Come si prepara il settore aereo (e quindi il turismo) alle sfide del futuro?
Negli ultimi giorni ho approfondito l’analisi IATA di metà dicembre e passato in rassegna diversi report dei principali player del settore aeronautico. Perché questa full immersion? Semplice: senza trasporti non c’è turismo. E se parliamo di trasporti aerei, dobbiamo guardare ai trend e alle proiezioni globali per capire davvero dove e come si muoveranno le persone, quali saranno i nuovi scenari competitivi e, soprattutto, quali opportunità si apriranno per chi lavora nel turismo.
Quel che emerge è che il 2025 si preannuncia come un anno ricco di sfide, ma anche di occasioni da cogliere al volo. Dalla capacità degli aeromobili ai ritardi nella produzione, fino alle pressioni normative in tema ambientale, il settore deve fare i conti con problemi strutturali, ma continua a dimostrare una notevole forza di ripresa e uno spirito innovativo che non si è mai realmente sopito. I prezzi dei biglietti, la tecnologia e l’ampliamento delle rotte giocano ruoli fondamentali, delineando opportunità di business interessanti per operatori turistici, compagnie aeree e aeroporti di tutto il mondo.
Le sfide e i problemi di produzione: un futuro a capacità limitata?
Nel 2024 abbiamo assistito a tensioni in merito alla disponibilità di aeromobili e ai piani di manutenzione. A quanto pare, la situazione non si risolverà a breve: le sfide potrebbero perdurare fino al 2026. Per questo, gli operatori dovranno pianificare con grande attenzione la gestione delle flotte e dei servizi di manutenzione (MRO), facendo i conti con una crescita di capacità che si stima tra il 3% e il 4%. Eventuali accelerazioni sarebbero una piacevole sorpresa per il settore.
I produttori di aeromobili si trovano di fronte a difficoltà nella supply chain e a problemi tecnici che rallentano le consegne. In pratica, la capacità di soddisfare la domanda di nuovi velivoli resta limitata, il che comporta inevitabilmente un’offerta ridotta di posti. Le compagnie aeree e gli aeroporti possono mitigare l’effetto di questi ritardi adottando strategie di flessibilità gestionale, per massimizzare l’utilizzo delle flotte esistenti e contenere l’impatto sui passeggeri.
La ripresa del viaggio d’affari e la fine del “revenge spending”
Dopo l’ondata di “revenge spending” registrata nel post-pandemia, il segmento leisure sembra rientrato su livelli di spesa più simili a quelli pre-2020. Nonostante ci sia ancora voglia di recuperare il tempo perduto, i viaggiatori privati appaiono più prudenti rispetto agli ultimi due anni.
Diverso è il discorso per i voli d’affari, che continuano a procedere a ritmo ridotto. Molte aziende hanno rivisto le policy di spesa per i viaggi, con un conseguente ritorno dei load factor su livelli simili al 2024. La prospettiva è una ripresa graduale, con le compagnie aeree impegnate nell’adattare le offerte e i servizi per intercettare le nuove esigenze del mercato corporate.
Prezzi dei biglietti: tra calo del petrolio e offerta limitata
Nonostante il costo del carburante sia ai minimi degli ultimi anni, non ci si aspetta un calo significativo delle tariffe aeree. La ragione principale è l’equilibrio tra un’offerta rimasta sottodimensionata (a causa dei ritardi nella produzione dei velivoli) e costi operativi crescenti – tra cui quello del personale e il persistente rafforzamento del dollaro.
Per chi opera nel settore turistico, la stabilità dei prezzi può facilitare la pianificazione, riducendo al minimo le fluttuazioni imprevedibili. Tuttavia, in un contesto di tariffe potenzialmente elevate, diventa sempre più importante puntare su esperienze di valore aggiunto. Il prezzo diventa infatti solo uno degli elementi determinanti nella scelta del consumatore.
Nuove rotte e tecnologia: il futuro vola più lontano (e più smart)
La tecnologia degli aeromobili si evolve e con essa la possibilità di collegare, in modo più efficiente, città di nicchia o coppie di mercati “secondari”. Questo permette di presidiare nuove rotte e offrire voli diretti dove in passato erano necessari scali multipli. Un grande vantaggio sia per il settore leisure sia per il business travel.
L’IA sta già rivoluzionando la gestione operativa di compagnie aeree e aeroporti. Soluzioni di machine learning e analisi predittiva migliorano la puntualità, ottimizzano la manutenzione e riducono i costi. Iniziative come quella di easyJet a Gatwick – che prevede la connettività remota dei ponti d’imbarco – rappresentano solo la punta dell’iceberg di un potenziale enorme.
Nuove infrastrutture e progetti aeroportuali nel mondo
Dall’Asia arrivano segnali di grande vivacità, con l’apertura prevista dell’aeroporto internazionale Dalian Jinzhou Bay (DLC), il più grande costruito su una baia artificiale, e importanti ampliamenti in India, a Mumbai, Delhi e Guwahati. Questi progetti mirano a rispondere a una domanda in forte espansione e a rafforzare ulteriormente la competitività delle rotte asiatiche.
Nel Vecchio Continente, i grandi progetti infrastrutturali devono spesso fare i conti con iter autorizzativi lunghi e complesse questioni politiche. A Londra, solo per fare un esempio, si discute da decenni di ampliamenti a Gatwick e di una terza pista a Heathrow.
Fusioni e acquisizioni: un mercato sempre più consolidato
Una delle operazioni più lunghe e attese a livello internazionale è la fusione tra Korean Air e Asiana, che potrebbe finalmente ricevere tutte le approvazioni necessarie. Se andrà in porto, creerà un colosso asiatico con una rete di lungo raggio di prim’ordine, confermando la tendenza al consolidamento.
Anche in Europa si prevede almeno una grande fusione o acquisizione: le compagnie legacy e le low cost continuano a contendersi il mercato, sperimentando nuove soluzioni di codeshare o vere e proprie integrazioni societarie. In questo scenario, gli operatori turistici possono trarne vantaggio stipulando partnership stabili con gruppi aerei dalle reti sempre più ampie.
ITA Airways e Lufthansa
Parallelamente ai grandi movimenti internazionali, l’Italia sta vivendo un passaggio cruciale: la vendita della compagnia di bandiera ITA Airways (di proprietà statale) alla tedesca Lufthansa. L’operazione era stata annunciata nel 2022, ma per andare in porto serviva il via libera della Commissione Europea, chiamata a certificare il rispetto delle norme sulla concorrenza.
A luglio, la Commissione aveva approvato l’acquisizione di ITA da parte di Lufthansa, fissando però una serie di paletti per evitare che la nuova compagnia integrata avesse un potere eccessivo sulle rotte più redditizie. In totale, erano state individuate 39 rotte in cui ITA e Lufthansa avrebbero rischiato una posizione dominante e per le quali l’organo di vigilanza UE aveva chiesto la cessione di parte dell’operativo ad altre compagnie.
Tra le misure più rilevanti c’è la cessione di slot – i preziosi diritti di decollo e atterraggio – nell’aeroporto di Milano Linate, considerato “critico” per le rotte a breve raggio. Secondo le anticipazioni riportate dal Corriere della Sera, il governo italiano e Lufthansa si sarebbero impegnati a trasferire a easyJet ben 30 slot giornalieri, oltre ad alcune rotte europee al momento coperte direttamente da ITA e Lufthansa. Per le rotte a lungo raggio, invece, si parla di accordi con Air France-KLM e British Airways.
Nelle scorse settimane, voci di mercato davano poi per incerta la chiusura dell’accordo, complice una richiesta di sconto di circa 10 milioni di euro da parte di Lufthansa. Il governo italiano ha però respinto la proposta, confermando i termini economici già stabiliti.
Come si articola l’operazione?
L’acquisizione prevede che Lufthansa entri nel capitale di ITA Airways con una quota iniziale del 41%, tramite un aumento di capitale da 325 milioni di euro. Nei prossimi anni, è previsto un graduale incremento della partecipazione fino al 90%, e poi al 100% entro il 2033, con un investimento totale di 829 milioni di euro. Se la Commissione Europea darà il via libera definitivo alle proposte di correzione, il governo potrà completare la cessione del 100% di ITA a Lufthansa, realizzando di fatto l’uscita statale dalla compagnia.
Ricordiamo che ITA Airways è nata nel 2021 proprio con lo scopo di favorire la dismissione di Alitalia, compagnia storica che versava in costante crisi. ITA ne aveva comprato parte degli aerei, licenze e permessi, oltre a riassorbire circa la metà dei 7 mila dipendenti. L’operazione con Lufthansa potrebbe finalmente portare a una stabilizzazione di lungo periodo, ponendo fine a una fase che, tra commissariamenti e tentativi di vendita, si è protratta per oltre un decennio. Speriamo. Vedremo.
Innovazioni di prodotto: eVTOL e mobilità integrata
Piccoli velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale, con capacità di quattro passeggeri, potrebbero presto fare la loro comparsa nei cieli californiani e non solo. Non sostituiranno i grandi aerei di linea, ma possono diventare un tassello strategico per collegare aeroporti principali a centri urbani più distanti o offrire soluzioni di mobilità smart in aree metropolitane congestionate.
Immaginate pacchetti turistici che includano anche un veloce trasferimento in eVTOL: un’esperienza particolare e “green”, in grado di differenziare l’offerta e attirare un pubblico alla ricerca di soluzioni all’avanguardia.
Sostenibilità e regolamentazioni: una strada obbligata
L’industria aeronautica punta al net zero CO₂ entro il 2050, e i governi stanno introducendo misure sempre più stringenti, tra tasse sul carburante e limiti operativi, per stimolare compagnie e aeroporti a ridurre le emissioni. Alcune di queste iniziative potrebbero però subire un “soft U-turn” se l’impatto economico risultasse troppo pesante. La vera sfida è bilanciare innovazione tecnologica (carburanti sostenibili, nuovi modelli di aerei) e sostenibilità finanziaria.
Il turismo è strettamente legato alla disponibilità e al costo dei voli. Se i biglietti diventano inaccessibili o gli slot subiscono restrizioni drastiche, alcune mete potrebbero risultare meno attraenti o raggiungibili. Ecco perché la collaborazione tra autorità, compagnie aeree e operatori turistici risulta decisiva per trovare soluzioni che tutelino ambiente e business.
Uno sguardo ai numeri: ricavi e passeggeri in crescita, ma margini stretti
Le stime parlano di un’industria aerea che dovrebbe oltrepassare la soglia del trilione di dollari di ricavi, con una crescita annua del 4,4%. Numeri importanti, che testimoniano la voglia di viaggiare e la necessità di spostarsi in un mondo sempre più connesso.
Nonostante i ricavi in aumento, come per il resto del settore turistico, i margini di profitto rimangono stretti, con un utile netto complessivo previsto intorno ai 36,6 miliardi di dollari, pari a circa 7 dollari di profitto per passeggero. È uno scenario in cui basta poco per perdere l’equilibrio, ed eventi esterni – geopolitici, economici o sanitari – possono ancora avere un impatto considerevole.
Per il 2025, si prevede che i passeggeri supereranno quota 5 miliardi, con un incremento del 6,7%, mentre il cargo aumenterà del 5,8%. Una rete così capillare di connessioni significa opportunità di business per il turismo, l’ospitalità, il commercio e molti altri settori correlati.
Implicazioni strategiche per il settore turistico
Per chi lavora nel turismo, restare aggiornato su queste dinamiche è fondamentale: comprendere i possibili scenari di capacità, le strategie di prezzo e i consolidamenti tra compagnie aeree consente di pianificare con maggiore precisione pacchetti di viaggio e offerte speciali.
Dal potenziamento dell’IA all’utilizzo di carburanti più puliti, l’innovazione è la chiave per contenere i costi e aumentare la soddisfazione del cliente. Allo stesso tempo, i viaggiatori sono sempre più attenti alla sostenibilità: un fattore che nel medio termine influenzerà le scelte di acquisto e la reputazione degli operatori.
Le sinergie tra compagnie aeree, aeroporti e operatori turistici sono fondamentali per gestire al meglio le (poche) risorse disponibili e offrire ai clienti esperienze di viaggio fluide ed efficienti. Le partnership nate da fusioni e acquisizioni possono portare a una semplificazione dei processi, a tariffe più vantaggiose e a un accesso più ampio a nuove destinazioni.