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All’Elba i numeri non quadrano

“La statistica è la scienza che ha come fine lo studio quantitativo e qualitativo di un “collettivo”. Studia i modi (descritti attraverso formule matematiche) in cui una realtà fenomenica – limitatamente ai fenomeni collettivi – può essere sintetizzata e quindi compresa”.

Così recita la definizione di statistica su Wikipedia, l’enciclopedia libera on-line. Sono andato a guardarla perché sulla nostra Isola sarebbe bene allinearci al collettivo sapere, e quindi dare una spiegazione scientifica ai dati, oppure coniare una nuova definizione per questa parola.

È da inizio stagione che appaiono sui mezzi d’informazione locali notizie a dir poco strampalate oppure, nel migliore dei casi, “adattate alla bisogna” nella migliore arte “brambillesca”.

Mi sono dilungato spesso su questa questione, in particolare quando, per il ponte di fine aprile, si urlò al tutto esaurito sull’Isola quando ancora vi erano decine e decine di camere disponibili sui maggiori portali di prenotazione on-line. Quindi di due l’una: o gli albergatori sono pazzi a dare disponibilità on line quando sono al completo, oppure era meglio che qualcuno avesse taciuto.

Mi sono meravigliato anche delle notizie apparse durante lo scorso mese di settembre. Analisi delle statistiche particolarmente superficiali, arrivi confusi con presenze, solo qualche timido commento al calare del soggiorno medio, alla scarsa spesa che i turisti riservano all’Elba, al calo di competitività della destinazione a causa del caro traghetti e della carenza dei servizi.

Solo su Il Tirreno del 7 ottobre, a commento dell’ultima nota emessa dagli albergatori, si palesa un calo del fatturato e più grave ancora, appare finalmente un dato assai preoccupante: i livelli occupazionali nel settore alberghiero all’Elba sono scesi rispetto al 2005 del 9%. Mi verrebbe da chiedere il rapporto tra posti letto/occupati del turismo, oppure l’andamento del numero di occupati nell’indotto negli utlimi anni, oppure il ricavo medio per turista, l’indebitamento delle aziende del settore e a quanto ammonta il business dell’extra alberghiero.

Tutti dati che ci potrebbero far comprendere quale tipo di turismo stiamo gestendo e se è particolarmente intelligente festeggiare l’aumento degli arrivi e delle corse delle compagnie di navigazione. Ma così facendo, come si potrebbero confondere arrivi con presenze, e capacità con incapacità? Spero solo che questo alternarsi di dati e interpretazioni non servano per difendere o distruggere qualche poltrona, ché si sta giocando con il futuro di diverse famiglie, lavoratori e aziende.

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Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

2 Comments

  • Roberta Milano ha detto:

    Sarà la deformazione prefessionale, la mia estrazione mktg, ma condivido pienamente la questione qui posta. La certezza e l'attendibilità dei dati sono il necessario presupposto per ogni analisi e, quindi, azione futura. Il nostro osservatorio nazionale sul turismo non funziona troppo bene, il questionario è, a mio avviso, impostato male perchè raccoglie pochissime informazioni che diano ai dati anche un minimo di carattere predittivo. Inoltre ho avuto informazione in alcuni casi specifici della superficialità con cui viene condotto nella pratica. Più in generale, sottovalutare l'importanza delle analisi, utilizzare i dati a fini comunicativi, significa nascondere la testa sotto la sabbia e non depone certo a favore di un approccio serio alla risoluzione dei problemi enormi del turismo italiano

  • Tiburzio ha detto:

    riporto da Travenostop del 12 ottobre:
    Bankitalia: turisti stranieri spendono sempre meno
    I turisti stranieri in Italia spendono sempre meno ma anche gli italiani in vacanza all'estero iniziano a ridurre il loro budget. Secondo i dati della Banca d'Italia contenuti nell'indagine sul turismo internazionale, nel mese di luglio i viaggiatori stranieri nel nostro paese hanno speso 4,06 miliardi di euro con un calo del 4,9% mentre i nostri connazionali hanno speso 2,139 miliardi (-6,2%). Il calo della spesa dei turisti stranieri è un fenomeno iniziato nel quarto trimestre del 2008 con una punta nel secondo trimestre 2009 (-10,7%). Anche gli italiani all'estero, che per tutto il 2008 avevano aumentato le loro spese, hanno iniziato a mostrare una diminuzione anche se con tassi più contenuti (-3,6% nel secondo trimestre). Nel periodo gennaio-luglio così, nota Banca d'Italia, la bilancia dei pagamenti turistica resta positiva per il nostro paese con un saldo netto di 5,58 miliardi a fronte di uno di 6,79 miliardi nello stesso periodo dell'anno precedente. Da inizio anno quindi le spese dei viaggiatori italiani, per 16,5 miliardi, sono diminuite dell'8,8% mentre gli italiani hanno speso 10,9 miliardi (-3,4%). Il saldo nel solo mese di luglio invece è pari a 1,92 miliardi di euro a fronte di 1,99 miliardi dello stesso mese nell'anno precedente.

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