L’aviazione sostenibile punta ai sottoprodotti agricoli, inclusa la canna da zucchero, grazie agli investimenti del gruppo Qantas, di Airbus e del governo del Queensland.
La produzione avrà luogo in un impianto di biocarburanti nel Queensland, sviluppato da Jet Zero Australia in collaborazione con LanzaJet, azienda leader nella tecnologia dei carburanti per aviazione sostenibile.
Biocarburanti per l’aviazione sostenibile
Di biocarburanti per l’aviazione sostenibile avevo già scritto l’anno scorso, in occasione del volo BA1476 da Heathrow a Glasgow, il primo volo passeggeri alimentato da carburante per aviazione sostenibile, prodotto con olio da cucina riciclato.
Confrontandolo con lo stesso volo operato nel 2010, si era registrato un miglioramento del 62% nella riduzione delle emissioni; un passo decisivo per la compagnia che ha come obiettivo zero emissioni nette di carbonio entro il 2050, con tappe intermedie di decarbonizzazione di almeno 15% entro il 2030 e 40% entro il 2040.
Il carburante per aviazione sostenibile, SAF, era stato miscelato al 35% con quello standard, con una riduzione del 20% di emissioni di anidride carbonica e risultando il 50% più silenzioso rispetto ai test precedenti.
L’industria internazionale aveva quindi aggiornato la Decarbonisation Road Map puntando alla rimozione permanente del carbonio, e a nuove tecnologie a basse e zero emissioni di carbonio – come i velivoli elettrici e alimentati a idrogeno.
Tecnologie e soluzioni che dovrebbero diventare mainstream già negli anni ’30, anche se i ricercatori dell’ETH hanno condotto svariati studi a riguardo, concludendo che l’opzione più sensata sarebbe in realtà continuare ad alimentare gli aerei con combustibili fossili e rimuovere le emissioni dall’atmosfera utilizzando impianti di cattura di CO2 da immagazzinare poi permanentemente nel sottosuolo (cattura e stoccaggio del carbonio, ovvero CCS).
I sottoprodotti agricoli per l’aviazione sostenibile
Qantas e Airbus si sono impegnati a investire fino a 200 milioni di dollari per accelerare la creazione di un’industria SAF in Australia. La struttura è il primo progetto finanziato nell’ambito della Qantas e Airbus Australian Sustainable Aviation Fuel Partnership.
In questa prima fase investiranno congiuntamente 2 milioni di dollari di una raccolta di capitale iniziale di 6 milioni di dollari, con il governo del Queensland che contribuirà con 760.000 dollari e altri fondi istituzionali australiani e internazionali che forniranno ulteriori finanziamenti. Il denaro verrà utilizzato per condurre uno studio di fattibilità dettagliato e lo sviluppo iniziale del progetto.
L’impianto proposto utilizzerà la tecnologia di LanzaJet per produrre fino a 100 milioni di litri di SAF all’anno. La costruzione dovrebbe iniziare nel 2024.
Andrew Parker, Chief Sustainability Officer del gruppo Qantas, ha affermato che il finanziamento iniziale del progetto è stato un primo passo importante verso la costruzione di un’industria SAF nazionale, che alimenterà i voli intorno all’Australia.
Julie Kitcher, Executive Vice President, Corporate Affairs and Sustainability di Airbus, ha affermato che tutti gli aeromobili Airbus sono già in grado di volare con una miscela SAF fino al 50%.
Il gruppo Qantas sta attualmente acquistando SAF dall’estero, inclusi 10 milioni di litri per i voli in partenza da Londra nel 2023 e, dal 2025, 20 milioni di litri all’anno per i voli in partenza dalla California.
Il SAF di produzione nazionale sarà una parte fondamentale del raggiungimento da parte di Qantas del suo impegno di utilizzare il 10% di SAF nel suo mix di carburanti complessivo entro il 2030 e raggiungere zero emissioni nette entro il 2050.
Qantas ha inoltre recentemente unito le forze con cinque aziende leader in Australia per formare la SAF Coalition, che mira a gestire la domanda di SAF in Australia. Le società fondatrici, Australia Post, Boston Consulting Group, KPMG Australia, Macquarie Group e Woodside Energy, stanno utilizzando SAF per ridurre le loro emissioni di carbonio insieme alle tradizionali compensazioni di carbonio.