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Sulla cresta dell’onda: riflessioni sullo stato di salute degli ostelli nel 2023 al termine della stagione estiva.

A wiki wiki mai lohi lohi ( Sbrigati non perdere tempo)

Lawe mai i ko papa he’e nalu (Prendi su la tavola da surf)

Flyin by on the Hawaiian roller coaster ride

da “Lilo&Stich” – Disney

In agosto, mentre raccoglievo le informazioni per questo pezzo ho iniziato a canticchiare il ritornello della canzone che introduce il classico Disney “Lilo&Stich”. 

Non è un caso, ovviamente: cercando di capire l’andamento del 2023 per gli ostelli il richiamo alle onde e al surf è stato immediato: il 2023 degli ostelli ricorda davvero un surfista che cavalca una grande onda, una “Big Wave”. Un’onda iniziata ad aprile 2022 e che al momento non intende smorzarsi, nonostante la spiaggia non sia poi così lontana e nonostante ci sia qualche nuvola in cielo. 

A livello globale Hostelworld, l’ Online Travel Agency di riferimento per il settore ostelli, conferma questo trend.  Nel suo report finanziario di inizio agosto sul primo semestre del 2023, parla di una crescita molto importante sia sui ricavi netti che sul numero di prenotazioni entrambi a + 64% sul 2022. 

Il dato può sembrare quasi esagerato ma bisogna ricordare che il 2022 ha visto un inizio molto difficile a causa delle ultime restrizioni COVID e soprattutto a causa delle Guerra in Ucraina che ha di colpo cancellato i mercati di Ucraina, Russia e Bielorussia oltre a generare un momentaneo “blocco psicologico” dei viaggiatori internazionali. 

Hostelworld ha stimato di aver perso nel 2022 il 12% della sua offerta commerciale dovendo chiudere le prenotazioni su Russia e Bielorussia. Nel 2023 però il dato è tornato a crescere con un 14% in più di nuove strutture rispetto all’anno precedente. 

Il report finanziario della O.T.A. irlandese ci aiuta a comprendere meglio la situazione globale: a livello di aree geografiche hanno avuto una buona crescita Asia, Oceania, Africa e Medio Oriente, con il Sud America che ha costantemente mantenuto i livelli pre COVID19. L’Europa e il Nord America non hanno ancora recuperato del tutto sul 2019, anche perché l’inflazione ha iniziato a “mordere” tuttavia i dati hanno mantenuto valori molto buoni grazie al ritorno dell’ASIA. 

Federico Scotti, Manager of Operations di Ostello Bello ( la principale catena di ostelli italiana) interpellato ha confermato il trend. I primi mesi del 2023 sono stati superiori al 2022. In particolare le città d’arte e le destinazioni più famose a livello internazionale hanno visto un ritorno deciso degli Stati Uniti (grazie anche alla ricchissima programmazione delle compagnie aeree USA, la più vasta di sempre sull’Italia aggiungerei io) e sono tornati seppur timidamente gli asiatici. Questo, stando alle parole di Federico, ha determinato un aumento dell’ ADR (tariffa media giornaliera) rispetto al 2022. 

Per Ostello Bello la clientela in questa parte di 2023 ha visto un notevole abbassamento dell’età media con prevalenza di “solo traveller” specialmente donne. Il motivo del soggiorno resta quello della vacanza culturale ma la scelta dell’Ostello avviene in particolare per il palinsesto di eventi e per la voglia di conoscere nuove persone. 

Quello che dipinge Federico è un quadro molto comune tra i colleghi: gli Ostelli per loro stessa natura sono predisposti per accogliere viaggiatori singoli e spesso i viaggiatori singoli sono giovani e vivono meno il problema dell’inflazione rispetto a nuclei famigliari o coppie. Il viaggiatore singolo accetta di dormire in camere condivise che anzi, cerca proprio per “spezzare” la solitudine e per fare nuove amicizie che arricchiscano l’esperienza. 

L’aumento generale dell’ADR si deve sia all’aumento della domanda che all’aumento generalizzato dei costi a cui anche gli Ostelli devono rispondere, come qualsiasi struttura ricettiva gestita in maniera professionale. Come una grande onda su cui gli ostelli “surfano”, la crescita  è andata avanti fino all’estate e non sembra volersi fermare a breve. Talvolta alcune destinazioni non di primissima fascia hanno avuto cali localizzati ma riconducibili a motivazioni specifiche come il maltempo, gli eventi climatici estremi (tema con cui dovremo fare sempre più spesso i conti) o la carenza localizzata di servizi. 

Altre destinazioni, come ad esempio il Lago d’Iseo o le valli prealpine della Lombardia, hanno invece visto una crescita notevole e gli ostelli di questi territori hanno confermato buone performance rispetto al 2022 con una crescita del 30% in termini sia di presenze che di fatturato con un ritorno importante della clientela “extra UE” in particolare di Stati Uniti, Canada e Oceania. 

Questo è un aspetto molto interessante: anche i “solo travellers” internazionali cominciano a uscire dalle rotte turistiche più classiche e battute e si spingono nella “provincia italiana” alla ricerca di esperienze autentiche e diverse dal solito, magari collegate alla location di un film (ad esempio Crema e le Cascate del Serio, grazie al film Call Me By Your Name di Guadagnino), una serie tv o un libro. 

L’ecosistema turistico è in fibrillazione: inflazione e riduzione del potere di spesa, elezioni USA, nuovi attriti con i paesi ad est. Sono tutti aspetti che preoccupano gli esperti di settore ma anni di lavoro a stretto contatto con il mondo degli ostelli mi hanno portato ad essere sereno. 

L’ostello è come un surfista esperto: sta cavalcando l’onda e sa come affrontarla, ha schivato un bel po’ di squali e se cade beh, pazienza. Di nuovo in acqua in attesa della prossima onda. 

Michele Forchini

Bergamasco, dopo un percorso scolastico tra Beni Culturali e turismo si laurea con la prima tesi in Italia sulla figura del Direttore d’Ostello. Da dieci anni si occupa di ostelli e strutture ricettive innovative con una particolare predilezione per quelle ibride. Oggi è direttore operativo di Arkè Hostels, una piccola catena di ostelli tra Bergamo e il Lago d’Iseo. Guarda sempre avanti, aprendo nuove porte e facendo cose nuove perchè è curioso, e la curiosità lo porta verso nuovi orizzonti.

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Bergamasco, dopo un percorso scolastico tra Beni Culturali e turismo si laurea con la prima tesi in Italia sulla figura del Direttore d’Ostello. Da dieci anni si occupa di ostelli e strutture ricettive innovative con una particolare predilezione per quelle ibride. Oggi è direttore operativo di Arkè Hostels, una piccola catena di ostelli tra Bergamo e il Lago d’Iseo. Guarda sempre avanti, aprendo nuove porte e facendo cose nuove perchè è curioso, e la curiosità lo porta verso nuovi orizzonti.

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