dei 132,75 del 2011. Dunque seppur al di sopra dell’anno precedente, Torino resta al di sotto del giugno di due anni fa.
Se a Firenze il giugno ha fatto registrare livelli record di occupazione, questo potrebbe essere il risultato di una generalizzata pressione delle tariffe. In questo caso infatti se vediamo le medie degli anni precedenti (sempre indice IHM di TrademarkItalia) Firenze segnava 139,42 euro nel 2011, 135,83 nel 2012 e quest’anno scende ancora a 132,14.
A Milano il giugno 2013 migliora di quasi 4 euro la tariffa media che sale da 123,85 a 127,75 euro, un bel risultato. Ma se guardiamo ancora più indietro siamo ancora bel lontani dai 131,90 euro del giugno 2009.
Nella laguna le tariffe restano nella parte alta della forbice tra minimi e massimi. Rispetto al giugno 2012 Venezia guadagna circa 6 euro (162,42) sfiorando per un pelo il record storico per giugno raggiunto nel 2011 a euro 161,98.
Anche a Roma niente di eccezionale i 132, 07 euro di giugno sono solo 36 centesimi di euro in più rispetto allo stesso mese del 2012, in perfetta parità con il giugno 2009 e sotto il massimo di 133,23 euro del giugno 2010.
Con questi dati non c’è da meravigliarsi se, secondo Fipe-Confcommercio: “rispetto al 2012, il numero di lavoratori in ingresso cala di oltre 25 mila unità, per l’80% a carico dell’occupazione stagionale. Le imprese faranno a meno di 21 mila lavoratori.”
Dal 2010 (anno in cui 3 lavoratori su 100 lasciarono il lavoro nel turismo) segnalo questo allarmante crollo dell’occupazione che, a mio avviso, corre in modo molto più veloce del rallentare dell’occupazione delle camere. Ma oggi non voglio essere polemico.
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