Un libretto di molti anni fa cominciava asserendo esserci un fantasma in giro per l’Europa. Oggi, globalizzati come siamo, i fantasmi (forse meglio dire i tormentoni) girano per il mondo. Ultimo arrivato nel mondo del turismo, dopo big data e intelligenza artificiale è la blockchain.
Se ne sente parlare spesso e se ne legge parecchio, ma come per gli altri due tormentoni spesso se ne parla solo per ribadire importanza, necessità, urgenza, meraviglia, o biasimo, ma si fa fatica a cercare di capire bene il funzionamento. E la cosa non è banalissima. Unica cosa che forse pare abbastanza chiara è che le criptovalute, Bitcoin in primis, usano una blockchain, ma non sono la stessa cosa.
Con questo piccolo scritto (allegato in pdf, si scarica a fine post) provo a dare una spiegazione dei meccanismi alla base di una blockchain. Il pezzo è lunghetto, ma più conciso di così rischiava di cadere nel banale o nel quasi incomprensibile. I dettagli tecnici, che ci sono, sono ridotti al minimo e semplificati (ma non tanto da renderli oscuri). Il pezzo necessita di un po’ di concentrazione, questo il motivo per il quale lo allego come pdf invece di metterlo direttamente online.
Un grazie particolare a Massimo Chiriatti (che sul tema lavora da tempo) che si è prestato a far da cavia e mi ha corretto alcune imprecisioni.
Commenti e chiarimenti (tecnici) sono benvenuti. Mi astengo totalmente, però, da discussioni filosofiche, morali, etiche, economiche, finanziarie ecc.
Immagine Pixabay (1)
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