Caldo, turismo e nuove tendenze: l’estate 2024 vista dagli ostelli italiani.
L’anno scorso avevo costruito un articolo per Officina Turistica sullo stato di salute degli ostelli nell’estate italiana ed era emerso un quadro di generale crescita con risultati eccezionali in termini di ADR e riempimento. Una situazione che avevo dipinto come “un surfista che abilmente cavalca l’onda e che riesce a rialzarsi velocemente anche quando finisce in acqua”.
In particolare, alludevo alle nubi all’orizzonte che un anno fa si stavano addensando. Ad un anno di distanza quindi come è andata? A che punto siamo?
Per costruire questo articolo ho parlato con colleghe e colleghi in tutta Italia, che mi hanno aiutato a delineare un quadro di questa estate 2024.
Innanzitutto partirei con il dire che gli ostelli italiani hanno visto un afflusso diversificato di ospiti, con alcune tendenze particolarmente evidenti. ANDA Venice ha registrato un leggero aumento di presenze, con un significativo numero di visitatori provenienti dagli Stati Uniti, mentre il mercato asiatico, in particolare quello cinese, non ha ancora recuperato del tutto dopo la pandemia.
Il trend americano, già evidente nel 2023, è confermato da Benedetta Cattuzzo, GM di Generator in Italia, presente sia a Venezia che a Roma con un focus di crescita sull’Asia dato dalla Corea. Secondo Benedetta, la durata media del soggiorno si è assestata generalmente sui 3 giorni.
Le città dunque lavorano a pieno regime, eppure Annalia Bassi, Head of International Sales di A&O ,principale catena di ostelli in Europa, mi ha fornito impressioni diametralmente opposte ma confermate anche da altri attori. Infatti nonostante una crescita diffusa nei primi mesi e più in generale in Europa, A&O sull’ostello di Venezia Mestre ha avuto un calo della domanda nei mesi più caldi. Secondo Annalia questo potrebbe essere dovuto al fenomeno, sempre più presente, del “coolcationing” ovvero il preferire destinazioni più fresche durante i mesi più caldi. Questo punto mi ha molto colpito perchè è una tendenza che ho avuto modo io stesso di riscontrare anche in altre situazioni ed è un tema che diventerà sempre più presente nelle città italiane in estate. Se fino a 10 anni fa chi sceglieva di fare le vacanze estive in paesi del Nord Europa o in luoghi generalmente freschi veniva etichettato come “strambo”, oggi non solo non viene più ritenuto tale, ma è visto con attenzione. Fate mente locale: quante persone conoscete che ad agosto hanno scelto destinazioni fresche rispetto a città d’arte?
L’estate 2024 a livello di prenotazioni ha mostrato dinamiche differenti rispetto agli anni passati con una maggiore differenziazione tra gli attori intervistati. ANDA Venice ha visto un numero di presenze in linea con l’anno precedente, ma con un leggero calo del ricavo medio per camera (ADR). Questo potrebbe essere dovuto al fatto che nel 2023, appena dopo la pandemia, il desiderio di viaggiare era talmente alto che il prezzo non rappresentava un fattore decisivo.
Strutture della Capitale, come ROMEHELLO non hanno invece notato sostanziali cambiamenti nel numero di prenotazioni, mantenendo un alto tasso di occupazione senza variazioni significative nel comportamento dei clienti.
Al contrario, GENERATOR ha osservato un aumento significativo delle prenotazioni, attribuendo questo incremento alla ripresa del turismo post-pandemia e a strategie di marketing mirate, come le collaborazioni con influencer. Tuttavia, il picco della stagione estiva si è spostato dalla tradizionale metà di agosto a fine giugno/luglio (confermando quindi quanto detto da Annalia di A&O).
A&O ha riportato un trend interessante: un aumento delle prenotazioni last minute, che nel 2024 ha superato il 50%. Questo fenomeno, accentuato dalla pandemia, continua a influenzare il settore.
Lasciando un attimo le grandi città, un trend i rapida crescita, è dato dal turismo dei Cammini che per sua natura si sposa bene con il mondo degli ostelli. Rispetto al 2023 sono aumentati i camminatori che intraprendono cammini secondari rispetto ai percorsi più famosi ed attrezzati come la Via Francigena. Questo trend mi è stato presentato da più colleghi e io stesso ho avuto modo di viverlo in prima persona. E’ un ottimo modo per differenziare i target negli ostelli.
Il 2024 ha un comune denominatore con il 2023 per quanto riguarda le sfide da affrontare: la gestione del personale, aspetto segnalato da molte delle strutture coinvolte per la stesura di questo articolo. Molte strutture hanno risolto il problema migliorando le condizioni contrattuali e lavorando sull’affiatamento del team.
Un altro problema, comune a tutti, è la sempre più difficile gestione dell’Ospite, che a discapito della tipologia di struttura prenotata, avanza richieste sempre più personalizzate che hanno richiesto un aumento dei livelli dei servizi offerti. Questo è un ulteriore problema perchè gli ostelli poggiano la loro sostenibilità su un delicato bilanciamento dei servizi offerti: andando verso un servizio quasi alberghiero chiaramente anche i prezzi dovranno adeguarsi di conseguenza.
Un esempio è quello portato da ROMEHELLO che si è trovato a dover gestire un sempre maggior numero di arrivi di notte, anche inoltrata, dovendo allungare i turni per supportare il front office.
L’estate 2024 ha segnato un momento di consolidamento per gli ostelli italiani, dimostrando la loro capacità di adattarsi a un mercato in continua evoluzione. Le nuove tendenze, come l’aumento delle prenotazioni last minute e la preferenza per destinazioni più fresche, indicano un cambiamento nelle abitudini dei viaggiatori che gli operatori dovranno tenere in considerazione nelle strategie future.
Tuttavia, le sfide non mancano. La gestione del personale e la crescente richiesta di servizi personalizzati richiedono un equilibrio delicato tra qualità e sostenibilità economica. Gli ostelli che riusciranno a innovare senza perdere di vista questo equilibrio saranno quelli che saranno in grado di gestire il cambiamento.
Guardando al futuro, l’industria dell’ospitalità dovrà affrontare l’incertezza geopolitica e le ripercussioni economiche globali, ma con segnali di ripresa all’orizzonte, come la stabilizzazione dell’inflazione e il Giubileo del 2025 a Roma, ci sono anche molte ragioni per essere ottimisti.
In definitiva, il 2024 ha confermato che la flessibilità e la capacità di leggere i cambiamenti del mercato sono le chiavi per navigare con successo in un settore competitivo come quello degli ostelli. Con uno sguardo attento al futuro e un impegno continuo nell’offrire esperienze di valore, gli ostelli italiani stanno ancora cavalcando l’onda.
Grazie a Benedetta Cattuzzo, Annalia Bassi per la collaborazione.