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Sono d’accordo con Ian Schrager quando dice che, passata la pandemia, difficilmente ci saranno cambiamenti significativi nel mondo dell’ospitalità. Cambierà qualcosa, forse il rapporto con la tecnologia ma solo a patto che porti risparmi e faciliti il viaggio.

Ma il comprendere come sarà il futuro che ci attende una volta superata la pandemia lascia, in queste ore, il tempo che trova. Il problema più grande non è immaginare cosa fare in un futuro ipotetico bensì quanto durerà il durante. Quanto e come dovremo convivere con questa situazione? I numeri sono impietosi così come sono inefficaci i provvedimenti.

Senza alcuna strategia sanitaria ben definita, senza una interpretazione dei dati scevra da ogni convenienza di parte, saremo sempre appesi a un filo: la zona rossa, il blocco parziale, quello totale. Servirebbero azioni concrete che rendano le cose anche un po’ più facili, non tanto, basterebbe un po’, che insomma infondano fiducia. Invece “perfino quella nel vaccino comincia ad appannarsi minata da un senso vago di inattendibilità” (cit. Stefano Massini in Alfabeto emotivo della ricaduta). Per lo stato dell’arte del vaccino, sempre su La Repubblica, vi consiglio questo Longform. Sì, quest’anno i direttori d’albergo sono diventati specialisti nella curva pandemica per comprendere date di apertura e chiusura, esercizi contro natura per chi è votato all’aprire sempre nuove imprese.

Il momento è talmente incerto anche nella durata tanto che anche “Il Sole 24 Ore” lancia la newletter settimanale per essere aggiornati sulle questioni Covid-19. Se non sappiamo quando finirà sarà bene pensare cosa fare nel durante. Quali azioni immaginare per restare a galla fino a che non passa la tempesta?

Proviamo a lavorarci… Innanzitutto dimentichiamo i bilanci prima del 2020. Considerate il 2020 l’anno zero. Ma non per modo di dire. Lasciate perdere chi sostiene che il recupero sarà effettivo nel 2023 o nel 2024. Giocatevi il 20, il 23 e il 24 al Lotto, avrete più speranze. Lasciate perdere quelli del recupero a L, a M, a V, e a doppia V. Mi sembrano quelli del trenino A, E, I, O, U, ypsilon.

Prendete il bilancio 2020, nel 2021 dovrete migliorare quello! Nel 2021, anche se il vaccino sarà arrivato, servirà ancora tempo affinché si diffonda, almeno in tutta Europa, la fiducia nel viaggio e si attenui la gravità della situazione economica. Inoltre finita la pandemia quanto dureranno gli effetti negativi? Guardate questo grafico rilasciato di recente da Phocuswright

Anche quelli che consigliano: “investi adesso che è il momento buono”. “Lasciali perde’ e dammi retta“, diceva nonna Antonietta. Investi solo in tecnologia buona, che ti risolva problemi e aiuti te e l’ospite a gestire il viaggio in sicurezza. Adotta un protocollo semplice, in linea con le direttive degli organismi sanitari nazionali e internazionali, ma semplice e chiaro. Comunicalo all’ospite in maniera corretta e tempestiva, al momento della prenotazione, non all’arrivo.

Nell’organizzazione aziendale c’è da essere elastici e leggeri. Studia tutte le forme di contratto più adeguate alla situazione e coniuga sempre l’esigenza di sostenere il tuo staff in questo pessimo periodo e la continuità aziendale. Sì è un esercizio difficile ma necessario. Se il tuo staff non capisce la situazione spiegagliela, fino a sfinirti ma non soprassedere mai nel condividere obiettivi e metodi.

Stai liquido il più possibile, prendere impegni a lungo termine adesso è da scellerati, non sarai mai in grado si sapere se domani si bloccherà tutto. Non è pessimismo, è realismo. Sii leggero e elastico, riflessivo per quanto necessario e risoluto nel momento buono, ché arriverà il momento buono. C’è solo da essere pronti e non spompati quando arriverà. Guarda i ricavi prima di impegnarti sul fronte dei costi, devi essere liquido adesso.

Non sbagliare e non confondere riapertura con recupero. Hai tempo? Il tuo staff ha tempo? Il momento per la formazione è adesso. No, non le giornate passate nelle varie chat da alcolisti anonimi che si piangono addosso. È il momento per studiare, per tornare a scuola, per approfondire e scegliere cosa fare. Ma rimani liquido il più possibile.

Sarà un processo che passerà per il rispetto e la responsabilità. Sarà una rinascita e allo stesso tempo una rivoluzione. Sì non cambierà nulla ma sarà rivoluzionario il modo di pensare, di agire e di lavorare.

Un’esperta guida americana mi raccomandò una ventina di anni fa di lavorare sempre in maniera pulita, corretta. Mi viene in mente il manifesto del lavoro ben fatto dell’amico Vincenzo Moretti, che ritengo ormai ineludibile e parte della rivoluzione del modo di intendere il lavoro. E anche Paolo Iabichino che ormai dieci fa mi disse: tu hai una responsabilità nei confronti dei tuoi ospiti.

C’è da riguadagnare la fiducia dell’ospite che ci cercherà per telefono sempre di più, c’è da fare una promessa di ospitalità naturale, spaziosa e verde. Sostenibile poi verrà da sé sperando che non sia solo un green washing o una declinazione puramente marchettara. Non c’è da pubblicizzarsi come Covid Free o Covid Safe o come destinazione sicura. Nessuno ha idea come risolvere questa storia, che fiducia può trasmettere al turista una destinazione o una struttura che si autocertifica come sicura? C’è da essere onesti. Se però avete trovato una maniera per ottenere fiducia da un ospite, fatene il vostro fiore all’occhiello. L’ospite che nella tua struttura percepirà attenzione nei protocolli e cura per il suo soggiorno ti sarà riconoscente.

Adesso facciamoci coraggio, il tunnel è ancora lungo e c’è da abituarsi a viverci dentro. Abbiamo già passato momenti che parevano insormontabili: le torri gemelle nel 2001, la crisi finanziaria nel 2008. Sembravano eventi apocalittici prima del Covid-19. E poi le recensioni false, la tassa di soggiorno, la GDPR, la rate parity che abbiamo visto di volta in volta come il male maggiore adesso diventano dei divertissement. Passerà anche questa e potremmo dire: io c’ero.

 

Photo by Alex Perez on Unsplash

Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

2 Comments

  • Zeno Govoni ha detto:

    Bravo, mi sei piaciuto molto e mi ci ritrovo in tante cose soprattutto sul LAVORO BEN FATTO, trasparente, onesto, mai orientato al facile e immediato profitto ma a quello di investire continuamente per avere un orizzonte lontano e di lunga durata. BRAVO, dovevo dirlo due volte. E grazie per le tue parole.

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