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Con una buona dose di coraggio, il 25 gennaio scorso Toerisme Vlaanderen / VISITFLANDERS, la DMO responsabile dello sviluppo turistico e della promozione della regione belga delle Fiandre, ha lanciato un video per condividere le riflessioni e le domande che animano il dibattito dentro l’agenzia, alla ricerca di una futura (non troppo lontana) policy sul turismo.

Questo video si può considerare un punto di partenza, un invito a partecipare al dibattito e a lasciarsi condurre dove questo dibattito ci porterà. Allo stesso tempo, tuttavia, questo video è uno dei passaggi finali di un percorso intrapreso da VisitFlanders mesi fa, con l’obiettivo di ricercare gli ingredienti giusti per costruire un turismo nuovo, magari migliore, e per ridisegnare il proprio ruolo all’interno di un’industria turistica che è cambiata radicalmente negli ultimi anni.

Ho intrapreso un viaggio consapevole verso il domani” Con queste parole di Peter De Wilde, CEO di VISITFLANDERS, chiude il video. In che senso consapevole? Il lavoro di ascolto e di analisi svolto nei mesi scorsi ha permesso di fissare dei punti fermi che la DMO delle Fiandre considera imprescindibili per definire il turismo di domani. Vediamo quali.

Il potere del turismo di lasciare il segno

Se ti chiedessi di ricordare, in questo momento, un’esperienza fatta in viaggio particolarmente significativa? Dov’eri, cosa provavi in quel momento? Cosa provi ora mentre la tua memoria ti riporta là? Che il viaggiare sia strettamente connesso con le emozioni (positive) e che queste emozioni si fissino in maniera indelebile nella nostra memoria non è niente di nuovo. Ma che impatto hanno questo ricordo e questa esperienza sulla tua vita di oggi? Questo il cuore dell’analisi di VisitFlanders, che, con ancora davanti la commozione e la partecipazione dei turisti che hanno visitato i Flanders Fields in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, ha voluto ricercare conferma del potere del turismo anche da un punto di vista statistico ed ha analizzato, ascoltandole, 1.600 “travel experiences”. Risultato? La stragrande maggioranza degli intervistati, di coloro che hanno condiviso le proprie personali esperienze in viaggio, considera molto significativo l’impatto di queste sulla vita attuale: dichiarano di aver acquisito nuove consapevolezze, una differente visione sul mondo e maggiore sicurezza in sé stessi. Non solo: i viaggiatori sentono una connessione più profonda con chi li circonda e sono più portati a cambiare il proprio stile di vita e il proprio modo di approcciare i fatti e le situazioni. “Perché ogni viaggio porta più tolleranza e apre le nostre menti al resto del mondo, così che noi conosciamo e riconosciamo gli altri e abbiamo una migliore comprensione di cosa è davvero prezioso”. Eccolo, il potere più profondo del turismo: sulla persona, ma di riflesso anche sull’ambiente sociale e culturale che la circonda.

L’ecosistema turismo

Il viaggiatore non è l’unico elemento a cui una DMO dovrebbe badare. “Ma chi siamo noi? Le persone che vivono e lavorano qui [nelle Fiandre, ndr]?”. La sfida è concentrarci di più sul contesto e sull’ambiente sociale nel quale il turismo si genera, ovvero nell’intersezione tra i viaggiatori, i luoghi e le persone che li abitano. Sappiamo che le emozioni e i ricordi di viaggio sono strettamente legati a queste intersezioni. Già sentito? Vero, forse. VisitFlanders sceglie di andare in profondità: per costruire un turismo nuovo (migliore?) è necessario indagare e approfondire le strutture e i processi necessari per assicurare le intersezioni, ovvero definire ciò che genera un beneficio per tutti i soggetti coinvolti. Tutti.

VisitFlanders abbraccia nella sua visione il concetto di flourishing visitors economy (Anna Pollock, Conscious Travel). Potremmo tradurre “flourishing” in italiano come prosperoso, oppure rigoglioso. Preferisco il secondo, perché il riferimento all’ecologia e alle piante è assolutamente voluto: una foresta è rigogliosa non quando diventa più grande ma quando al suo interno registra diversità di elementi naturali, quando è in grado di produrre al suo interno sempre più forme di vita. Allo stesso modo una destinazione è l’ambiente nel quale la comunità accresce il proprio benessere e si arricchisce nell’incontro con l’altro: secondo VisitFlanders il turismo di domani è quello che si genera solo all’interno di flourishing communities.

“Potrebbe il turismo creare più valore con meno visitatori?”

Il percorso consapevole di VisitFlanders si basa, quindi, anche su questo: gestire meglio i flussi dei visitatori e non subire passivamene quel trend che fa prevedere all’UNWTO 1,8 miliardi di arrivi internazionali nel mondo nel 2030 e un tasso di crescita costante del 2.4% per le Fiandre (qui i dati per capire a che punto siamo…). Gestire i flussi non significa, a priori, diminuirli, in una sorta di “decrescita felice”. I flussi necessitano invece di essere meglio commisurati alla capacità dei luoghi, dove “capacità” passa dall’essere considerata una quantità dentro uno spazio definito all’essere invece concepita come la volontà e la consapevolezza delle comunità locali di gestire questi flussi, insieme alla disponibilità di mezzi e servizi. Da qui, un nuovo significato di sostenibilità.

Il ruolo di una DMO

Arrivare alle risposte giuste parte dal porre le domande giuste. VisitFlanders si pone come guida e come elemento di stimolo di un lavoro che ha come scopo la costruzione di una flourishing destinations, ma che deve necessariamente partire dal basso e portare a responsabilizzare istituzioni, imprenditori e residenti in modo che tutti, anche non strettamente legati al mondo dell’ospitalità, si sentano parte attiva dell’ecosistema e lo rendano rigoglioso. Un grande lavoro è svolto per aumentare la consapevolezza che un cambio di paradigma è necessario e che sono mutate le esigenze e la sensibilità, sia del turista che delle comunità. Con la consapevolezza che, ad un certo punto, decisioni importanti devono essere prese: quale prodotto, quali mercati, quali collaborazioni, quanto budget. Tutto ciò non sarebbe possibile senza l’avallo della politica, che ha concesso a VisitFlanders (agenzia governativa, finanziata al 100% dal ministero del turismo della regione delle Fiandre) di esplorare nuovi orizzonti nonostante la policy attuale sia reputata un successo – secondo i criteri attuali di misurazione – e che è chiamata, nella nuova visione, a stimolare sempre più e a facilitare le condizioni per portare avanti conversazioni e, perché no, veri e propri test, che hanno come scopo la crescita (rigogliosa) delle comunità.

“Ho intrapreso un viaggio consapevole verso il domani. Viaggi con me?”
Sul sito www.traveltotomorrow.be sono disponibili approfondimenti su questo percorso e sui suoi punti cardinali, oltre a un form per partecipare alla discussione.

Immagine VisitFlanders su Flikr (1) (cc)

Giovanna Sainaghi

Alla guida di VISITFLANDERS Italia dal 2011, deve tutto al Belgio: dal sogno universitario di occuparsi di destinazioni, all’aver scoperto quanto una birra artigianale aiuti a gestire la discreta dose di surrealismo della vita.

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Giovanna Sainaghi

Alla guida di VISITFLANDERS Italia dal 2011, deve tutto al Belgio: dal sogno universitario di occuparsi di destinazioni, all’aver scoperto quanto una birra artigianale aiuti a gestire la discreta dose di surrealismo della vita.

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