Oggi parliamo di evoluzione delle DMO, ovvero di come le Destination Management Organizations, come ogni realtà che ha il compito di gestire il turismo nella propria destinazione, sono sempre più chiamate a gestire sfide complesse nel panorama turistico mondiale derivanti dai cambiamenti rapidi nel panorama turistico. Per rimanere competitive, sostenibili e attrattive, le DMO devono adottare approcci innovativi e strategie flessibili. Da semplici enti di promozione, si stanno trasformando in soggetti strategici, che devono dimostrare di essere in grado di orchestrare la complessità delle dinamiche turistiche con l’obiettivo di bilanciare crescita economica, sostenibilità ambientale, qualità della vita dei residenti e “qualità dell’esperienza” dei visitatori.
In questo post, analizziamo le principali sfide che le DMO affrontano oggi e anche alcune delle risposte messe in atto in alcune delle destinazioni più iconiche al mondo.
Ma quali sono queste sfide? Proviamo a fare un po’ di sintesi con un elenco parziale (perdonate la semplificazione, ma per ciascuna di esse servirebbe un trattato molto più lungo di un post come questo!)
L’evoluzione delle DMO e la sostenibilità ambientale
Nonostante i benefici, largamente provati sull’economia della destinazione, il turismo può esercitare una forte pressione sugli ecosistemi naturali, causando problemi come la distruzione degli habitat, lo sfruttamento delle risorse e l’inquinamento. Le DMO devono integrare pratiche ecologiche, promuovendo trasporti sostenibili, riduzione dei rifiuti e utilizzo di energie rinnovabili. Questo non solo per preservare e valorizzare di destinazioni che preservano la biodiversità e le risorse naturali, ma anche perché questa specifica attenzione è parte della value proposition per sempre più ampie categorie di viaggiatori.
Equilibrio tra residenti e turisti
L’afflusso turistico può mettere sotto pressione le comunità locali, influendo sul costo degli alloggi, sulle infrastrutture e sui servizi pubblici. Le DMO devono trovare modi per bilanciare i benefici economici del turismo con il benessere dei residenti. Strategie come limitare il sovraffollamento nelle aree residenziali, educare (per quanto difficile…) i visitatori al rispetto delle comunità locali e garantire che i ricavi del turismo vadano a beneficio della popolazione sono fondamentali.
Gestione dell’overtourism
Le destinazioni più popolari spesso subiscono un sovraffollamento in periodi più o meno lunghi, peggiorando l’esperienza sia per i turisti che per i residenti. Questa sfida richiede soluzioni innovative, data-driven, come diversificare le attrazioni, promuovere i viaggi in bassa stagione e introdurre limiti al numero di visitatori o sistemi di prenotazione a fasce orarie.
Preservazione del patrimonio culturale
Il turismo può portare alla perdita o all’appiattimento della cultura locale. Le DMO devono garantire che lo sviluppo turistico rispetti e valorizzi il patrimonio culturale, supportando artigiani locali, proteggendo siti storici e promuovendo esperienze autentiche che riflettano l’identità della destinazione. Il motivo è semplice: se sparisse questa componente non ci sarà più una delle motivazioni più forti che spinge i viaggiatori a scegliere quella specifica destinazione: l’identità.
Collaborazione con gli stakeholder
Le DMO lavorano con una varietà di stakeholder, tra cui governi, operatori privati e comunità locali. Coordinare questi interessi può essere complesso ma è essenziale per strategie turistiche di successo. Costruire fiducia, favorire una comunicazione trasparente e garantire benefici reciproci sono elementi chiave per una collaborazione a lungo termine.
Innovazione tecnologica
L’evoluzione rapida delle nuove tecnologie richiede alle DMO di adattarsi continuamente. La gestione del cambiamento è da sempre una delle skill più difficili da integrare in strutture complesse, soprattutto nel mondo pubblico, ma integrare strumenti come l’IA, i big data e l’IoT per migliorare la gestione delle destinazioni, comprendere i comportamenti dei visitatori e ottimizzare strategia e operatività in tempo reale, è la chiave per prendere decisioni migliori migliori e migliorare anche la gestione di tutti i punti precedenti. Tuttavia, la formazione del personale e l’interoperabilità dei sistemi rappresentano sfide significative.
Preparazione alle crisi e resilienza
Crisi impreviste come pandemie, disastri naturali, cambiamento climatico o tensioni geopolitiche possono danneggiare gravemente il turismo. Le DMO dovrebbero iniziare a sviluppare piani di emergenza e strategie di resilienza, diversificando i mercati di riferimento, costruendo canali di comunicazione solidi e promuovendo modelli di turismo sostenibile per resistere agli shock economici.
Sostenibilità economica
Molte DMO affrontano vincoli di budget sempre più stringenti, specialmente in destinazioni più piccole. Sviluppare fonti di entrata diversificate, dove possibile dal punto di vista regolatorio, come partnership, sponsorizzazioni e modelli di finanziamento innovativi, è essenziale per mantenere le operazioni e investire in progetti futuri e anche, in alcuni casi, per allineare gli interessi tra gli stakeholder.
Gli esempi globali di innovazione nella gestione turistica
- Nuova Zelanda: Un turismo basato sui valori Māori
La Nuova Zelanda si distingue per aver integrato i principi della cultura Māori nella gestione del turismo. Con un obiettivo di 41 miliardi di dollari generati dal turismo entro il 2025, il Paese mira a coniugare crescita economica e sostenibilità ambientale. Per approfondire: Destination Think – New Zealand Tourism Strategy
- Venezia, Italia: Limitazioni ai flussi turistici
La città lagunare ha introdotto una tassa d’ingresso di €5 per i turisti giornalieri e regolamentato i gruppi organizzati con l’obiettivo di preservare il patrimonio storico e migliorare la vivibilità. Per approfondire: Wikipedia – Venezia
- Barcellona, Spagna: Incremento delle tasse turistiche
Barcellona ha adottato politiche fiscali per aumentare le entrate da parte dei crocieristi in transito, destinando i fondi a miglioramenti infrastrutturali e progetti di rigenerazione urbana. Per approfondire: The Times – Barcelona Tourism Tax
- Hallstatt, Austria: Limitazione dei bus turistici
Per preservare la qualità della vita dei residenti, Hallstatt ha imposto un tetto massimo al numero di autobus consentiti ogni giorno. Questa misura riduce l’impatto del turismo di massa sul piccolo villaggio. Per approfondire: Wikipedia – Hallstatt
- Azzorre, Portogallo: Un modello di turismo sostenibile
Con circa il 25% del territorio protetto, le Azzorre sono un esempio virtuoso di gestione del turismo in armonia con l’ambiente, promuovendo attività eco-friendly. Per approfondire: The Times – Azores Tourism
- Firenze, Italia: Regolamentazione delle attività turistiche
Firenze ha introdotto un piano di sostenibilità a 10 punti per ridurre l’impatto del turismo sul centro storico, regolamentando affitti brevi e limitando l’uso di megafoni nelle aree UNESCO. Per approfondire: Tourism Review – Florence Tourism Policies
- Grecia: Tassa sui crocieristi per preservare l’ambiente
Le isole di Santorini e Mykonos hanno introdotto una tassa di €20 per i passeggeri delle crociere, contribuendo alla conservazione delle risorse locali durante i periodi di alta stagione. Per approfondire: Daily Telegraph – Greece Cruise Fee
- Labuan Bajo, Indonesia: Sviluppo turistico sostenibile
Labuan Bajo, una delle destinazioni prioritarie per il turismo in Indonesia, sta investendo in infrastrutture che bilanciano crescita economica e tutela ambientale. Per approfondire: Wikipedia – Labuan Bajo
- Bhutan: Turismo “High-Value, Low-Volume”
Il Bhutan limita i visitatori attraverso una tassa giornaliera di $200–$250, preservando cultura e ambiente, offrendo al contempo un’esperienza esclusiva. Per approfondire: Wikipedia – Tourism in Bhutan
L’evoluzione delle DMO è una risposta necessaria alle sfide che il turismo globale pone oggi. Dai tornelli di Venezia alla saggezza Māori in Nuova Zelanda, dalle tasse sulle crociere in Grecia alle politiche selettive del Bhutan, emerge una chiara direzione: il turismo non può più essere lasciato al caso. Deve essere misurato, pianificato e gestito sempre più con dati oggettivi e quando possibile in tempo reale. Le destinazioni devono affrontare questa transizione data-driven per preservare la qualità della vita dei residenti e offrire sempre più esperienze migliori