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La connessione internet è diventata una necessità per gran parte degli ospiti di una struttura ricettiva. Fornire un servizio all’altezza non è sempre facile, vediamo cosa ne pensano gli operatori della ricettività.

In venti anni di marketing ho sempre cercato di trasmettere il valore e i valori rappresentati da ciò che proponevo sul mercato. Ho sempre evitato canali distributivi che diluissero questi aspetti nel marasma tariffario. La campagna di marketing che ha avuto più successo  – tra le innumerevoli che ho ideato – fu quella che si chiamava “Dai valore ai tuoi euro”. Mi accorsi che le persone si lamentavano della perdita di potere d’acquisto all’indomani della conversione lira/euro. In pratica un gruppo d’alberghi offrì “una notte ogni sei ad un euro”. Era il 7=6 però era proposto con quella premura che dava valore alla nostra offerta e a quel singolo euro che non valeva più quasi 2000 lire e con il quale si poteva fare ben poco, in quel caso affittare un camera.

Ho iniziato con questo racconto perché sono convinto che far percepire le componenti di una tariffa ad un ospite aiuta il rapporto tra chi offre e chi compra. Già Smith parlava delle componenti del prezzo e come fosse utile che per ogni fornitore d’opera o di denaro venisse previsto un ristoro economico. Si è visto anche ultimamente, con il social commerce, quanto sia fragile un sistema societario e commerciale basato sulla massima disgiunzione possibile tra valore del lavoro e prezzo.

E lo si vede anche tra gli alberghi di alta fascia quanto sia facile, se di solo prezzo si tratta, invadere fasce tariffarie più consone a strutture di categorie inferiori con revenue irresponsabili.

Ecco che è particolarmente importante sapere, per i consumatori che usufruiscono di una tariffa alberghiera super scontata e ricca di benefit, cosa c’è dietro e quanto percepisce, per esempio, Carlo il pasticciere, il pizzaiolo egiziano e magari anche il lavapiatti marocchino.

In un’analisi dei benefit più richiesti dagli ospiti, secondo teorici e praticanti delle materie dell’ospitalità, appare sempre il wi-fi. Anch’io sostengo, con coloro che frequentano i miei corsi, che lasciare agli ospiti la libera fruizione della rete è cosa buona e giusta e un vantaggio pubblicitario a costo “basso” e che fa bene alla reputazione.

Ma quando si arriva dalle parole ai fatti le cose son leggermente diverse, o almeno credo:

1) secondo Trustyou, che ha analizzato un milione di recensioni da tutto il mondo, il wi-fi non è così determinante: tra i concetti favorevoli “l’internet gratuito” appare in quindicesima posizione con poco meno di 6 mila menzioni su un milione di recensioni; tra quelli negativi “l’internet scarso o non disponibile” appare sempre quindicesimo con poco meno di tre mila menzioni.

2) Per mia esperienza ho sempre notato che l’ospite preferirebbe lo sconto piuttosto del wi-fi free;

3)  Non sempre rendere fruibile il wi-fi rappresenta costi esigui anzi… perché non quantificarli e farli conoscere questi, per alcuni, ipotetici non costi?!

4) In un contesto di tariffe calanti, di margini esigui e spesso insostenibili tutte queste spese accessorie, se non percepite dagli ospiti porteranno a situazioni d’imbarazzo tra chi compra e chi offre?

Ma insomma? Il wi-fi free è richiesto, quanto incide sulle scelte di soggiorno? E’ una opportunità effettiva o solamente un costo certo? Lo scopriremo con un sondaggio…

Il sondaggio

Ecco che condividendo questi dubbi e questo stato di cose con Antonello Maresca e Arturo Salerno abbiamo deciso di fare un’indagine tra tutti gli operatori dell’ospitalità. Un sondaggio dal titolo Guai o Wifi? con il quale cercheremo di comprendere quanto costa mettere a disposizione il wi-fi in una struttura turistica, quanto sia redditizio e quanto sia l’impegno economico medio per sostenerlo.

Aiutaci a divulgare l’iniziativa e invita albergatori e operatori dell’offerta turistica a partecipare con cinque minuti del loro tempo. Pubblicheremo al termine i risultati del sondaggio.

Photo by Leon Seibert on Unsplash

Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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