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Trasformare l’industria dei viaggi attraverso dati e nuove tecnologie: oramai una reale esigenza.

Anche se i protocolli sembrano diversi e le preferenze sono cambiate, i viaggiatori sono pronti a partire e a restare lontani da casa per un po’.

Le prenotazioni superiori ai quattro giorni sono aumentate in modo vertiginoso, con un 61% di viaggiatori che prenotano soggiorni più lunghi rispetto al 31% del 2019.

Fino al 90% dei pacchetti vacanze nel Regno Unito sono esauriti, il 64% degli italiani vuole pianificare una vacanza prima di agosto e la Francia intende eliminare le restrizioni di viaggio all’inizio di maggio, anche per i viaggiatori internazionali.

Anche se la situazione può cambiare rapidamente, è chiaro che i viaggiatori stanno riacquistando fiducia nella possibilità di partire per una vacanza sicura. 

Nonostante le destinazioni e gli enti del turismo vogliano indubbiamente approfittare delle intenzioni dei viaggiatori, molti sono ancora sottoposti a enormi pressioni. I profitti di hotel, compagnie aeree e altri tipi di viaggi devono ancora recuperare terreno, lasciando le destinazioni come supporto degli stakeholder che operano con budget ridotti.

La collaborazione è fondamentale per il successo e anche le piccole DMO (Destination Marketing Organisations) stanno facendo pressione per realizzare un coordinamento tra i loro organismi e stakeholder. Tuttavia, per far sì che questa collaborazione riesca a intercettare le prenotazioni, avere un obiettivo comune non è sufficiente. È necessario un approccio moderno al destination marketing che sappia sfruttare big data e strumenti digitali. 

I big data gettano le basi per il futuro 

I big data non servono solo alle aziende tecnologiche e agli esperti dei dati. Anche se è facile pensare che i big data siano troppo complessi, le nuove tecnologie li hanno resi molto più accessibili e utilizzabili, anche per le DMO. Queste ultime possono sfruttare i big data in 3 aree strategiche: Analisi (Data-Driven), MarTech (Marketing Technologies) e Reportistica (ROI).

In particolare, ciò significa utilizzare i dati per pianificare le campagne, le piattaforme di marketing per implementare tali campagne e adottare un approccio di apprendimento “Test & Learn” per comprendere costantemente le prestazioni delle attività di marketing. 

Nonostante l’opportunità offerta dai big data, molti enti del turismo non sfruttano il MarTech. I nuovi strumenti MarTech saranno l’anello mancante per sfruttare realmente i big data per il marketing digitale.

A differenza delle campagne tradizionali, gli strumenti MarTech consentono il marketing in tempo reale. Le DMO possono creare i profili dei viaggiatori, testare le campagne e creare una strategia end-to-end che può essere ottimizzata in ogni momento. Questo livello di marketing basato sui dati in tempo reale consente alle DMO di implementare campagne personalizzate efficaci.

Grazie ai nuovi approfondimenti per l’analisi, che vanno oltre il semplice traffico dei siti web, le DMO possono finalmente abbandonare il marketing spray & pray (“alla cieca”), e sfruttare invece le tecnologie per pianificare meglio i budget di marketing e tenere traccia dell’impatto economico degli investimenti.

In Europa, le partnership con The Data Appeal Company aiutano le DMO a prevedere la domanda, a restare aggiornate sulle ultime tendenze e a decidere con sicurezza come investire i budget di marketing.

Negli Stati Uniti, la combinazione dei dati con partner come ArrivaList aiuta le DMO a valutare l’impatto della spesa di marketing misurando in tempo reale in che modo i viaggiatori esposti alla campagna interagiscono con una destinazione. Le DMO possono quindi utilizzare queste informazioni per apportare le modifiche giuste e ottenere risultati migliori. 

Le co-partnership digitali 

Il co-op marketing non è certo una novità, ma gli strumenti modernizzati hanno determinato un aumento delle co-partnership digitali. E queste nuove forme di co-partnership consentono alle DMO di collaborare con gli stakeholder e offrire risultati misurabili. A differenza del passato, adesso le DMO possono sfruttare le tecnologie dell’intelligenza artificiale e i dati in tempo reale per acquisire visibilità sull’impatto aggregato nei confronti della destinazione, mostrando un ROI chiaro.

Inoltre, le DMO possono aiutare gli stakeholder a raggiungere gli obiettivi individuali, dall’aumento delle prenotazioni dirette al coordinamento più efficace delle campagne online di destination marketing. 

Oggi, molte destinazioni stanno cominciando a capire i vantaggi della collaborazione. L’ente per il turismo della Slovenia ha lanciato un programma di co-partnership per aiutare le DMO, posizionando il paese come una destinazione di viaggio tranquilla e sicura.

La European Travel Commission (ETC) ha lanciato un programma di co-partnership per collaborare con enti privati o DMO allo scopo di rafforzare la fiducia dei consumatori nell’Europa come destinazione di viaggio a seguito del COVID-19.

Inoltre, Milan and Partners ha investito in strumenti, tra cui una piattaforma di marketing digitale, per portare gli stakeholder online e posizionare Milano come destinazione al di là dei tradizionali viaggi legati allo shopping. 

Big data, nuovi strumenti e co-partnership digitali consentono tutti livelli di collaborazione senza precedenti tra DMO e stakeholders.

Mentre sia destinazioni e le aziende turistiche lavorano per riprendersi dopo la pandemia di COVID-19 e la distribuzione dei vaccini continua a rafforzare la fiducia nei viaggi, big data e co-partnership digitale si riveleranno elementi cruciali per trasformare le intenzioni dei viaggiatori in prenotazioni.

Grazie a dati migliori e a informazioni più approfondite, le DMO possono implementare campagne in grado di soddisfare budget di tutti i tipi e generare risultati reali e misurabili.

 

* Articolo uscito originariamente in lingua inglese su PhocusWire

Luca Romozzi

Luca Romozzi ha un esperienza di +15 anni nel turismo, digital marketing e aziende tecnologiche, ed è il Direttore Commerciale di Sojern dedicato alle partnerships con le Destinazioni (DMOs) in Europa. Prima di far parte di Sojern, Luca ha lavorato per più di 10 anni durante l'espansione in EMEA del team Expedia Media Solutions. Laureato in Economia Aziendale all'Università Bocconi ed ha completato il Master in Economia e Gestione del Turismo di Ciset Ca’ Foscari, Venezia.

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Luca Romozzi

Luca Romozzi ha un esperienza di +15 anni nel turismo, digital marketing e aziende tecnologiche, ed è il Direttore Commerciale di Sojern dedicato alle partnerships con le Destinazioni (DMOs) in Europa. Prima di far parte di Sojern, Luca ha lavorato per più di 10 anni durante l'espansione in EMEA del team Expedia Media Solutions. Laureato in Economia Aziendale all'Università Bocconi ed ha completato il Master in Economia e Gestione del Turismo di Ciset Ca’ Foscari, Venezia.

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