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È passata qualche settimana da quando ho fatto le prime pagelle del mondo del turismo durante COVID-19. In questa situazione paradossale che stiamo vivendo tre settimane sono un periodo siderale in cui sono cambiate tante cose, alcune in peggio ed altre in meglio e quindi ho deciso di aggiornare le valutazioni. Oggettivamente sono delle considerazioni molto personali e sono certo che provocheranno qualche polemica ma d’altronde… abbiamo altro da fare?

MINISTERO DEL TURISMO

Voto 2

Avevo già puntualizzato che in realtà il ministero non esiste e, quella al turismo, è una “delega” che il governo rinnova ogni volta che se ne forma uno nuovo (spesso purtroppo). In passato abbiamo assistito ad ogni ignominia fino ad accorpare la delega all’agricoltura nel penultimo governo. Certo che rimane misterioso il perché gli italiani, in un insensato referendum, ne decisero l’abolizione (e’ il 13-14% del PIL del paese dai dati WTTC, con 3,5 mln di lavoratori diretti).

In ogni caso ne avete sentita la voce forte e chiara? Il ministro si e’ distinto per assenza sull’argomento lasciandolo blandamente alle dichiarazioni del sottosegretario Bonaccorsi e quando ha fatto un’intervista a La Repubblica la scorsa settimana si è sperticato in tre paragrafi sulla cultura e lo spettacolo ed ha ricordato il turismo solo alla fine. Forse stavolta sarà accontentato in uno dei suoi sogni ovvero quello degli alberghi ‘diffusi’. Alla fine del Covid19 ne rimarranno infatti talmente pochi che saremo ‘diffusi’ in modo naturale. Inoltre il problema dell’overtourism è risolto no?
Ma un giorno, dico un giorno, ce lo volete dare un ministro che esce dal nostro settore?

GLI ALBERGATORI

Voto 6½

È un paese difficile il nostro, la categoria è vastissima ma troppo frammentata per farsi sentire. Ne faccio parte e so quanto sia difficile riuscire a mettere insieme interessi diversi e complessi. Siamo 33.000 voci diverse, poco inclini al lavorare assieme e spesso governati da baronati che fino a oggi erano abituati a rendite di posizione potentissime e intoccabili. Poi arriva il Covid19 e per la prima volta nella storia ti trovi a zero, ma quello vero, e scopri che forse vale la pena collaborare e che i tuoi problemi sono gli stessi di tutti, dal bed and breakfast al cinque stelle lusso… e da lì è iniziata una storia diversa e di maggiore coesione e speriamo che quanto sta accadendo possa essere da monito per quello che succederà dopo.

In generale siamo stati bravissimi, abbiamo fino all’ultimo dato prova di professionalità e ospitalità con gli ultimi clienti rimasti, abbiamo gestito con enorme umanità e senso di responsabilità le milioni di cancellazioni che ci sono arrivate sui tavoli e siamo pronti a ripartire anche se tra mille difficoltà. Inoltre abbiamo sempre pensato prima ai collaboratori che all’azienda. Adesso pero’ le aziende devono essere salvate senza se e senza ma perché questo enorme patrimonio di professionalità non vada perso. Sarebbe un 7 ma tolgo mezzo voto perché ho paura che questa coesione non durerà.

LE OTA

Voto 4

In questi giorni la mia amica Giovanna Manzi (CEO Best Western Italia) mi faceva riflettere sul fatto che in economia di solito il tuo cliente è quello che ti paga da mangiare, ovvero le fatture. È indubbio che l’ira che ha provocato negli albergatori il comportamento dissennato delle OTA sia stato provocato anche dal fatto che si sono sostanzialmente dimenticate di una parte di partner fondamentali come i fornitori e abbiano dedicato tutte le loro attenzioni al cliente finale.

Credo abbiano fatto un errore fondamentale che rischiano di pagare alla ripartenza. In casi come questo non si possono far parlare gli algoritmi e l’extranet bisogna usare una grande dote di umanità. Il risultato adesso è che tra gli albergatori si sono venuti a creare innumerevoli movimenti ‘anti=OTA’ e sicuramente alla ripartenza ne vedremo delle belle.

ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA

Voto 6

Con qualche distinzione hanno fatto il loro lavoro, anche se far emergere i danni patiti dalla filiera del turismo in questo momento rimane comunque abbastanza difficile. Anche qui sono di parte e posso dire che da quando è scoppiata la pandemia ho quasi costantemente lavorato per far si che le associazioni lavorassero insieme, specialmente a livello nazionale, e capissero fino in fondo le problematiche degli albergatori che sono rimasti spiazzati dal Covid19.

Credo che avrebbero potuto fare di più per il primo decreto e che anche sul decreto liquidità si dovesse riuscire a distinguere il turismo da tutto il resto. Sono state fondamentali però per aiutare gli albergatori a capire qualcosa sul Fondo Integrativo Salariale e su tante beghe di questi giorni difficili. Purtroppo l’uso generale è quello di criticarle sempre e di non ricordarsi quello che fanno. Servirebbe pero’ una voce univoca a Roma e dovrebbero accordarsi anche su tutte le prossime battaglie. In questo periodo non si cerca di fare associati mostrando i muscoli ma lavorando bene ed in silenzio. Spero in qualcosa di più.

EXTRA ALBERGHIERO

Voto 6

Si sono molto lamentati di essere stati poco considerati in questa crisi. C’è una differenza sostanziale tra loro e l’alberghiero, ovvero che l’alberghiero ha messo a casa migliaia di lavoratori.
Gli appartamenti non fanno introiti in questo periodo ma sono anche capaci di riciclarsi più velocemente e di azzerare i costi. Mi stride questa differenza. Sarebbe stato un cinque e mezzo ma gli accordo la sufficienza per la rapidità con cui alcuni si sono mossi nell’offrire l’alloggio al personale sanitario e perchè la loro OTA di riferimento (Airbnb) si è comportata molto diversamente dalle altre in questa fase. Sarà un comparto molto cambiato alla ripartenza

FILIERA DEL TURISMO

Voto 5

Ci siamo mossi tutti troppo per corporazione (albergatori, ristoratori, tassisti). In realtà sarebbe stato opportuno far capire la compattezza del settore. In ogni caso si è visto subito cosa significa per l’Italia lo stop del turismo e credo che, come dice Montalbano, nessuno ci romperà più i cabasisi con l’overtourism per anni.

Ricordo che Il Sole24Ore, non proprio l’ultimo arrivato, prevede che la crisi del turismo influirà per il 39% nel calo dei consumi. Fate un po’ voi.

I VIDEO

Voto 2

Ammetto ci sono cascato anch’io e ci siamo messi tutti a condividere quegli stupidi video della Milano da bere o dell’Italia bella o il Coronavirus drama. Un po’ ce ne vergogniamo tutti adesso.
Almeno gli altri paesi, che sanno in che dramma viviamo, non li faranno e avremo insegnato anche questo

MARKETING TERRITORIALE

Voto 10

Alle campagne di Grecia (Til there, stay safe) Far Oer (guardatela online https://www.ilsole24ore.com/art/turismo-virtuale-come-teleguidare-abitante-isole-faroe-divano-AD7ytqK)
Se si vuole, se si hanno idee e inventiva si può anche in tempo di Covid19

MICHIL COSTA

Voto 9

Il suo post ‘Piu’ accoglienti di prima’ ci ha ispirato, commosso, dato energia, idee, consapevolezza.
È una sinfonia di umanità. “Grande è la ricchezza di un epoca di agonia”

A presto e… stay safe

Photo by Museums Victoria on Unsplash

Giancarlo Carniani

Giancarlo Carniani lavora nel settore dell’hotellerie dal 1982. Nella sua carriera lavora per grandi strutture alberghiere private (Grand Hotel Baglioni, Hotel Brunelleschi, CIGA Hotel Excelsior) e internazionali (Sonesta International Hotels ed Accor) attraverso esperienze all’estero in Inghilterra e negli Stati Uniti. Dopo aver intrapreso per 10 anni l’attività di imprenditore diretto attraverso la gestione di un hotel di 100 camere a Firenze dal 2010 è Direttore Generale della compagnia ToFlorence Hotels. Oltre all’attività alberghiera è stato il fondatore della BTO di Firenze, che ha diretto sino al 2017 quando ha spostato la propria attività collaterale all’hotellerie partecipando alla creazione di Hicon, manifestazione dedicata allo sviluppo ed alle tecnologie del futuro sul turismo. Dal 2012 è analista italiano di PhoCusWright e nel 2022 ha fondato la prima Accademia triennale di Alta Formazione sul turismo, HIA Hospitality Innovation Academy.

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Giancarlo Carniani

Giancarlo Carniani lavora nel settore dell’hotellerie dal 1982. Nella sua carriera lavora per grandi strutture alberghiere private (Grand Hotel Baglioni, Hotel Brunelleschi, CIGA Hotel Excelsior) e internazionali (Sonesta International Hotels ed Accor) attraverso esperienze all’estero in Inghilterra e negli Stati Uniti. Dopo aver intrapreso per 10 anni l’attività di imprenditore diretto attraverso la gestione di un hotel di 100 camere a Firenze dal 2010 è Direttore Generale della compagnia ToFlorence Hotels. Oltre all’attività alberghiera è stato il fondatore della BTO di Firenze, che ha diretto sino al 2017 quando ha spostato la propria attività collaterale all’hotellerie partecipando alla creazione di Hicon, manifestazione dedicata allo sviluppo ed alle tecnologie del futuro sul turismo. Dal 2012 è analista italiano di PhoCusWright e nel 2022 ha fondato la prima Accademia triennale di Alta Formazione sul turismo, HIA Hospitality Innovation Academy.

One Comment

  • Gianni caridi ha detto:

    Bravo Giancarlo un ottima pagella. Avresti, però, dovuto scrivere di più sui giornali locali di quanto il turismo apporta a Firenze e che non va ridimensionato (come molti blaterano) ma solo gestito. Gianni

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