Airbnb ha recentemente definito un valore della propria azienda, l’ha divisa in quote e le ha messe sul mercato. Alcune persone le hanno comprate e adesso le quote sono scambiate sul mercato.
Così l’OPA Airbnb ha avuto accesso a capitali che investirà per mantenere, e possibilmente aumentare, il valore dell’azienda. È inoltre riuscita a produrre un ritorno gli investitori iniziali e ai dipendenti.
Perché un albergatore non può fare la stessa cosa mettendo in borsa la propria attività?
Questa è una di quelle domande alle quali si risponde di riflesso con rigurgiti di status quo.
Ci proviamo?
Tu chiedi:
– «Perché un albergatore non può fare la stessa cosa mettendo in borsa la propria attività?»
E l’Homus Status Quos (una specie destinata all’estinzione nel mondo moderno) risponde:
– «Perché in borsa ci vanno solo le aziende grandi».
– «Perché?», chiedi te.
– «Perché la borsa non è roba da piccoli, da albergatori!»
– «Perché?»
– «Perché servono audit, documenti, pubblicazioni…è una cosa grande e costosa»
– «Perché?»
– «Ma perché una cosa del genere è impegnativa!»
– «Perché?»
– «Ma te immagina se uno compra azioni di un Hotel!»
– «Perché?»
– «Ma si è visto mai? Non ha senso!»
– «Perché?»
E così via.
L’Homus Status Quos a mio avviso questa volta ha ragione.
Non ha senso quotare in borsa un albergo, perché tutto il processo è troppo dispendioso.
Per ora.
La mia tesi è che le cose stanno per cambiare.
Rifacciamo il ragionamento in un altro contesto?
Tu, negli anni ’90 chiedi:
– «Perché un privato cittadino non può lanciare un canale televisivo?»
E l’Homus Status Quos risponde:
– «Perché in televisione ci vanno solo personaggi importanti».
– «Perché?», chiedi te.
– «Perché la TV non è roba da piccoli, da privati!»
– «Perché?»
– «Perché servono ripetitori, studi, presentatori, uffici…è una cosa grande e costosa».
– «Perché?»
– «Ma perché una cosa del genere è impegnativa!»
– «Perché?»
– «Ma te immagina se un privato lancia un canale TV!»
– «Perché?»
– «Ma si è visto mai? No ha senso!»
– «Perché?»
E così via.
Poi arriva YouTube e anche un tredicenne brufoloso può lanciare un canale TV (che non si chiamerà TV ma poco importa) nel giro di otto minuti e mezzo e superare l’audience di canali storici.
Cos’è cambiato da Mamma Rai a Youtube?
È arrivato internet che ha reso facile ed economica la diffusione di video.
Che succede quando arriva internet anche nella finanza? Succede che anche un tredicenne brufoloso può lanciare un’OPA. E se lo può fare lui, immagina un albergo.
Bene, ora internet è arrivato nella finanza. Ci è arrivato l’estate scorsa ma se ne sono accorti in pochi.
– «Ma come?», diranno alcuni «è da una vita che si possono comprare azioni online».
Vero, ma quello non è internet che gestisce la finanza, è la finanza che utilizza internet come canale aggiuntivo.
È Blockbuster che si fa il sito internet.
Sono cose completamente diverse.
Netflix è un’altra cosa.
Quest’estate c’è stata l’esplosione della DeFi, la finanza decentralizzata.
Questo è internet che prende in mano la finanza, che la finanza lo voglia o meno.
È la finanza senza i guru delle finanza.
Senza le banche.
Riesco forse a spiegarla solo con un altro dialogo, tra la DeFi e la TradFi (la finanza tradizionale):
La TradFi, elegantemente arrogante si rivolge ad una ragazzina:
– «E tu chi sei, sbarbatella?»
– «Sono la DeFi».
– «E che fai da queste parti?».
– «Ah niente, stiamo sperimentando la compravendita di token e altre cose come il lending».
– «Token?»
– «Criptovalute».
– «Ah! Bitcoin. È solo speculazione, non c’è niente dietro.»
– «Il Bitcoin in realtà non c’entra, siamo su Ethereum. Stiamo sperimentando il sistema. È tutto in automatico, io non faccio niente. Una volta impostate le regole, la gente poi si arrangia».
– «In che senso?»
– «Voi per fare un’OPA chiedete milioni e ci vogliono mesi, no?»
– «Certo, è un processo complicato».
– «Bravo, sappi da noi si lancia un’OPA in otto minuti e mezzo, a costi irrisori»
– «E chi garantisce?»
– «Da voi chi garantisce?»
– «Noi, la legge, i tribunali»
– «Come con Gamestop insomma? Voi che siete degli squali in cravatta, la legge che è sempre anni indietro rispetto alla tecnologia e i tribunali che ci mettono decenni ad arrivare a sentenza?»
– «E da voi chi garantisce? Tu?»
– «Il codice»
– «Il codice?!»
– «Sì. Se una regola è scritta, viene applicata in maniera automatica e immediata, senza possibilità di corruzione»
– «Ma si è visto mai? Non ha senso! Senza un’autorità centrale le cose non possono funzionare»
– «Diceva così anche la televisione»
Internet, dopo aver sviluppato un sistema migliore per la trasmissione di dati, ora sta sviluppando un sistema migliore per la trasmissione del valore. Le conseguenze saranno epocali.
Vediamo assieme come ci arriveremo, con un esempio: l’Hotel Opale di Marina di Cemento.
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PREMESSA TUTTA ITALIANA
L’esempio che sto per fare non considera volutamente nessun aspetto legale o fiscale.
Da quello che ho capito il modo per tokenizzare una struttura legalmente in Italia si è trovato ma è opportuno chiarire: non fatelo a casa da soli ma affidatevi ad esperti.
Attenzione: quanto segue NON è successo davvero!
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L’HOTEL OPALE DI MARINA DI CEMENTO
l’Hotel Opale di Marina di Cemento ha avuto un 2020 molto duro e ha pochissima liquidità in cassa.
Il proprietario, un tale Vitale Buterini, ha però un’idea che reputa eccezionale.
Ha notato che Marina di Cemento attira vari Nomadi Digitali e ha anche scoperto perché: il paese ha l’internet più veloce d’Italia a causa di un errore burocratico fatto il primo Aprile del 2008 nel Ministero delle Comunicazioni, in una circolare scherzosa intitolata “I comuni d’Italia strategici che meritano un internet non imbarazzante“.
Un impiegato di origini tedesche l’ha presa sul serio e sono partiti i lavori che hanno portato un cavo dati direttamente dalla Romania.
Nel 2020 sono venuti in Hotel alcuni milanesi e romani per passare l’estate fuori città, e prima di prenotare chiedevano sempre la conferma della velocità di internet.
Parlando con loro si è reso conto di cos’hanno bisogno e ha deciso di ammodernare l’Hotel per attirare questo nuovi ospiti.
Purtroppo servono soldi e alla banca hanno detto:
– «Guardi, purtroppo la banca centrale europea quest’anno ha stampato solo uno sfottìo di soldi mai visto prima e purtroppo non ce ne sono per Lei. C’è da tenere in piedi l’Alitalia e roba strategica del genere, mica gli alberghi con idee. Siamo in Italia Sig. Buterini, prima la tradizione!»
Per fortuna tra gli ospiti di Vitale ci sono dei cripto nerd che stanno tutto il giorno a smanettare con le cripto e uno di loro si offre di aiutarlo a tokenizzare l’hotel.
Vitale scrive un prospetto nel quale presenta il progetto: con $500.000 lo adatta alle nuove esigenze (ragioniamo in dollari perché i mercati cripto sono in dollari).
Fa fare una valutazione all’albergo e che risulta essere di $2 milioni.
La stessa valutazione prevede che il valore potrebbe salire a $4 milioni, dovuto all’ammodernamento e al maggiore introito.
Ciliegina sulla torta, questo tipo di clienti sono intercettabili al di fuori delle OTA con conseguente risparmio di costi.
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NOTA
Con questo voglio dire che tokenizzare un hotel che ha prospettive di crescita importanti ha probabilmente più senso che un Hotel che cerca solo di sopravvivere.
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LA TOKENIZZAZIONE
Il nerd emette 2 milioni di token CEM (da “cemento”) sulla rete Ethereum.
1 CEM vale quindi $1 .
Nel codice indica che non se ne potranno creare di più in futuro.
Mi rifaccio al “senza possibilità di corruzione” di cui sopra: è proprio impossibile farlo, non una promessa.
Non è che lo si può fare e poi interviene la Consob, per capirci, non puoi proprio farlo.
Allo stesso modo per creare i token non è necessario chiedere il permesso a nessuno, così come non è necessario farlo per creare un blog.
È più simile a una legge della fisica che una legge umana.
L’operazione richiede poche ore e $100 di gas, circa 0,007 ETH, da pagare al network.
Poi vanno dal notaio/avvocato/azienda di certificazione a certificare che questi token rappresentano il valore totale dell’azienda.
Si impegnano anche ad accettare i token CEM per pagamenti di soggiorni, al prezzo di mercato (non al prezzo di emissione di $1).
NOTA
Questa è la parte ad oggi più delicata che a mio avviso verrà risolta da aziende garanti native della DeFi.
Probabilmente chiederanno un collaterale a garanzia. Forse i token andranno a rappresentare non direttamente l’Hotel ma una società creata ad hoc a cui l’hotel va ad appartenere. Vedremo.
L’OPA
A quel punto mettono in vendita il token.
Ne vendono 1 milione (sui due che hanno) a investitori istituzionali a uno sconto, diciamo a $0,8, raccogliendo $800.000.
I token sono bloccati per un anno e poi vengono rilasciati regolarmente nell’anno successivo.
Gli investitori scommettono sul fatto che potranno venderli a più di $0,8 e trarne profitto.
Questo è solo un esempio. Avrebbero potuto venderne anche a $0,95 con un periodo di blocco più breve. Oppure venderne a privati (cosa spesso legalmente più difficile), o venderne di meno.
In ogni caso, hanno raccolto i soldi necessari.
LA BORSA
Ora che hanno il token, quindi una specie di titolo in borsa, come lo mettono sul mercato?
Vanno alla Borsa di Milano? No, vanno in Uniswap e creano una pool che costa loro meno del biglietto del treno per Milano.
Caricano cioè $100.000 in USDT (una stable coin del valore di $1) e 100.000 CEM (i token appena sfornati), andando a definire il prezzo di 1 CEM equivalente a $1.
Ora chiunque nel mondo può comprarne e venderne: basta un browser e delle criptovalute.
Non serve, nemmeno qui, chiedere permesso a nessuno.
Degli $800.000 raccolti, $100.000 ora sono a rischio nella pool.
Dico a rischio perché se tutti vendono CEM per comprare USDC, Vitale si ritrova in mano 100.000 CEM e zero USDT. Inoltre i CEM avranno un valore bassissimo, se non nullo, in quanto tutti hanno solo venduto. Dalle leggi di mercato valgono per tutti (tranne per l’Alitalia).
Questo è improbabile perchè nessuno possiede CEM, tranne gli investitori i cui token sono bloccati per un anno e Vitale stesso che in Uniswap se li venderebbe a se stesso.
In questo primo momento quindi, al massimo ci sarà qualcuno che compra.
IL MARKETING
Ora Vitale ha in cassa $700.000 ($100.000 li ha messi nella pool).
$500.000 sono per la ristrutturazione e ne restano $200.000 per altro.
Ne dedica $100.000 al marketing.
Che fare? Investire in Facebook e Google Ads? Forse, ma decide per ora di prendere una strada più innovativa e di rivolgersi a un target più adatto: il mondo cripto.
IL MARKETING – AIRDROPS IN DISCORD
Aprono un server Discord (una specie di Slack usato nel gaming e nelle cripto) e pagano $200 a Tip.cc per listare il token. A quel punto possono mandare i token CEM direttamente agli utenti con un messaggio in Discord, rimuovendo ogni complessità. Gli utenti non devono nemmeno aprire un wallet.
Ecco come facciamo in Trips:
In questo modo riescono a far crescere il numero di membri in Discord molto velocemente.
Certo, molti sono “leechers”, cioè persone che si limitano a prendere i token e venderli in Uniswap per criptovalute pregiate come Ethereum, ma alcuni approfondiscono e diventano membri attivi.
Molti aiutano a diffondere il messaggio nei social e vengono pagati in token (immagini sotto), altri diventano moderatori di Discord e così via.
In pratica si crea un piccolo esercito di adepti al progetto.
Qui puoi vedere direttamente quello che succede nel Discord di Trips Community.
IL MARKETING – REVERSE AIRDROP
A settembre 2020 Uniswap ha regalato 400 UNI a chiunque avesse usato in precedenza il loro protocollo.
Al lancio valevano circa $1200, adesso sono più o meno $4000.
Altri progetti hanno poi fatto la stessa cosa ed è iniziato quello che io chiamo il Growth Hacking 3.0.
In pratica invece di dedicare il budget di marketing a Google e Facebook, lo si investe direttamente nelle persone.
Le due mega corporazioni sono state disintermediate.
Anche l’Hotel Opale decide di provare questa tecnica: seleziona 500 indirizzi Ethereum (sono pubblici) che hanno interagito in passato con exchange decentralizzati come Uniswap e altri, e mette a disposizione 100 CEM ciascuno, per un totale di 50.000 CEM.
Quando fa l’annuncio, la visibilità è enorme e la metà degli indirizzi ritirano i CEM.
Alcuni li vendono subito mentre altri decidono di tenerli e metterli a frutto.
Siccome spesso dopo il lancio di questi token il prezzo sale, ci sono anche persone che ne comprano.
Il mercato fa il suo lavoro e definisce il prezzo dell’assett.
LA RISTRUTTURAZIONE E IL LANCIO SUL MERCATO
Sei mesi dopo l’albergo è ammodernato e Vitale investe ancora dei token CEM per spingere il messaggio nei social. Decide di fare anche pubblicità tradizionale in quanto non tutti i suoi potenziali clienti sono nelle cripto.
Il mercato in Uniswap è attivo, il prezzo oscilla molto, è sceso fino a $0,60 e salito anche a $1,3.
I detentori del token hanno un interesse diretto a che l’hotel abbia successo e ne parlano in giro, il che crea movimento organico.
Il passaparola e il marketing funzionano e l’hotel si riempie.
Gli incassi sono interessanti e una parte viene reinvestita per acquistare dei token sul mercato e bruciarli, diminuendo la quantità circolante. Il prezzo sale.
Ci sono stati anche un paio di clienti che hanno pagato il soggiorno direttamente in CEM.
Ogni cliente che soggiorna, anche chi proviene dalle OTA, viene informato dell’esistenza dei CEM e ne riceve alcuni in regalo, proporzionalmente alla spesa.
Alcuni li vendono, altri li tengono e iniziano a sperare che il prezzo salga, essendo così più incentivati a parlare bene della struttura alle persone che conoscono.
Ora l’Hotel è ristrutturato e ha in cassa dei token che hanno un valore sul mercato. Ci sono oltre mille persone che hanno il token e che sperano che il prezzo salga.
Una specie di fan base.
Il mercato in Uniswap è formato da persone da tutto il mondo che possono investire nel progetto anche solo $10 in token, senza alcuna barriera se non il prezzo della transazione che in Uniswap a volte è alto.
A quello scopo lanciano un secondo mercato su xDAI, una blockchain più economica, dove una transazione costa in media 1 millesimo di dollaro e si aprono a migliaia di investitori più piccoli.
L’hotel è diventato la base dei nomadi digitali in Italia e attira una crescente demografica di persone legate alle cripto.
SI MA PERÒ
Ho raccontato una storia di successo.
Ovviamente le cose possono andare male, in particolare se i fondamentali non sono sani.
Mi aspetto in futuro strutture che, magari sulla base del nome altisonante, provano la strada della tokenizzazione e dopo una fase di speculazione vedono il prezzo del token crollare.
Altre sbaglieranno la strategia e nonostante un business model sano, non riusciranno a cogliere le opportunità.
Altri ancora si affideranno alle persone sbagliate, come quelli che in passato hanno speso migliaia di Euro per siti internet che promettevano la totale indipendenza commerciale.
Si tratta semplicemente di una tecnologia che renderà più accessibili certi strumenti finanziari, in quanto si sostituisce il middleman con i protocolli.
Le regole del mercato non cambiano: se l’asset non riscuote interesse, il valore scende.
E QUINDI?
Lo scopo di questo articolo non è convincervi a lanciare una OPA/tokenizzazione della struttura domani mattina, ma quello di iniziare a guardare in quella direzione.
L’innovazione in arrivo può essere colta o ignorata con le relative conseguenze.
Come sempre si tratta di muoversi al momento giusto, non troppo presto, nè troppo tardi.
Per approfondire però, non è mai troppo presto.
Photo by Pascal Bernardon on Unsplash
Sono infinitamente grato di questo articolo, sono tre giorni che navigo alla ricerca di info a riguardo, sono titolare di un ristorante e da qualche mese sto cercando di farmi una cultura a riguardo del mondo della blockchain. In questi giorni ho cominciato a chiedermi se potessi tokenizzare la mia attività, ora grazie a questo articolo comincio a vedere questa possibilità non più come una mia sola fantasia, quindi grazie .
Grazie a te! Prossimamente usciranno altri contenuti a tema.
sono della stessa idea ,sto cercando spunti ho bisogno di aiuto per capire come fare ,da dove iniziare
Credo sia utile partire dalle basi.
Ho lanciato un podcast che spero possa tornarti utile: https://www.tripluca.com/podcast/