Di blogger, promozione, strategie comunicative e consapevolezza
Sto rientrando da tre giorni al TBDI di Rimini a cui ho partecipato in veste di travel blogger e non come manager del mio hotel o come rappresentante del consorzio turistico locale. È stata un’esperienza per me nuova e che non ho potuto che vivere riflettendo a fondo sui diversi punti di vista: tra enti ed operatori turistici da una parte e blogger dall’altra.
Da qualche anno oramai aprire un proprio blog e farne a volte un lavoro è una vera e propria tendenza e cresce ovviamente di pari passo la collaborazione tra questi nuovi narratori appassionati e chi ha un prodotto da promuovere e quindi raccontare.
Da operatrice turistica sento però sempre più spesso commenti negativi sul modo di porsi e i contenuti prodotti dai blogger e quando mi ritrovo a parlare con questi ultimi sento sempre più spesso commenti negativi sulla non modernità degli operatori e degli enti che non capiscono appieno con chi hanno a che fare.
Io sto nel mezzo e non posso che dar ragione ad antrambe le parti: servono preparazione e consapevolezza e soprattutto serve professionalità… un blogger non può pensare di viaggiare, cenare, utilizzare prodotti gratuitamente ed essere pagato se non è preparato, competente e serio e chi sta dall’altra parte non può pensare di sfruttare chi scrive, scatta foto o monta video solo perché lo fa per passione.
Il lavoro è lavoro.
Quindi, lavorare con i blogger è un investimento valido?
Se lo si fa con criterio, assolutamente sì!
Non solo i costi sono infinitamente inferiori rispetto a quelli di una campagna promozionale di tipo tradizionale che avrebbe oltretutto minor visibilità, ma i contenuti prodotti non hanno una data di scadenza e restano a disposizione in rete e possono quindi essere riproposti al pubblico puntualmente.
Inoltre, da lettore è più facile essere influenzato dalla lettura del racconto personale di un blogger che magari seguo da tempo e mi ispira fiducia piuttosto che da una pubblicità tradizionale palesemente pensata per indurmi ad acquistare.
Come collaborare con un blogger?
Il blogging è un mondo in piena fase di sviluppo ed è ancora completamente sregolato: chiunque può divenire editore di se stesso dall’oggi al domani e non esistono attualmente parametri definiti per stabilire valori né garanzie di professionalità.
In questa situazione, il primo passo è iniziare ad analizzare il proprio prodotto e le proprie esigenze.
Col tempo e le ripetute esperienze tanto nel mondo del blogging quando in quello della gestione turistica ho imparato che prima di tutto occorre un piano strategico interno chiaro:
- qual è il mio prodotto?
- quali i suoi punti forti e quali le debolezze?
- qual è il mio target in termini di età e provenienza?
E ancora:
- quale budget ho a disposizione per la comunicazione e la promozione e su che durata voglio investirlo?
- ho necessità di puntare su una promozione puntuale o preferisco comunicare sul lungo termine?
- ho bisogno di soli articoli o anche di altro materiale multimediale come video e podcast?
È infatti inutile contattare un blogger o un’agenzia che organizzi un blog tour se non ho ben chiari questi punti e non so dare indicazioni precise circa le mie esigenze e i miei obbiettivi finali!
Altro passaggio essenziale prima di lanciarsi in una campagna promozionale di questo tipo è iniziare un’attività aziendale sui social network e questo perché chi dice blog dice social e se non ho canali propri sui quali condividere i contenuti prodotti dal blogger ne decurto notevolmente il potenziale.
Ai più accorti parrà una banalità, ma nella realtà sono ancora molto pochi gli operatori turistici attivi sui social…
Se siete tra chi è ancora alle prime armi, vi consiglio di iniziare con l’aprire una pagina Facebook, un account Twitter e un account Instagram. Sono i social più diffusi tra gli utenti, ma anche tra i blogger e senza mi sarà difficile monitorare l’operato delle persone a cui affido la mia campagna immagine.
Ora che ho chiarito la mia posizione e le mie esigenze e preparato le basi per una buona collaborazione posso mettermi al lavoro contattando un’agenzia di fiducia che organizzi un blog tour o che, in base alle mie esigenze, inviti dei blogger individualmente.
In ogni caso, sarà utile concordare dettagliatamente i termini del rapporto di lavoro, giacché di questo si tratta!
Per un buon risultato è opportuno mettere per iscritto quello che chiedo al blogger e cosa offro in cambio:
- durata del soggiorno o dell’esperienza
- dettagli delle spese rimborsate e o pagate direttamente da me
- servizi messi a disposizione del blogger
- data di scadenza per la consegna del lavoro
- numero di post da pubblicare sul blog
- eventuale numero di fotografie o video da produrre
- numero di post sui social prima, durante e dopo il soggiorno
- eventuali diritti di utilizzo del materiale multimediale prodotto
- data del pagamento finale se previsto
Per tenere maggiormente sotto controllo il mio progetto posso però anche contattare personalmente i blogger che reputo più adatti a portarlo avanti e nel prossimo post vi spiegherò come valutarli e selezionarli.
Considerazioni assolutamente condivisibili e lo dico da blogger, da consulente, da radice del territorio. Grazie lo condivido con l’associazione aifb
Grazie Silvia,
Si tratta di punti chiave per portare avanti progetti seri e utili, perché di questo dovrebbe trattarsi.
Ho letto tutto e aspetto la seconda parte prima di commentare.
Sottoscrivo, è esattamente lo sbaraglio di un processo senza regole e ancora nella fase embrionale. Ha anche il suo fascino: il fascino del fermento, della crescita.
Assolutamente!
Dopo una prima fase di scoperta però serve analizzare il tutto e imparare a lavorare nella giusta direzione affinché possa crescere ancora, strutturarsi nel modo corretto e che possa essere utile e proficuo per ambe parti.
Concordo su ogni punto!
Articolo puntuale e che centra in pieno la differenza tra il fare le cose bene e farle mal! Aspetto il secondo! 🙂
Grazie Ilaria!
La seconda parte è prevista per martedì prossimo 🙂
Brava mi piace molto, sono pienamente d’accordo
Grazie Francesca.
Alcune considerazioni paiono scontate, ma col tempo mi sono resa conto che purtroppo non lo sono né da una parte né dall’altra.
Riflessioni condivisibili.
Ciao!