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2019 positivo per il turismo in Italia, trainato dall’export. La crescita sui mercati internazionali avviene anche attraverso l’acquisizione di piccole fette di quote di mercato. Resta al palo il mercato domestico.

2019 sul mercato domestico

Il mercato domestico rimane fondamentale per il turismo italiano. Secondo il Conto Satellite del Turismo pubblicato a dicembre 2017 (dati 2015) il 60 per cento della spesa complessiva del turismo in Italia è alimentata dai turisti italiani. Dato da aggiornare, ma il peso del mercato domestico rimane.

Le nostre elaborazioni, sulla base del Conto Satellite del Turismo di ISTAT, stimano che la spesa dei turisti italiani in Italia si attesti nel 2019 ad un valore compreso tra 50 e 61 miliardi di EUR a seconda che nel paniere si comprendano voci quali il carburante e servizi non prettamente turistici.

Stimiamo quindi un aumento fino all’1% percento rispetto al 2018. Una stima più prudente rispetto alle indicazioni provenienti da altre fonti. Le indagini di Federalberghi e di Confesercenti-CTS realizzate nei periodi di vacanza nel corso del 2019 segnano indici di crescita del mercato domestico più ottimistici in tutti gli indicatori sia per quanto riguarda i volumi di traffico, sia per quelli di spesa. La nostra prudenza é dovuta allo scarso traffico nazionale rilevato negli aeroporti e nelle autostrade.

2019 sui mercati internazionali

Il fatturato turistico internazionale potrebbe toccare i 42 miliardi di EUR (+7 per cento rispetto al 2017). Questo risultato ha diverse determinanti. Primo, il settimo anno consecutivo di crescita sostenuta dei mercati europei. Secondo, si registra un leggero aumento della permanenza media e della spesa pro-capite. Infine,  il dato più rilevante da segnalare nel 2019, è che, per il secondo anno consecutivo, la nostra fetta di torta è più grande non solo perché è cresciuta la torta, ma anche perché siamo riusciti a sottrarre qualche pezzo di torta ad altri concorrenti.

Il turismo internazionale registra segnali positivi in quasi tutte le regioni italiane. Pernottamenti il calo solo in Calabria e Umbria. Stabili nelle Marche e in Basilicata. Per quest’ultima regione, l’anno in cui Matera é stata capitale europea della Cultura,  si registra un aumento dei turisti (+6.4%) e una sostanziale stabilità dei pernottamenti (-0.6%). Il Mezzogiorno, nonostante il ritorno delle destinazioni turche e del nord-Africa, continua a crescere a ritmi interessanti anche se dimezza il tasso di crescita rispetto al 2018 su 2017.

Le conseguenze sul fatturato dei servizi ricettivi

Il fatturato dei servizi ricettivi – che comprende tutte le forme di alloggio gestite in modo imprenditoriale – dovrebbe aumentare a fine anno del 1,5 per cento (l’ISTAT ha reso noti i dati provvisori dei primi 3 trimestri).

Un aumento del fatturato a tassi simili a quelli dei volumi fisici implica che i prezzi, dopo un incremento deciso nel 2017, sono tornati a crescere (è un eufemismo) a tassi contenuti come nel 2018. Infatti, i dati sull’inflazione rilevano che a novembre 2019 la media mobile dell’indice dei prezzi degli ultimi 12 mesi sia stata solo dello 0.6%.

Outlook 2020

Permane il clima di pensante incertezza sullo scenario economico domestico e internazionale.

Sulla base delle previsioni di crescita del PIL, di reddito e dell’occupazione, stimiamo che anche il 2020 sia un anno interlocutorio per il mercato domestico.

Continuiamo a ritenere che l’assenza di un’offerta competitiva sul prodotto mare nel Mezzogiorno limita le potenzialità di crescita dell’Italia nei mercati UE. Per questo motivo, data la ripresa delle destinazioni del Nord Africa e della Turchia, assumendo una generale fase di consolidamento della spesa dei turisti internazionali, la crescita del fatturato alimentato dai turisti UE nel 2020 dovrebbe essere compresa tra il 2 e il 4 per cento all’anno. L’anno scorso ci siamo sbagliati per difetto. Speriamo di portare fortuna e di sbagliarci anche quest’anno 🙂

Le prospettive di crescita nei mercati extra-UE, dove l’Italia ha quote di mercato decisamente elevate, sono rosee nel lungo termine, ma prevediamo che la stasi registrata nel 2018 e nel 2019 in Asia e in Russia, possa proseguire. Troppe le incertezze causate dalle politiche di rialzo dei dazi. I venti di guerra dopo l’uccisione del generale iraniano Soleimani potrebbero far aumentare il prezzo del petrolio e quindi incidere sul costo del trasporto aereo. I viaggi all’estero dei turisti USA potrebbero ridursi e incidere significativamente sui budget degli operatori italiani.

Guerre e sovranismo non sono una buona notizia per il turismo

Buon 2020!
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Antonio Pezzano

Antonio Pezzano assiste enti pubblici e organizzazioni turistiche a disegnare e attuare politiche e progetti che creino valore economico. Il suo ruolo é fornire dati e fatti concreti a chi prende le decisioni. E’ stato per conto della Commissione Europea coordinatore della rete di destinazioni turistiche europee di eccellenza EDEN.

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Antonio Pezzano assiste enti pubblici e organizzazioni turistiche a disegnare e attuare politiche e progetti che creino valore economico. Il suo ruolo é fornire dati e fatti concreti a chi prende le decisioni. E’ stato per conto della Commissione Europea coordinatore della rete di destinazioni turistiche europee di eccellenza EDEN.

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