“Abbiamo impiegato sei mesi per riformare lo Statuto dell’ENIT, ora è pronto ma i flussi non si creano con gli statuti”, ha detto qualche giorno fa Bernabò Bocca. I flussi turistici non dipenderanno dallo statuto dell’ENIT, ma se si reputa necessario avere un ente di promozione turistica (domanda per niente retorica), allora tanto vale creare le condizioni perché operi bene.
Perché lo statuto è importante? L’ENIT (in realtà AGIT) non è un’organizzazione commerciale; questo significa che il management e tutta l’organizzazione non hanno i classici incentivi del mercato a fare bene il loro mestiere e ad agire con efficienza. Lo statuto e, più in generale la governance dell’Ente, sono importanti perché – se ben congegnati – possono creare le condizioni affinché il management operi liberamente (senza condizionamenti politici) e risponda dei risultati conseguiti.
Con questo post vorrei fornivi alcuni criteri affinché ognuno di voi possa valutare liberamente se la rifondazione dell’ENIT poggia su solide basi. Ho ricavato i criteri analizzando i sistemi di governance del marketing turistico di alcuni paesi che assumo essere buone pratiche di riferimento per l’Italia per tre motivi:
- Si tratta di paesi democratici con una struttura federale o regionale (il turismo è un affare regionale in mezzo mondo);
- Paesi che si posizionano nel 2012 tra i primi 15 nella classifica del Country Brand Index;
- Paesi tra i primi 15 classificati o che hanno migliorato la loro posizione rispetto alla precedente edizione di almeno 15 posizioni, nella classifica del World Economic Forum del 2013 alla voce valutazione dell’efficacia del marketing turistico.
Ecco il dream team, in ordine alfabetico: Austria, Canada, Germania, Nuova Zelanda, Svizzera, USA.
Intanto due osservazioni interessanti. Nei casi analizzati, il marketing turistico del paese è di competenza di ministeri “rilevanti” per peso politico e portafoglio, come ad esempio i ministeri dell’Economia e delle Attività Produttive. Tutti i paesi hanno agenzie di promozione (in gergo NTO, National Tourism Organization) dotate di forte autonomia gestionale.
Chi paga?
- Il marketing dei paesi è, almeno finora, un affare pubblico. Ad eccezione di Brand USA e ANTO (Austria), tutte le NTO osservate hanno un preponderante finanziamento pubblico. Per Brand USA vale il principio del match funding. Nel 2012 il governo federale americano ha investito 2 $ per 1 $ raccolto presso i privati; dal 2013 al 2015 Brand USA potrà ricevere dal governo federale fino ad un massimo di 100 milioni di $, con un ratio 1:1, cioè 1 $ dal governo per ogni $ finanziato dai privati. Nel caso austriaco, l’ANTO può contare su un finanziamento annuale minimo di cui il 75% è a carico del governo, mentre il restante 25% è fornito dalla Camera di Commercio. Tuttavia è opportuno qualificare il finanziamento privato di Brand USA e ANTO. Nel caso americano, i contributi dei privati possono essere fatti anche in natura; Brand USA è stata “bacchettata” dagli uffici proposti al suo controllo per le procedure opache e “generose” di stima di questi contributi; secondo indagini ancora in corso il finanziamento privato sarebbe molto più basso di quello iscritto nei bilanci. La Camera di Commercio austriaca è – come in Italia – un ente di diritto pubblico che si basa su un finanziamento misto pubblico e privato (basato sulle quote associative obbligatorie).
- Per tutti gli enti analizzati, il finanziamento pubblico assume diverse forme. Il governo interviene solitamente con un contributo fisso annuale, al quale possono aggiungersi altri contributi speciali. Nel complesso il finanziamento governativo fisso va da un minimo del 50% dell’intero budget della NTO a un massimo del 90%. La cosa importante da evidenziare è che la NTO può contare su un finanziamento di base annuo che permette al management di fare programmi di medio-lungo termine.
- Inoltre, tutti fanno ricorso a forme di partnership con enti di promozione turistica regionali e locali che spesso sono sostenuti quasi interamente da finanziamenti pubblici. In alcuni casi, le attività di fund raising presso i partner, cioè la capacità di offrire servizi e opportunità di marketing alle destinazioni regionali locali è considerata come criterio di valutazione della bontà dell’operato del management.
Da dove vengono i soldi dei finanziamenti pubblici alle NTO?
- Svizzera e USA sono gli unici paesi dove le NTO devono fornire una valutazione dell’influenza delle loro attività sul processo decisionale dei turisti arrivati. In questi paesi, i governi vogliono capire se tutte le attività fancy – di cui ci piace parlare su questi pixel- sono utili per vendere camere. Fare queste valutazioni non è facile, tuttavia in Svizzera è in uso un modello sviluppato dall’Università di San Gallo dal 2005. Ad esempio, tra il 2009 e il 2012, Svizzera Turismo ha ricevuto 36 milioni di franchi addizionali (alla quota fissa annuale) che avrebbero generato più di 4 milioni di presenze aggiuntive (un ROI stimato di 23, cioè 23 franchi svizzeri portati dai turisti a fronte di 1 messo in più dal governo federale). Negli USA, su richiesta dell’ufficio governativo per l’accountability (il famoso GOA), hanno cominciato a fare le stesse valutazioni lo scorso anno. Hanno stimato per il 2013 un ROI sull’intero budget di 34 $ addizionali per ogni 1$ di costo di Brand USA. E’ come dire che se non ci fosse stata l’agenzia di marketing, entrata operativamente in funzione nel 2012, nel 2013 non ci sarebbero stati consumi turistici per circa 3,4 miliardi di $. Grazie a questi dati il Senato USA ha appena esteso il finanziamento a Brand USA fino al 2020.
- In tutti i paesi esaminati, le NTO hanno un moderno sistema di budgeting e reporting per rendere conto degli investimenti e dei risultati ottenuti. I report sono disponibili su internet e spesso anche in inglese. Provare per credere. La qualità e la rilevanza delle informazioni fornite dipendono da due fattori: la pressione esercitata dai rappresentanti dell’industria turistica e la competenza degli enti preposti al controllo. In alcuni casi (Canada, Nuova Zelanda, Svizzera, USA) i report offrono interessanti metriche sull’efficienza degli strumenti di marketing utilizzati; copiare non costerebbe nulla ☺. In altri casi, al fine di giustificare i soldi pubblici investiti – come in tutte le organizzazioni no profit che competono per attrarre risorse – le NTO riportano la quota dei contributi effettivamente investita nelle attività di marketing.
- Il management delle NTO è nominato e controllato dai consigli di amministrazione (Board). I consigli e i comitati consultivi (Advisory Board) sono nominati dai politici, ma con criteri che tengono conto dell’esperienza nel settore turistico, nel marketing e della rappresentanza delle industrie turistiche. E’ difficile barare; le fotografie e i CV dei membri del board, degli organi consultivi e del managment sono disponibili nei report e su internet. In queste arene giocano un grande ruolo, i vettori aerei di bandiera, le compagnie ferroviarie e le associazioni di categorie coese. L’industria turistica ha quindi un ruolo molto attivo nel controllo, nello stimolo e nella direzione delle NTO.
Quanti soldini sono necessari a fare bene questo mestiere?
