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“E ovunque andrò, là troverò sempre il Sole, la Luna e Stelle;

troverò sogni, e presagi, e converserò con gli dei!”

Epitteto

Nell’antichità il periodo intorno alla metà di agosto coincideva con quello delle le feste della fertilità tenute per propiziare i raccolti. Le stelle cadenti, visibili numerose in questo periodo, erano associate al seme del dio Priapo che si ingraziava la natura.

In altri luoghi invece, Sparta per esempio o l’antica Cina, le stelle cadenti eran viste come foriere di sventure, soprattutto per i regnanti, e accostate al pianto degli dei. Proprio per questo erano intese anche come un “mezzo di comunicazione” diretto con le divinità e forse da lì nasce l’idea di esprimere un desiderio quando le si avvistano.

Come in molti altri casi il cristianesimo recepisce poi il fenomeno e lo associa al martirio di San Lorenzo (il 10 Agosto) e le stelle cadenti alle lacrime piante durante il supplizio.

Poeti, scrittori e musicisti hanno celebrato il fenomeno. A parte i versi famosi di Giovanni Pascoli, ne scrivono Victor Hugo, David Herbert Lawrence, Trilussa, Dante. E come dimenticare poi i notturni di Chopin o le composizioni che tanti altri hanno dedicato al cielo e alle stelle.

Oggi sappiamo bene che non si tratta di stelle ma di meteore, piccoli frammenti di roccia, detriti lasciati dal passaggio di una cometa. Fu l’astronomo italiano Giovanni Virgilio Schiaparelli, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Brera nella seconda metà del XIX secolo, a formulare per primo questa ipotesi, poi verificata e accettata dalla comunità scientifica.

Il sistema solare è ricco di comete e la Terra, nel suo moto intorno al Sole, passa attraverso un gran numero di scie cometarie che prendono il nome di sciami meteorici più o meno ricchi. Gli sciami prendono il nome dalla zona di cielo, o dalla costellazione, da cui sembrano provenire.

Le “piogge di stelle” più note sono quelle della costellazione di Perseo (Perseidi) e del Leone (Leonidi) visibili rispettivamente in agosto e in novembre. Lo sciame di agosto, quello delle lacrime di San Lorenzo, è generato dalla cometa Swift-Tuttle, la cui orbita intorno al Sole incrocia quella della Terra tra la fine di luglio e l’inizio di agosto.

Le lacrime di San Lorenzo (e di qualcun altro)

La costellazione di Perseo nel cielo di agosto 2023

Quest’anno le Perseidi avranno il loro picco, con circa 100 meteore l’ora, nella notte fra il 12 e il 13 agosto, notte nella quale la Luna sarà illuminata solo per il 10% (una falce in fase calante) dando quindi, con tempo sereno e in zone dove l’inquinamento luminoso non è eccessivo, ottime possibilità di assistere allo spettacolo (meglio tra mezzanotte e l’alba, quando Perseo si trova più in alto nel cielo). 

L’UAI (Unione Astrofili Italiani) organizza le “Notti di Stelle”, notti di osservazione guidata che, in molti luoghi, sono abbinate a “Calici di Stelle”, manifestazione enogastronomica promossa dal Movimento Turismo del Vino e dall’Associazione Nazionale Città del Vino, combinazione decisamente intrigante.

Di lacrime i nostri operatori turistici ne han versate parecchie negli ultimi anni ma, a giudicare da quel che si legge in giro, anche se non so mai bene quanto attendibili siano questi dati, l’anno in corso parrebbe segnalare un risultato abbastanza soddisfacente nonostante le delusioni agostane, almeno dal punto di vista numerico.

Quanto poi questi numeri portino davvero risultati concreti, utili a soddisfare quello sviluppo sostenibile sociale ed economico delle nostre destinazioni di cui tanto si discetta è un’altra storia. Ne riparleremo in altra sede. Come in altra sede parleremo di meteore, di quei personaggi che a vario titolo, anche istituzionale, si sono occupati e si occupano di faccende turistiche e che non han lasciato, e non lasceranno, che fugaci tracce, spesso poi neanche tanto visibili, in un comparto che richiederebbe invece idee chiare e azioni decise. 

Per ora, comunque, godiamoci lo spettacolo, le lacrime che vedremo fra pochi giorni saranno finalmente solo quelle del santo.

Rodolfo Baggio

Rodolfo Baggio ha una laurea in Fisica e un PhD in Tourism Management. Dopo aver lavorato per più di vent’anni come informatico in alcune note “aziende leader del settore”, da una decina d’anni si è dedicato all’insegnamento universitario, in Italia e all’estero, e alla ricerca sui sistemi turistici complessi e sulle loro relazioni con le tecnologie informatiche. Ha pubblicato una mezza dozzina di libri e un centinaio di articoli per conferenze e riviste scientifiche internazionali.

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Rodolfo Baggio

Rodolfo Baggio ha una laurea in Fisica e un PhD in Tourism Management. Dopo aver lavorato per più di vent’anni come informatico in alcune note “aziende leader del settore”, da una decina d’anni si è dedicato all’insegnamento universitario, in Italia e all’estero, e alla ricerca sui sistemi turistici complessi e sulle loro relazioni con le tecnologie informatiche. Ha pubblicato una mezza dozzina di libri e un centinaio di articoli per conferenze e riviste scientifiche internazionali.

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