Iniziamo con le buone notizie: tutti i segnali sono positivi e i dati confermano che il mondo del turismo sta veramente uscendo dalla palude della pandemia. L’incertezza però regna ancora sovrana: quando torneranno i viaggiatori di certi mercati? Come è cambiata l’offerta della destinazione? Quali saranno le priorità dei turisti post-pandemia? C’è bisogno di ripensare la comunicazione? Come sono cambiate le dinamiche economiche?
Ecco, la necessità per paesi, città e destinazioni turistiche di raccogliere e analizzare i dati che fluiscono senza sosta presso le stesse e sfruttarne appieno il potenziale non è mai stata più urgente.
Partendo dall’iniziativa del World Economic Forum per potenziare la leadership cittadina nell’utilizzo di intelligenza artificiale e nuove tecnologie, le città sono chiamate a migliorare servizi e vivibilità per i propri cittadini e di conseguenza per i turisti in visita.
Come ha ampiamente spiegato Luca Romozzi nel suo primo articolo per Officina Turistica, i big data non servono solo alle aziende tecnologiche e agli esperti del settore. Le nuove tecnologie li hanno resi accessibili e utilizzabili anche per le destinazioni, che possono ora sfruttarli in tre aree strategiche: Analisi (Data-Driven), MarTech (Marketing Technologies) e Reportistica (ROI).
Finalmente possiamo lasciarci alle spalle i metodi convenzionali come i sondaggi di opinione per raccogliere dati su piccoli campioni, peraltro non sempre selezionati nel modo adeguato.
Amministratori locali e imprese turistiche possono ora filtrare conversazioni online, dati geolocalizzati, reputazione e dati raccolti da altri touchpoint dinamici e predefiniti, ottimizzando così il proprio processo decisionale strategico.
Le destinazioni turistiche di qualsiasi dimensione possono così investire su progetti mirati e con cognizione di causa, possono attivare campagne di marketing monitorandole e affinandole in tempo reale, andando a intercettare il giusto visitatore, nel modo giusto e al giusto momento.
Destinazioni data-driven: strumenti e contenuti per le DMO
Come è oramai noto, a The Data Appeal Company siamo appassionati di turismo a 360°, ma ciò a cui veramente miriamo e teniamo è consentire a DMO e enti del turismo di trasformare le proprie località in destinazioni data-driven.
Oltre al ciclo di eventi SOS Destination e ai contenuti ad hoc proposti puntualmente dagli autori di Officina Turistica, e ovviamente al nostro strumento dedicato Data Appeal Studio, abbiamo deciso di confrontarci direttamente con le migliori destinazioni internazionali che già sfruttano i dati per migliorare le proprie strategie e attirare i propri target ideali.
Abbiamo quindi dato vita a un ciclo di videointerviste che potranno ispirarti e darti il giusto spunto per far evolvere la tua destinazione.
La prima puntata di Data-Driven Destinations è già online: ho personalmente intervistato Janice Kurrle, Marketing Manager della South Australia Tourism Commission per i mercati UK ed Europa occidentale (Francia, Germania, Italia), per capire come la sua immensa regione sfrutta i dati per ridisegnare le strategie future.
Il prossimo appuntamento si sposterà nel vecchio continente, con Joshua Ryan-Saha, Direttore di Traveltech for Scotland: dalle Highlands a Edimburgo scoprirermo le strategia scozzesi e condivideremo consigli pratici sia per gli analisti di dati che per i team di marketing.
Renderemo queste videointerviste disponibili anche ai lettori di Officina, che dal mese prossimo avranno accesso a una sezione dedicata sul sito.