Kennedy Space Center (KSC): dicembre 2018.
Il luogo sulla terra più vicino allo spazio, come recita un cartello. Posto affascinante per tutti quelli “con la testa fra le nuvole” e oltre. Posto che rifà la storia di una delle avventure e delle esplorazioni più affascinanti cui abbiamo assistito (e continuiamo ad assistere) negli ultimi decenni, e che ha portato alle più incredibili innovazioni tecnologiche. Quelle che oggi consentono a chiunque cose che fino a non molto tempo fa erano solo nei libri o nei film di fantascienza.
Negli ultimi tempi alcuni visionari hanno poi spostato in alto l’asticella e lavorano, molto seriamente, con l’obiettivo di portare “turisti” (o viaggiatori?) nello spazio e addirittura su Marte. Questa è la meta dichiarata di SpaceX, l’azienda di Elon Musk, alla quale il fondatore di Tesla si dedica ora a tempo pieno dopo aver quasi lasciato l’azienda automobilistica più innovativa vista al mondo in tempi recenti.
Il 5 dicembre alle 13:16:16 ora locale (18:16:16 UTC) SpaceX ha lanciato un Falcon 9 con un carico per la stazione spaziale internazionale. Affascinante seguirlo da una spiaggia vicina, che una scia verticale (non kimika, ovviamente 😉 ) non è cosa usuale.
In realtà se lo si vuole seguire bene bisogna guardarlo in TV (un po’ come per le corse di formula 1, al circuito si respira aria di corsa, ma si vede praticamente niente… e se uno è davvero appassionato di corse le guarda in TV).
Si, perché oltre al sogno del turista nello spazio, SpaceX è un’azienda solida con un curriculum di lanci commerciali da record (basta dare un occhio qui, con l’invidiabile primato di esser riuscita a riportare sulla Terra il razzo usato per il lancio (in molti casi… vedi) il che riduce i costi in maniera notevole.
NB anche se non esistono numeri precisi, stime dicono che un razzo costa svariate decine di milioni di dollari, ricondizionarlo qualche milione, un bel risparmio.
E lo spazio attira molti, e anche Jeff Bezos ci si è impegnato con la Blue Origin, che più prosaicamente (le origini non si rinnegano) pensa a costruire razzi, capsule e motori in loco (negli USA invece che recuperar parti in mezzo mondo), e di costruirli in modo che siano riusabili.
E così il sogno (turisti sulla Luna, su Marte o comunque nello spazio) diventa, ancora una volta, un motore potente di innovazione industriale e di business. Perché, diciamocelo francamente, questo resterà un sogno per ancora molti anni. Non è tanto il costo del biglietto (svariati milioni di dollari, anche se viste le economie attuali pare ci siano già lunghe liste di attesa), quanto forse i lunghi mesi di allenamento fisico e psichico necessari e la non enorme comodità del volo (a guardar le postazioni lamentarsi della ristrettezza dei posti sui voli Ryanair sarebbe da stolti).
Ma sognare, si sa, fa parte integrante della nostra vita e come ben dice Elon Musk:
Vuoi svegliarti al mattino e pensare che il futuro sarà bellissimo – ed è questo che significa essere una civiltà spaziale. Si tratta di credere nel futuro e pensare che il futuro sarà migliore del passato. E non riesco a pensare a niente di più eccitante che andare là fuori ed essere tra le stelle.
Qui KSC: Buon Natale spaziale a tutti.