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Ipermediazione, parity rate e pubblicità brandizzata su internet sono i nodi da sciogliere.

Seguendo le tracce sempre più marcate dell’ipermediazione mi imbatto in segnali sempre più evidenti che mi portano a pensare che le OTA e i metamotori non siano aziende che vendono le camere ma che cedono visibiltà agli albergatori. Visibilità sottratta ai gestori delle strutture grazie agli introiti derivanti dalle commissioni.

Due, secondo me, sono gli assi sui quali deve essere giocata la partita a livello di regolamenti e contratti:

– la parity rate – il cui mito sta scricchiolando in particolare in Francia – è imposta dalle OTA agli albergatori ma è costantemente violata dalle stesse con modalità invasive e spesso palesi su tutti i mezzi di comunicazione off e on line. Sarebbe apprezzabile che il regolatore del mercato imponesse quanto meno una parità di obblighi reciproci basati anche sulla lealtà che due aziende, legate da rapporti collaborativi, dovrebbero usare. Oppure, visto che nessuno la rispetta, bandirla come tecnica di distribuzione.

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Esempio di violazione della parity rate di Venere nella convenzione per i soci Aci.

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Esempio di violazione di parity rate di Expedia su Twitter

– i ppc brandizzati – un business che rende Google, Tripadvisor e gli altri metamotori e motori di ricerca le OTA delle OTA – rappresentano ormai l’attività predominante nelle strategie marketing degli operatori, come si legge su Tnooz: Expedia, Booking.com, Kayak and Hotels.com are prolific spenders on Google AdWords, regularly logging in the top fifty search engine marketers by spending an average of $67,250 per day. And that’s just on Google. Se poi diamo un’occhiata al bilancio del 3Q13 di Tripadvisor si nota che solo Expedia versa nelle casse del gufo circa 60 milioni di dollari ogni 3 mesi per acquisire visibilità. Credo che Tripadvisor debba indicare esplicitamente questa voce essendo, il gufo, da poco uscito dall’area di consolidamento di Expedia, sua ex controllante: “Related-party revenue from Expedia totaled $56.2 million for the third quarter of 2013, a decrease of $0.7 million, or 1%, compared to the third quarter of 2012″. Anche in questo caso sarebbe auspicabile che il regolatore del mercato ponesse qualche limite essendo il brand dell’hotel parte del valore d’avviamento di un’azienda e che il suo “auspicato revenue” dovrebbe essere più tutelato e favorire i gestori e proprietari delle attività alberghiere.

L'invasione dei ppc brandizzati prima dei risultati organici

L’invasione dei ppc brandizzati prima dei risultati organici

Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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