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Un viaggio in treno non è solo uno spostamento con un determinato mezzo di trasporto. È un’arte di viaggiare lenta e conviviale che trascende i viaggi.

Il treno è un universo itinerante che emana un profumo di avventura e una sensazione di libertà. Si possono percorrere antiche rotte commerciali e avventurose tra Asia ed Europa, girovagare attraverso gli ampi spazi aperti dell’Africa meridionale, scoprire l’America, dalle Montagne Rocciose alle principali città della costa orientale.

Il viaggio in treno oggi e in ottica futura è però anche semplicemente una scelta giusta per le nuove generazioni e per chi poco alla volta acquisisce consapevolezza e decide che anche gli spostamenti devono essere sostenibili. Il viaggio in treno inizia – o forse torna – a essere uno stile di vita.

Di viaggi in treno ho già scritto qualche tempo fa, in un post a quattro mani redatto insieme a Robi dal titolo “Treno e turismo. Le strategie sulle rotaie“, parlando dei nuovi treni low cost, di strategie e investimenti lato OTA e di esperienze create ad hoc.

Viaggiare in treno per un turismo sostenibile

In determinate regioni prendere il treno è un modo economico di viaggiare, soprattutto per percorrere distanze relativamente brevi. In generale, prima si prenota il viaggio, migliori saranno le tariffe, come per i voli (e in teoria gli hotel). La maggior parte delle stazioni ferroviarie si trova poi nei centri cittadini. Ultra pratico, quindi, poiché, una volta scesi dal treno, si arriva esattamente dove si ha previsto di essere. Non c’è bisogno di pagare una navetta per il centro, come spesso accade quando si vola e si arriva in aeroporto.

L’ampia rete ferroviaria europea consente di viaggiare tra città minori e, volendo, fuori dai sentieri battuti. A differenza dei viaggi in aereo, si possono portare tutti i bagagli che si desidera senza costi aggiuntivi. Ci si deve solo sedere, rilassarsi e godersi il ​​panorama. A bordo poi si può lavorare e sgranchirsi le gambe quando se ne sente il bisogno.

A livello globale però, si torna a scegliere il treno non, o quantomeno non solo, per i vantaggi sopra descritti, ma perché un viaggio in treno è un viaggio ecologico: prendendo il treno si dimezzano le emissioni di CO2 rispetto all’aereo. Quindi, chi tiene all’impronta ecologica del proprio viaggio sa che si tratta di una scelta molto più sostenibile ambientalmente rispetto ad aereo o auto.

L’ultima relazione annuale sui trasporti e l’ambiente (TERM) valuta il valore delle emissioni dei trasporti ferroviari e aerei, anche nel contesto degli sforzi per attuare il Green Deal europeo. Un patto che mira a ridurre del 90% le emissioni di gas serra dei trasporti entro il 2050 rispetto al 1990.

Stando alla relazione, per il trasporto passeggeri, il passaggio dal trasporto aereo a quello ferroviario può svolgere un ruolo chiave: i trasporti hanno rappresentato il 25% delle emissioni di gas serra dell’UE nel 2018. Emissioni che provengono principalmente dal trasporto su strada (72%), mentre il trasporto marittimo e aereo rappresentano rispettivamente il 14% e il 13%.

Il trasporto ferroviario (emissioni dei treni diesel) rappresenta invece lo 0,4%. Oltre al loro contributo diretto al riscaldamento globale e all’inquinamento atmosferico, vengono prese in considerazione anche le emissioni derivanti dalla produzione, trasporto e distribuzione dell’energia utilizzata da treni e aerei (gas di scarico, abrasione di freni, ruote e pneumatici o binari).

Turismo sostenibile e trasporti: il ritorno dei treni notturni

Il ritorno dei treni notturni in Europa

Il passaggio dal trasporto aereo al trasporto ferroviario in Europa porta con sé nuove strategie e dinamiche, partendo dalla Francia, che ha indetto un Consiglio Informale dei Ministri dei Trasporti Europei (PFUE) a Le Bourget per la settimana prossima, dal 21 al 22 febbraio, seguito da un simposio sul rilancio dei treni notturni previsto il 23 febbraio a Parigi, dal quale ci si può aspettare anche l’annuncio di un’alleanza franco-tedesca per quanto nuovi itinerari.

Nel mentre, il Ministero dei Trasporti d’oltralpe ha anche indetto un appalto per l’acquisto di 300 carrozze per treni notturni, 30 locomotive e 2 officine per i treni notturni, presumibilmente prodotti in Francia, in vista di nuove tratte europee a partire dal 2026, da aggiungersi a quelle che stanno per partire da Gare de Lyon a Parigi, con Railcoop e soprattutto con Midnight Trains, concepiti come veri hotel su rotaie.

Più a nord, in Norvegia, il governo ha annunciato l’acquisto di 17 nuovi treni a lunga percorrenza, da destinare parzialmente a viaggi notturni, e l’inaugurazione di una nuova tratta notturna Oslo-Copenhagen dal 2024.

In Svezia il trasporto ferroviario è in fermento dal 2019, a seguito del movimento flygskam (i.i. vergogna del volo), e un nuovo treno notturno Stoccolma-Amburgo verrà inaugurato il 26 giugno, aggiungendosi allo Stoccolma-Berlino e ai già numerosi treni notturni e diurni per la Danimarca.

Nuove tratte notturne anche per l’Austria, che dalla seconda metà dell’anno metterà in servizio i treni NightJet, per tratte nazionali, ma anche verso Italia, Svizzera e Germania.

Tra qualche mese, giusto in tempo per le vacanze estive, entrerà in servizio anche l’olandese European Sleeper, che inizialmente collegherà Bruxelles ad Amsterdam, Berlino e Praga.

La situazione più a sud, tra Italia e penisola iberica, è più statica lato treni notturni, con la priorità data allo sviluppo dell’alta velocità, anche se pare che il nostro governo sia intenzionato ad acquistare 70 nuove carrozze per i treni notturni nazionali.

Silvia Moggia

Italo-argentina cresciuta alle Cinque Terre, laureata in Conservazione dei Beni Culturali e specializzata in Francia in Mediazione Culturale e Gestione dello Spettacolo, dopo un anno presso l’agenzia internazionale IMG, ha iniziato a lavorare alla direzione della programmazione e artistica dell’Opéra di Parigi nel 1998 per poi essere nominata direttrice di produzione e programmazione al Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia nel 2005. Dal 2011 è tornata in Italia per motivi familiari riconvertendosi nel settore turistico e ha da poco ultimato il master in Hospitality 360 presso la Cornell University, dopo il corso in Tourism Management presso la stessa università. Gestisce il boutique hotel di famiglia a Levanto, si occupa di promozione e sviluppo per altre strutture ricettive e destinazioni, è Data Storyteller & Strategist per The Data Appeal Company e per Vertical Media è incaricata delle strategie di marketing e comunicazione di Destination Florence. Nel tempo libero viaggia ed è web writer nel settore travel e scrive un proprio blog di viaggi indipendenti in solitaria.

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Italo-argentina cresciuta alle Cinque Terre, laureata in Conservazione dei Beni Culturali e specializzata in Francia in Mediazione Culturale e Gestione dello Spettacolo, dopo un anno presso l’agenzia internazionale IMG, ha iniziato a lavorare alla direzione della programmazione e artistica dell’Opéra di Parigi nel 1998 per poi essere nominata direttrice di produzione e programmazione al Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia nel 2005. Dal 2011 è tornata in Italia per motivi familiari riconvertendosi nel settore turistico e ha da poco ultimato il master in Hospitality 360 presso la Cornell University, dopo il corso in Tourism Management presso la stessa università. Gestisce il boutique hotel di famiglia a Levanto, si occupa di promozione e sviluppo per altre strutture ricettive e destinazioni, è Data Storyteller & Strategist per The Data Appeal Company e per Vertical Media è incaricata delle strategie di marketing e comunicazione di Destination Florence. Nel tempo libero viaggia ed è web writer nel settore travel e scrive un proprio blog di viaggi indipendenti in solitaria.

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