
Le mosse di Google, da sempre, preoccupano e incuriosiscono gli operatori del travel. Negli ultimi mesi una serie di movimenti fanno immaginare che qualcosa di grande sta per accadere.
Oggi ho avuto la fortuna di intercettare un interessante dibattito su Twitter nel quale, partendo da una ipotesi di Stefano Quintarelli – ripresa da Roberta Milano e da Gianluca Diegoli – si valutava il rischio che avrebbe corso l’Italia se Google o Booking avessero deciso di oscurare la visibilità del nostro paese su internet. Per intenderci una di quelle pratiche che di solito mettono in atto la Russia con il gas e l’Opec con il petrolio.
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