Il treno notturno è il nuovo aereo, questo il claim di Midnight Trains, che quattro anni fa si prefiggeva di lasciare il greenwashing ad altri decidendo di intraprendere l’avventura dei treni notturni in Europa.
L’obiettivo di questo team di visionari era quello di offrire un’alternativa credibile all’aereo, notevole fonte di emissioni di gas serra. Con i loro hotel su rotaia si prefiggevano di spostare l’asse del viaggiare nel vecchio continente.
Una scommessa folle, ma non così folle. Gradualmente, nel corso dell’ultimo decennio, le infrastrutture ferroviarie europee si sono aperte a tutti gli operatori pubblici o privati che desiderano circolare come fino ad allora facevano solo gli operatori nazionali (SNCF, RENFE, DB, ecc.). Il quadro normativo pareva quindi favorevole e alcune realizzazioni europee – Italo, treno Flix, Regiojet, Léo Express – sembravano aprire la via.
Oggigiorno è possibile finanziare e lanciare progetti industriali su larga scala con l’obiettivo di proteggere l’ambiente. Tuttavia, questi settori sono limitati dalle autorità pubbliche. Così è stato qualche anno fa per il settore energetico, poi per quello alimentare e agricolo. Fuori dai sentieri battuti, è quasi impossibile arrivarci e il discorso vale anche per il trasporto ferroviario.
Il mercato ferroviario è infatti stato organizzato dalle autorità pubbliche per i propri operatori storici e relativi partner, non per creare realmente nuovi attori.
“Qui muore la notte”, questa la dichiarazione finale dei fondatori di Midnight Trains, rilasciata lo scorso fine settimana. “È con grande tristezza che annunciamo la morte di un sogno. La morte di un teletrasporto europeo. In viaggio verso un mondo migliore. Midnight Trains muore oggi circondato da familiari e amici.”
Questa la vera motivazione del fallimento del progetto, ammessa con il senno di poi: mancanza di fondi. Non avendo raccolto i primi 5 milioni di euro di cui avevano bisogno nel primo round si sarebbero dovuti fermare. Con un totale di 1,3 milioni di euro, anche senza pagarsi, era impossibile allineare argomenti aggiuntivi come le specifiche dei treni, la partnership con un produttore, le specifiche del loro IS, la ricerca di un direttore delle operazioni e della sede.
I 5 milioni stimati per lanciarsi nell’aventura non erano un lusso. Con essi avrebbero potuto:
- ottenere una licenza di impresa ferroviaria e un certificato di sicurezza propri, che avrebbero rafforzato il dossier, soprattutto con gli investitori non esperti nel settore;
- incaricare una società di consulenza indipendente per valutare piano aziendale e ipotesi di traffico;
- fare lobbying;
- assumere direttamente tutto lo staff necessario;
- lavorare da subito e rapidamente su tutti i fronti.
Adrien, Romain e Nicolas salutano così quanti hanno creduto e sperato: “continuiamo a sognare Midnight Trains. Un giorno, altri imprenditori potrebbero riuscire dove noi abbiamo fallito. E tanto meglio, il pianeta ne ha bisogno. Inoltre, se alcuni imprenditori desiderano risparmiare tempo e partire da una base sana e consolidata per avviare un progetto simile, siamo aperti alla discussione per il trasferimento dei nostri beni.”