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Il mondo del travel, tra sanzioni e solidarietà, si sta chiedendo quali saranno le implicazioni dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Sul lungo termine, salvo per quelle destinazioni e per operatori e brand che vedevano nella Russia il principale mercato (stando all’Associazione dei tour operator russi ATOR, i russi hanno effettuato più di 10,1 milioni di viaggi all’estero per turismo nel 2021), è difficile fare pronostici, ma la prima settimana di scontri ha già visto stravolgimenti a vari livelli.

Questo doveva essere un anno di ripresa per l’industria dei viaggi e stavamo già registrando prenotazioni d’oltreoceano, il ritorno degli scandinavi e degli asiatici, ma l’invasione russa potrebbe aver appena cambiato le cose.

Finora oltre 30 paesi hanno chiuso lo spazio aereo alla Russia, che ha replicato allo stesso modo, chiudendo a 37 paesi. Fin da subito Japan Airlines e ANA hanno cancellato tutti i voli da e per l’Europa: circa 60 voli a settimana attraverso lo spazio aereo russo tra Tokyo e Londra, Parigi, Francoforte e Helsinki. Mentre Lufthansa ha affermato che le deviazioni sulla rotta orientale costeranno mensilmente svariati milioni di euro, con il conseguente aumento delle tariffe, anche per coprire l’aumento dei costi del carburante.
Pessime notizie per un settore già in crisi tra perdite legate alla pandemia e inflazione.

@FlightRadar24 – monitoraggio in tempo reale dei cambi di rotta il 24 febbraio 2022

Il mondo del travel tra sanzioni e solidarietà

Negli ultimi giorni stiamo assistendo atterriti alle terribili immagini che si succedono senza sosta come in un orrendo reality in diretta streaming dall’Ucraina e al contempo seguiamo l’avvicendarsi di notizie legate a sanzioni e bellissime iniziative di solidarietà promosse dai maggiori brand del nostro settore, ma anche da quelli meno noti.

La solidarietà

Airbnb ad esempio ha lanciato un programma per offrire 100 mila posti letto alla popolazione in fuga dalla guerra. Chi lo desidera può aderire mettendo a disposizione una proprietà in modo gratuito o a un prezzo scontato (assicurazione a carico di Airbnb), oppure tramite donazione diretta. La società nel mentre lavora direttamente con varie associazioni umanitarie per assistere i rifugiati e ha azzerato le commissioni per tutte le proprietà repertoriate in Ucraina, consentendo agli host locali di ricevere prenotazioni-donazioni.

Mews da parte sua ha selezionato determinate associazioni umanitarie (People in Need, World Central Kitchen e il Comitato Internazionale della Croce Rossa) e ha lanciato una campagna di donazioni che prevede il match di qualsiasi somma fino a 100.000 euro, mentre per tutto lo staff è previsto del tempo libero extra pagato da dedicare al volontario, per sostenere la crescente crisi dei rifugiati.

Lato trasporti, anche le compagnie ferroviarie europee si sono mobilitate per aiutare a evacuare i civili e le vittime della guerra e il rivenditore di biglietti online Omio ha creato una pagina web multilingue dedicata alla centralizzazione e all’aggiornamento delle informazioni sulle opzioni di trasporto disponibili per le persone in fuga dall’Ucraina.

Alcuni esempi:

  • la società privata ceca RegioJet ha allestito un ponte ferroviario umanitario in collaborazione con la compagnia ferroviaria ucraina Ukrzaliznytsia, l’organizzazione benefica ceca Člověk v tísni (“persone bisognose” in ceco) e le società di trasporto merci su rotaia ČD Cargo e Rail Cargo Group. Il ponte è costituito da un treno notturno giornaliero con dieci vagoni merci che trasportano aiuti umanitari e dieci vagoni letto per il trasporto di persone in fuga dall’Ucraina. Il treno notturno va da Praga nella Repubblica Ceca a Przemysl sul confine polacco-ucraino. Da lì, Ukrzaliznytsia si occupa del trasporto degli aiuti umanitari nelle città ucraine da un lato e dei rifugiati che viaggiano nella direzione opposta dall’altro;
  • la società pubblica polacca PKP Intercity organizza anche ponti ferroviari verso la città di confine di Przemysl. I suoi treni sono attrezzati per accogliere i feriti e per trasportare rifornimenti umanitari (cibo, medicine e coperte). PKP Intercity è anche responsabile dell’organizzazione dell’accoglienza, del transito, del trasferimento e dell’arrivo di varie iniziative di solidarietà in tutta la rete polacca e al confine con l’Ucraina;
  • Flixbus, la società sorella di FlixTrain che offre servizi di autobus, ha ampliato il suo servizio gratuito di autobus per i rifugiati dal confine polacco-ucraino.

E in rete potete trovare infinite altre lodevoli iniziative come queste. Dopotutto, questa situazione riguarda tutti noi.

Le sanzioni dei maggiori brand del travel

Oltre alle sanzioni imposte alla Russia a livello politico, pressoché tutta l’industria del turismo ha preso posizione, in un modo o in un altro. Di seguito, in ordine sparso, le chiusure e restrizioni della prima settimana di guerra.

  • Booking Holdings ha annunciato che sospenderà le operazioni in Russia e Bielorussia;
  • Airbnb ha sospeso tutte le operazioni in Russia e Bielorussia;
  • Tripadvisor e Viator stanno cancellando le esperienze prenotate in Russia e Bielorussia, bloccando le prenotazioni di case vacanze lì e i rapporti con gli enti turistici russi, ma accetta le pubblicità di società che offrono alloggi in Russia e Bielorussia…;
  • Expedia Group ha annunciato la chiusura totale del mercato russo;
  • Amadeus e Travelport hanno bloccato le vendite dei voli operati da Aeroflot;
  • anche Sabre ha chiuso le vendite, ma resta al momento il gestore del sistema di servizi ai passeggeri della compagnia;
  • Boeing ha sospeso la manutenzione e il supporto tecnico a tutti i velivoli di Aeroflot;
  • Musement e Tuitogo.com di TUI Group hanno bloccato le esperienze e attività turistiche in Russia;
  • GetYourGuide ha sospeso tutte le operazioni in Russia, ma non in Bielorussia;
  • The Travel Corporation ha sospeso tutti i tour in Russia;
  • G Adventures ha bloccato il mercato russo, in entrata e in uscita;
  • Rick Steves ha cancellato tutti i tour.

Le grandi compagnie che (ancora) non hanno chiuso alla Russia

Intrepid Travel ha cancellato i tour in Russia e in Ucraina solo fino a fine giugno e il suo AD ha espressamento dichiarato che non si tratta di boicottaggio della Russia, ma di mera sicurezza per i viaggiatori.

Anche eDreams Odigeo ha chiuso le operazioni inbound in Russia e Bielorussia, ma ha lasciato ancora aperte le prenotazioni di voli outbound che non violino le sanzioni imposta dall’UE, anche se in parallelo non sono attivi i metodi di pagamento russi sui suoi siti e quelli stranieri sono stati bloccati la settimana scorsa.

Emirates, Turkish airline, Etihad e Air Qatar continuano invece a operare voli da e per la Russia, così come Lastminute.com, Avis e Google Travel non hanno modificato in nulla le proprie policy.

È ancora tutto in divenire e vi terremo aggiornati settimana dopo settimana tramite i nostri social.

 

Ovviamente le problematiche legate alla ripresa o meno del settore turistico e le implicazioni che il protrarsi e l’esito della guerra potranno avere non sono in alcun modo paragonabili alla terribile situazione che il popolo ucraino sta affrontando, come non lo sono rispetto al disastro umanitario causato da un qualsiasi conflitto e vissuto da un qualsiasi popolo minacciato a un qualsiasi livello, ma Officina Turistica non può ignorare il potenziale impatto di questa invasione su un’industria già estremamente fragilizzata, così come non lo possono ignorare gli operatori del settore.

 

Silvia Moggia

Italo-argentina cresciuta alle Cinque Terre, laureata in Conservazione dei Beni Culturali e specializzata in Francia in Mediazione Culturale e Gestione dello Spettacolo, dopo un anno presso l’agenzia internazionale IMG, ha iniziato a lavorare alla direzione della programmazione e artistica dell’Opéra di Parigi nel 1998 per poi essere nominata direttrice di produzione e programmazione al Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia nel 2005. Dal 2011 è tornata in Italia per motivi familiari riconvertendosi nel settore turistico e ha da poco ultimato il master in Hospitality 360 presso la Cornell University, dopo il corso in Tourism Management presso la stessa università. Gestisce il boutique hotel di famiglia a Levanto, si occupa di promozione e sviluppo per altre strutture ricettive e destinazioni, è Data Storyteller & Strategist per The Data Appeal Company e per Vertical Media è incaricata delle strategie di marketing e comunicazione di Destination Florence. Nel tempo libero viaggia ed è web writer nel settore travel e scrive un proprio blog di viaggi indipendenti in solitaria.

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Italo-argentina cresciuta alle Cinque Terre, laureata in Conservazione dei Beni Culturali e specializzata in Francia in Mediazione Culturale e Gestione dello Spettacolo, dopo un anno presso l’agenzia internazionale IMG, ha iniziato a lavorare alla direzione della programmazione e artistica dell’Opéra di Parigi nel 1998 per poi essere nominata direttrice di produzione e programmazione al Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia nel 2005. Dal 2011 è tornata in Italia per motivi familiari riconvertendosi nel settore turistico e ha da poco ultimato il master in Hospitality 360 presso la Cornell University, dopo il corso in Tourism Management presso la stessa università. Gestisce il boutique hotel di famiglia a Levanto, si occupa di promozione e sviluppo per altre strutture ricettive e destinazioni, è Data Storyteller & Strategist per The Data Appeal Company e per Vertical Media è incaricata delle strategie di marketing e comunicazione di Destination Florence. Nel tempo libero viaggia ed è web writer nel settore travel e scrive un proprio blog di viaggi indipendenti in solitaria.

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