Bernabò chiama, Silvio risponde. Così è accaduto alla sessantesima assemblea generale di Federalberghi. Il buon presidente coadiuvato dalla ministra Maria Vittoria Brambilla ha ancora una volta trovato la sua battuta per l’occasione apostrofando così gli albergatori: “voi siete dei capitani coraggiosi, perché oggi, in questo momento in Italia, per avere voglia e coraggio di portare avanti le vostre imprese non bisogna essere solo matti, ma anche coraggiosi”. Io invece pensavo si dovesse essere preparati, dotati di capitali necessari e sufficienti per svolgere un’impresa tra le più difficili e delicate che esistano. Se fossi stato un albergatore non l’avrei presa bene.
Beh, io credo che oltre a matti e coraggiosi bisogna essere anche un pò sognatori e visionari. Credo che la preparazione di un albergatore sia il minimo che serve per poter affrontare il mercato oggi. Personalmente non mi sento offeso dalle parole di Berlusconi, anzi cosiglierei al "popolino" di pensare meno a pesare le parole di Berlusconi e pensare di più alle proprie strutture.
Caro Sig. Robi Veltroni, da come scrive si è capito che lei non è proprietario di una struttura ricettiva. Altrimenti saprebbe bene che per gestirla, crearla o migliorarla bisogna essere molto più che pazzi e coraggiosi.
Mi spiace dover rispondere a degli anonimi su questioni così delicate. Io perlatro mi paleso abbastanza. Non sono un albergatore, spero si sia capito da subito e spero anche che non sia un'aggravante non possedere alberghi, oppure che per capire il turismo e gestirlo non sia obbligatorio possedere un hotel. Spero di non apparire presuntuoso se dico che in 32 anni di carriera alberghiera e almeno 15 di responsabilità di marketing ho spesso avuto a che fare con budget, bilanci, e gestioni alberghiere. Dal confezionamento del soggiorno (prodotto) alla vendita al miglioramento costante della struttura. Conosco quanto siano difficili e impervie le strade per accontentare ospiti, dipendenti e proprietari. Quello che era mia premura far notare in questo post è che la sostanziale inconsistenza dell'azione di governo a sostegno del turismo (in crisi già da prima della crisi)costa sia agli albergatori sia agli alberghieri. Spero che i primi ritengano i secondi un investimento aziendale produttivo e non una spesa inutile da tagliare più che proporzionalmente rispetto al calo delle presenze. Spero anche, io che dipendo si ma dal mio lavoro, di non avere mai a che fare con albergatori matti, coraggiosi o pazzi. Me li sogno capaci, intraprendenti, anche un po' sognatori ché non guasta. Ma quello che meno vorrei è di trovarne di patetici, così patetici e ignoranti da non capire che albergatori e alberghieri sono sulla stessa barca che, fortunatamente o sfortunatamente, a seconda dei punti di vista, non è quella di chi ci governa.
Grazie a entrambi per aver commentato questo blog.
embè non fa una piega…qualcuno potrebbe dire, almeno, dal punto di vista degli alberghieri. I numeri, però, son sempre numeri! Comunque il problema è assai complesso anche dal punto di vista degli albergatori che devono riappropriarsi in fretta della loro vocazione impreditoriale. Nelle loro politiche degli ultimi anni mancano decisioni lungimiranti. Il motto è stato campa cavallo che l'erba cresce…ora però l'erba scarseggia ed il cavallo rischia di morire 🙁