Dal 1° luglio diremo addio alla tanto vituperata clausola del Parity Rate di Booking in Europa, e questo perché la famosa holding è costretta ad adeguarsi al Digital Markets Act dell’Unione Europea. Una norma che ha l’obiettivo di regolamentare le gatekeeper, ovvero le grandi piattaforme online che controllano l’accesso ai mercati digitali.
Fino al 2023 Booking non rientrava tra le piattaforme soggette al Digital Markets Act a causa della contrazione del suo giro d’affari a seguito della pandemia, ma la ripresa del mercato turistico internazionale la vede finalmente obbligata ad adeguarsi alla normativa vigente.
Su queste pagine Robi Veltroni, nostro fondatore, ha spesso parlato di Parity Rate, ovvero la clausola che obbliga(va) le strutture ricettive a tenere lo stesso prezzo per la stessa tipologia di camera su tutte le piattaforme di distribuzione, proprietarie e intermediate. Per anni quest’obbligo è stato inderogabile per le strutture ricettive che volevano vendere le proprie camere sulle OTA, in particolare su Booking, da sempre la più rigida da questo punto di vista.
I più strateghi hanno però sempre trovato altre vie per differenziare la loro strategia commerciale, anche solo creando varie tipologie di camere distribuite in maniera differente, on anche solo denominate in maniera differente, sui vari canali di vendita online.
La Parity Rate in Italia
In Italia, così come in Francia, la Parity Rate era già stata abolita però il 4 agosto del 2017, con l’approvazione del Ddl Concorrenza.
Nessuna novità per noi quindi, se non che il diffondersi di queste “libertà” gestionali a tutto il Vecchio Continente dovrebbe abituare in tempi relativamente rapidi i viaggiatori business e leisure a quanto meno controllare chi offre la tariffa più bassa prima di prenotare, spostando una quota parte delle prenotazioni sui canali di vendita diretti.
Sappiamo però che in questi anni buona parte delle strutture ricettive nostrane ha mantenuto la parity anche se non richiesta e spesso le tariffe sono addirittura più alte sui siti proprietari e contattando direttamente l’hotel che non sulle OTA, dove la dicitura “miglior tariffa garantita” è ancora visibile a ragion veduta…
Vedremo se con questa spinta dall’alto e dall’esterno le strategie di pricing e vendita verranno ottimizzate anche da noi.