Migrazione da profilo a pagina, questa cosa s’ha da fare. Ecco come
Non c’è fine a questa pratica sconveniente. Ho deciso di mettere on line questo post-sfogo dopo aver scoperto che una gentile e agiata signora è sposata con un agriturismo. Nonostante vi siano infiniti post che allertano i titolari ad abbandonare i profili personali usati per le aziende, nonostante tutti i formatori segnalino i rischi e i limiti dell’utilizzo improprio di Facebook da parte delle aziende, pare che non ci sia fine a tutto ciò.
Tra coloro che hanno segnalato tecniche e metodi per desistere e abbandonare tale pratica sconsiderata, ci sono i più autorevoli blogger e tutti lo fanno da molto tempo. Tutti sono della stessa opinione, il profilo personale deve essere abbandonato. C’è solo da comprendere quale sia la tecnica più adatta al vostro caso.
– Addirittura il bravo Antonio Ficai prometteva due puntate sul tema: Profili personali vs. Pagine aziendali su FB – parte 1 ma la seconda non si trova… 🙂 e parte 2 – trovata dopo segnalazione dell’autoreA coloro che gestiscono l’immagine dell’azienda su Facebook con un profilo personale, si aggiungono coloro che, dopo aver preso coscienza del problema, hanno aperto anche il profilo aziendale senza chiudere quello personale, così si trovano a dover gestire due account contemporaneamente e non troveranno mai il coraggio e il tempo di unificarli. Finiranno per avere un sacco di amici e pochi clienti. Coloro che cercheranno l’azienda nel motore di ricerca del social network, spesso e volentieri, troveranno più facilmente il profilo personale (quello sbagliatissimo) e lì continueranno a arrivare i fan, che poi dovrebbero trasferirsi nella pagina giusta. Ma quando mai?
Niente è perduto, o meglio qualcosa, per sistemare il tutto, bisogna pur sacrificarla. Come spiegato nei post che vi ho segnalato, i contenuti possono essere sempre scaricati e salvati per essere riproposti nella nuova pagina (quella giusta). I fan, che sono la cosa più importante, ci seguiranno nella migrazione, e lo faranno anche se dovremo procedere con l’unione per chi ha delle pagine doppie (non si salverà la somma precisa dei fan delle due pagine perché sicuramente, come con la raccolta delle figurine, qualche doppione l’avrete di sicuro).
Nel dubbio, tra le procedure elencate nel post di Veronica Gentili, sceglierei quella più drastica. Chiudere il profilo personale e ripartire da capo con la pagina aziendale. Prima, magari, recuperate i contenuti e avvisate gli amici della prossima dipartita del profilo e dell’apertura della nuova pagina. In ogni caso, qualsiasi procedura avete deciso di scegliere, mettetela subito in pratica, senza indugio. Date un taglio netto a questa pratica. La cosa più importante è che state perdendo un sacco di opportunità che vedete riassunte nella tabella di Davide Morante.
Dopo questo appello “corale” non resta che confidare in Facebook sperando che, dopo la proposta di ravvedimento operoso offerta con la migrazione, decida di attivare un repulisti generale. E proprio ieri, un mio amico, all’indomani di un corso dedicato agli agenti di viaggio, sommessamente mi confidava: “hanno tutti un profilo personale… si, ma per l’agenzia”. Auguri a tutti.
Quoto, troppe attività utilizzano ancora profili al posto delle pagine, e penso che ci sia anche un motivo dietro questa scelta ed è che con i profili si possono mandare richieste di amicizia metre con le pagine il “mi piace” è organico.