Mi sono accorto quest’anno cosa vuol dire veramente BTO, cosa vuol dire proporre un’idea ed essere chiamati a metterla in pratica, quali difficoltà si celano dietro al dover scegliere, quale importanza hanno i feed back di chi vi partecipa e l’incredulità di coloro che, quando gli chiedi qualcosa, si stupiscono che tu eri lì ad ascoltarli oppure di quelli che magari non hanno avuto il tempo o la voglia di cogliere la possibilità offerta.
Parte del titolo di questo post è tratto da un post di Ernesto Ferrero del quale mi colpì l’agognato passaggio “dalla teoria alla pratica“.
Chi non si è limitato ad assistere ai panel in main hall ha evidenziato più utilmente di altri gli spazi nei quali BTO può ancora dare il meglio di sé. La cassetta degli attrezzi, della quale mi sono occupato direttamente insieme a Robert e Giancarlo, ha seguito alcune segnalazioni di albergatori che, negli anni passati lamentavano l’assenza di strumenti pratici ad uso immediato per la pratica giornaliera. Non solo sono state illustrate buone pratiche, ma albergatori, con uno spirito collaborativo unico, hanno raccontato direttamente ad altri albergatori alcune pratiche di loro successo.
Ecco che Marianna Marcucci e Francesca Campagna – entrambe albergatrici – hanno spiegato come usano con profitto alcuni tra i più recenti social media per mantenere contatti con i loro ospiti, contatti non solo di semplice carattere economico, anzi…
Ecco che Nicola Zoppi – albergatore – ha spiegato come approcciarsi col mondo delle recensioni centrando l’attenzione sul cosa fare durante il soggiorno dell’ospite per fargli vivere un’esperienza positiva non per ottenere una recensione positiva, ché se sei bravo nella prima fase la seconda vien da sé.
E poi Carlo Fontana – albergatore anche lui – si è cimentato con il rapporto under promise / over deliver illustrando il suo programma di customer care.
Non vorrei dimenticarne altri… per esempio Marco Fanton Social Media Director di Meliá Hotels International – anche lui in prima linea nel mondo alberghiero – che ha contribuito alla scelta del budget da destinare a internet – il suo intervento mi ha colpito molto, trovare un calore umano così intenso in una catena alberghiera è raro, anche se il buffet di colazione del loro hotel a Siviglia già mi indusse a pensare che erano bravi 🙂 – anche lui alberghiero ha parlato a alberghieri e albergatori.
Francesco Tapinassi che ha applicato le analisi semantiche che ReviewPro utilizza per analizzare le strutture alberghiere per definire il valore globale di una destinazione. Lui che lavora nel destination marketing ha parlato ai destination manager.
Tra le critiche alcune sono veramente utili e le faccio mie mettendole nella wish list per il 2013, non cito gli autori perché non me li ricordo tutti e farei torto a qualcuno:
– delineare i percorsi per gradi di difficoltà come le piste da sci;
soluzione che permetterebbe di accontentare chi:
– ha criticato per la scelta troppo tecnica di alcuni panel;
– ha criticato per la scelta troppo poco tecnica di alcuni panel;
E poi:
– lasciare alla cassetta degli attrezzi la sua filosofia: praticità senza aziende, case history.
(in alcuni casi il nome è stato utilizzato per definire la location del panel e non per il contenuto – #fail)
Nonostante BTO quest’anno abbia aperto alcuni nuovi fronti del turismo quali TO e ristorazione, ancor di più sono arrivate le segnalazioni di chi vuole una BTO:
– più attenta alle agenzie di viaggio, i così detti dettaglianti;
– più attenta al comparto delle compagnie aeree;
– più tecnica nelle best practice della PA;
– più Open data;
– con gli storyteller;
– senza gli storyteller;
– con più albergatori sul palco.
Due aspetti molto personali che mi concedo qui su Officina relativi al BTO2012:
– il dolore che sento quando qualcuno sostiene che BTO non s’è occupata del Digital Divide che attanaglia l’Italia (la storia e i documenti online dimostrano che ciò non è vero);
– la grande soddisfazione di ricevere un messaggio così, (non ho citato nessuno e quindi non cito neanche l’autore di questo):
Tempo fa mi avevi chiesto di mandarti le slide dei miei lavori. Non avevo capito il perché ed ho sottovalutato l’invito. Dopo aver visto bto2012 in streaming ho capito che attraverso le idee di tanti si possono dare risposte a tutti. Spero in futuro di avere un’altra occasione per presentarti le mie idee ed i miei lavori.
E’ proprio perché “attraverso le idee di tanti si possono dare risposte a tutti” che adesso BTO ha bisogno di coloro che vi hanno partecipato. Per aiutare BTO puoi fare un click qua e rispondere a un po’ di domande. Perché si fa presto a dire BTO ma per creare la “BTO che vorrei” ci vuole cuore.