In Svizzera, quando di parla di turismo, è facile imbattersi in situazioni d’eccellenza. La loro hotellerie non solo è sempre stata d’alto livello ma è la prima che con la sua associazione, la Société Suisse des Hôtelier, raccoglie i dati statistici e li analizza con certosina attenzione fin dal 1884.
Anche l’Ente di promozione svizzero non scherza, le sue campagne pubblicitarie fanno spesso scuola. La Svizzera fu la prima destinazione turistica mondiale a dotarsi di un piano turistico sostenibile e anche con le più recenti campagne è rimasta coerente.
“Negli anni Settanta la Svizzera è il primo Paese a livello internazionale a dotarsi di un Piano di sviluppo turistico nazionale con pretese di sostenibilità ambientale. Jost Krippendorf è, con Peter Keller e Hansrüdi Müller, tra gli autori del Piano, adottato nel 1979, e può essere considerato un pioniere dello sviluppo sostenibile.”
Addirittura Krippendorf passa alla storia per il cambio di paradigma da piani di marketing hard selling, che puntano alla massimizzazione delle vendite, a un marketing heart selling, del cuore, cioè che punti a massimizzare la soddisfazione del cliente.
Complice il clima pre natalizio mi sono ritrovato a leggere una vecchia guida del Touring Club della serie Manuali del Turismo: manuale dell’industria alberghiera. Anno 1964.
Proprio lì ho trovato la storia delle statistiche di fine 800 della Société Suisse des Hôtelier e sono andato a cercarla su internet. Adesso si chiama, in modo più internazionale, Swiss Hotel Association e la cosa bella è che è riuscita a commercializzare on line le camere degli associati senza intermediazione. Come ha fatto? Perché è riuscita dove in Italia Federalberghi ha fallito addirittura con Amadeus?
Perché in Svizzera non hanno, evidentemente, la sindrome dell’assessore al turismo. Una malattia che in Italia colpisce tutti coloro acquisiscono un po’ di potere o una carica sufficiente a consentire l’apertura di un portale di prenotazioni che quasi sempre non funziona. In questo momento sono a conoscenza che in Italia:
- Enit cercherà di commercializzare online;
- Explora cercherà di commercializzare online;
- le Regioni stanno cercando di commercializzare online;
- I comuni stanno cercando di commercializzare online;
- Federalberghi cercherà di commericalizzare online;
- Gli associati di Federalberghi stanno creando piattaforme indipendenti da quella della associazione di categoria per cercare di commercializzare online;
- I consorzi locali cercheranno di creare siti per commercializzare online;
Ma torniamo agli amici svizzeri che nel 1998 (nota bene, dopo solo due anni dalla creazione di Expedia) fondano STC Switzerland Travel Centre SA.STC Switzerland Travel Centre SA, con sede a Zurigo, è una società affiliata alle FFS (Ferrovie Federali Svizzere). Altro azionista di STC è Svizzera Turismo, l’azienda di promozione turistica nazionale svizzera.STC è stata fondata nel 1998 da Svizzera Turismo, Swissair, FFS, hotelleriesuisse, GastroSuisse ed Europcar con il nome di Switzerland Destination Management AG.Inoltre STC dispone di un proprio sistema di prenotazione su Internet, supportato da oltre 200 partner a livello mondiale dove si può trovare la maggiore offerta disponibile per le vacanze in Svizzera.
“E, se lo desiderate, con possibilità di supporto personale: i nostri esperti addetti alla consulenza turistica sono a vostra disposizione dal lunedì al venerdì, dalle ore 08.00 alle 18.00, al numero di telefono +41 (0)43 210 56 56
Switzerland Travel Centre SA, in qualità di ”tour operator ufficiale di Svizzera Turismo’, gestisce a Zurigo e a Londra dei propri punti di servizio che elaborano annualmente oltre 270 000 richieste da parte di persone che intendono trascorrere le loro vacanze in Svizzera.”
Ma come? Questi pazzi montanari, divisi da montagne e cantoni, da lingue diverse e usi non sempre condivisi hanno messo insieme albergatori, ferrovie, compagnia aerea, gastrosuisse (che è un’altra associazione di albergatori e ristoratori) e perfino una compagnia di autonoleggio francese.
Immaginatevi in Italia Enit, Federalberghi, Trenitalia, Alitalia, Fipe, Assohotel e una compagnia di autonoleggio francese che fanno qualcosa insieme? Ma per favore…
Ma non è finita qua, se andate sul sito delle Ferrovie Svizzere e prenotate un biglietto ferroviario potete anche prenotare una camera d’albergo. Chiedi un biglietto Berna > Zurigo e cliccando il pulsante “hotel” ti si apre la scelta a Zurigo tramite la piattaforma STC.
In Italia? Su Trenitalia prenoti con HRS che è una OTA basata a Colonia. L’unica cosa che consola è che una parte della commissione pagata dagli albergatori italiani alla OTA tedesca resta a Trenitalia.
Swissair, che è socia di STC, per vendere con il suo sito camere sulle rotte di tutto il mondo ha fatto un altro sito? Assolutamente no, si è affiliata con Expedia per vendere le camere e con Tripadvisor per offrire ai clienti tariffe e reputation index in una botta sola.
Europcar che è francese cosa ha fatto per vendere camere sul suo sito? Ha creato un nuovo booking on line? Ma no, ha fatto un accordo con accorhotels.com e utilizza la piattaforma della catena alberghiera.
Vi immaginate in Italia Enit, Federalberghi, Trenitalia, Alitalia, Fipe, Assohotel, Starhotels e una compagnia di autonoleggio francese che vanno daccordo e che qualcuno di loro collabori con Expedia e Tripadvisor invece di fargli causa?
Eppure non sembra difficile immaginare che un Sistema di Destination Management può funzionare se è costituito da coloro che dispongono del territorio, degli hotel, dei ristoranti, degli aeroplani, dei treni, delle auto.
Se in Svizzera tutto questo è normale c’è da tenere conto che in Italia, come diceva Ennio Flaiano e come qualcuno ha già teorizzato, in particolare nel turismo, la linea più breve tra due punti è l’arabesco.