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Il turismo italiano cresce anche dopo l’anno dei record, ma già si vedono nubi all’orizzonte

Ecco in breve i segnali positivi sul traffico espressi in variazioni percentuali rispetto al 2017:
-0,1% traffico veicoli leggeri in autostrada
(dati a settembre 2018, fonte AISCAT)
+3,1% passeggeri aerei trasportati su voli nazionali
(dati a novembre 2018, fonte ASSOAEREOPORTI)
+7,1% passeggeri aerei trasportati su voli internazionali nazionali
(dati a novembre 2018, fonte ASSOAEREOPORTI)

2018 sul mercato domestico

Il mercato domestico rimane fondamentale per il turismo italiano. Secondo il Conto Satellite del Turismo pubblicato a dicembre 2017 (dati 2015) il 60 per cento della spesa complessiva del turismo in Italia è alimentata dai turisti italiani.

Le nostre elaborazioni, sulla base del Conto Satellite del Turismo di ISTAT, stimano che la spesa dei turisti italiani in Italia si attesti nel 2018 ad un valore compreso tra 50 e 60 miliardi di EUR a seconda che nel paniere si comprendano voci quali il carburante e servizi non prettamente turistici.

Stimiamo quindi un aumento compreso tra l’ 1 e il 3 percento rispetto al 2017 in linea con le indicazioni provenienti da altre fonti. Il WTTC stima che il fatturato turistico aumenti dell’ 1,2 per cento sul mercato domestico. L’indagine Confesercenti-CST stima un aumento delle presenze turistiche degli italiani del 1.0 per cento. Le indagini di Federalberghi realizzate nei periodi di vacanza nel corso del 2018 segnano indici di crescita del mercato domestico in tutti gli indicatori sia per quanto riguarda i volumi di traffico, sia per quelli di spesa.

La crescita degli indici di spesa è confermata anche dal Barometro Cashless dell’Osservatorio Nexi (ex Cartasi) per i primi due mesi dell’estate 2018. EUROSTAT stima che nei primi dieci mesi dell’anno le presenze turistiche attribuibili al mercato domestico siano cresciute del 2 per cento.

2018 sui mercati internazionali

Continua la crescita sostenuta del turismo italiano nei mercati internazionali. EUROSTAT stima che nei primi dieci mesi dell’anno le presenze turistiche attribuibili agli stranieri siano cresciute del 1,2 per cento. Un dato compatibile con quello segnalato dal Confesercenti-CST (+1,8 per cento).

Più positive le stime sui dati provvisori di Banca d’Italia. Il fatturato turistico internazionale potrebbe toccare i 39 miliardi di EUR (+6 per cento rispetto al 2017). Questo risultato ha due determinanti. Primo, il sesto anno consecutivo di crescita sostenuta dei mercati europei. Il secondo, la crescita delle quote di mercato nel Regno Unito e in Francia e la sostanziale tenuta delle negli altri paesi.

In sostanza, il dato più rilevante da segnalare nel 2018, è che la nostra fetta di torta è più grande non solo perché è cresciuta la torta, ma anche perché siamo riusciti a sottrarre qualche pezzo di torta da altri concorrenti. Il dettaglio della posizione dell’Italia nei mercati internazionali lo potrete approfondire su OTSTAT, alla sua seconda edizione, prossimamente su questi pixel.

Le conseguenze sul fatturato dei servizi ricettivi

Il fatturato dei servizi ricettivi– che comprende tutte le forme di alloggio gestite in modo imprenditoriale – dovrebbe aumentare a fine anno del 2-2,5 per cento (l’ISTAT ha reso noti i dati provvisori dei primi 3 trimestri). Più contenuta la stima di Confesercenti-CTS che prevede una crescita dello 0,8 per cent  rispetto al 2017. L’indagine Confesercenti-CTS segnala due dati interessanti. A crescere sarebbero solo i fatturati delle strutture alberghiere (+1,3 per cento), e non quelli delle attività extra-alberghiere  (-0,3 per cento). La crescita del fatturato, secondo gli intervistati, darebbe confinata nell’area del Nord Ovest e del Centro.

Un aumento del fatturato a tassi simili a quelli dei volumi fisici implica che i prezzi, dopo un incremento deciso nel 2017, sono tornati a crescere (è un eufemismo) a tassi contenuti. Infatti, i dati sull’inflazione rilevano che nei mesi di maggior traffico turistico l’aumento rispetto dei prezzi è stato in media dello 0,5 per cento nei servizi ricettivi e del 1 per cento per gli hotel.

Outlook a 3 anni, anzi a 2…

Rispetto alle edizioni precedenti, il clima di pensante incertezza sullo scenario economico domestico e internazionale, preferiamo tratteggiare un outlook a due anni. Date le dimensioni, il mercato domestico rimarrà fondamentale anche nei prossimi anni.

Sulla base delle previsioni di crescita del PIL, di reddito e dell’occupazione, stimiamo una crescita complessiva nel biennio del 2,5 per cento. Tradotto in EUR, significa che nel 2020 la spesa dei turisti italiani in Italia (comprensiva di tutte le voci), nello scenario più roseo, potrebbe superare i 60 miliardi di EUR.

Continuiamo a ritenere che l’assenza di un’offerta competitiva sul prodotto mare nel Mezzogiorno limiti le potenzialità di crescita dell’Italia nei mercati UE. Per questo motivo, data la ripresa delle destinazioni del Nord Africa e della Turchia, assumendo una generale fase di consolidamento della spesa dei turisti internazionali, la crescita del fatturato alimentato dai turisti UE nel prossimo biennio dovrebbe essere compresa tra il 2 e il 4 per cento all’anno. L’aumento (probabile) dell’IVA potrebbe portare a rivedere al ribasso queste stime.

Le prospettive di crescita nei mercati extra-UE, dove l’Italia ha quote di mercato decisamente elevate, sono rosee nel lungo termine, ma prevediamo che la stasi registrata nel 2018 (rilevata anche dagli operatori del Tax Free Shopping) possa continuare nel prossimo biennio. Troppe le incertezze causate dalle politiche di rialzo dei dazi.

Vogliate scusare la nostra intrusione sul fronte politico, ma il turismo è un settore che ha molto da perdere dall’avanzata dei sovranisti. Buon 2019.

Antonio Pezzano

Antonio Pezzano assiste enti pubblici e organizzazioni turistiche a disegnare e attuare politiche e progetti che creino valore economico. Il suo ruolo é fornire dati e fatti concreti a chi prende le decisioni. E’ stato per conto della Commissione Europea coordinatore della rete di destinazioni turistiche europee di eccellenza EDEN.

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Antonio Pezzano assiste enti pubblici e organizzazioni turistiche a disegnare e attuare politiche e progetti che creino valore economico. Il suo ruolo é fornire dati e fatti concreti a chi prende le decisioni. E’ stato per conto della Commissione Europea coordinatore della rete di destinazioni turistiche europee di eccellenza EDEN.

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