Una settimana fa il turismo italiano ha vissuto intensissime ore di entusiasmo, confronto e speranza grazie ad Hack For Travel.
Cos’è Hack For Travel
Hack For Travel è stato il primo hackathon online interamente dedicato al turismo, in tutte le sue declinazioni: destinazioni turistiche, comparto dell’ospitalità e turismo culturale.
Una maratona online per trovare soluzioni, idee e strategie innovative, per uscire dalla crisi causata dal Covid-19, ma anche, soprattutto, per guardare oltre.
Un evento nato da un breve scambio tra il nostro editore, Mirko Lalli, CEO di The Data Appeal Company, e Massimiliano Ventimiglia, CEO di Onde Alte, e modellato insieme ai loro team, a Emma Taveri con il suo team Destination Makers, tutto al femminile, e la sottoscritta.
HFT in numeri
Hack For Travel ha visto 10 giorni di preparazione, 1235 iscritti, tra singoli e team pre-costituiti, oltre 300 candidature per il ruolo di mentor, 48 ore di lavoro ininterrotto per trovare soluzioni innovative, 74 progetti presentati allo scoccare delle 16 del 2 maggio, 15 team finalisti, 5 progetti già premiati a chiusura lavori e altri 9 che riceveranno premi speciali il 14 sera, 10 ore di diretta Facebook, decine di migliaia di visualizzazioni, centinaia di messaggi sui social e altrettanti commenti, 25.000€ di premi in denaro e 24 tra partner & friends, tra cui Mibact, Enit e Alpitour.
Durante l’hackathon
L’evento ha dimostrato a tutti che l’unione fa la forza, che c’è chi non demorde, che c’è chi mette la propria tenacia al servizio di un qualcosa di più grande, che la voglia di ripartire e farlo migliorandosi è tangibile.
Abbiamo visto professionisti dei settori culturale, tecnologico e turistico mettere le proprie competenze a disposizione di chi ne aveva bisogno, li abbiamo visti collaborare tra loro, come abbiamo visto 1235 persone di ogni età mettersi in gioco.
Studenti, lavoratori del settore, startupper e appassionati hanno dato vita a dei team – alcuni nati durante le prime ore di HFT – e hanno lavorato ininterrottamente, con il supporto di un mentor di riferimento e dei molti a loro disposizione per delle consulenze specifiche.
Tutto si è svolto online, principalmente su Slack, ma anche con videoconferenze a tutte le ore, tra Google Meet, Zoom o Skype, con persone in collegamento da un po’ ovunque in Italia e qualcuno anche dall’estero, in costante lotta con il proprio fuso orario e con la connessione wifi, che tendenzialmente è stata dalla nostra per tutta la durata dell’hackaton!
I progetti e i premi
A fine lavori sono stati presentati 74 progetti, tramite Guaana, e di questi 15 – 5 per focus – sono andati in finale.
La giuria era composta da: Giancarlo Carniani, co-fondatore di Hicon, Giovanna Manzi, CEO di Best Western Italia, Francesca Benati, CEO di Amadeus Italia, Umberto Basso, Manager di AKQA Italia e Manlio Accardo, fondatore e CEO di Sailogy.
A loro si sono inoltre aggiunti tre giurati per l’attribuzione dei premi speciali: Francesco Ciuccarelli, Group CIO & CTO di Alpitour World, Giovanni Bastianelli, Direttore Esecutivo ENIT e Antonio Lampis, Direttore Generale Musei per il MIBACT.
Se ti sei perso la diretta Facebook della finale, potrai assistere a quella prevista per domenica 10 maggio alle 21: i cinque team leader responsabili dei progetti premiati torneranno a presentarli e avranno modo di parlarne con Mirko Lalli, Massimiliano Ventimiglia e l’organizzatore che ha seguito il loro progetto durante l’evento.
Come anticipato prima, giovedì 14 maggio, sempre alle 21, potrai assistere al conferimento di altri 9 premi speciali, messi in palio da alcuni partner di HFT.
Le emozioni
Hack For Travel è stata una fucina di idee, ma anche di emozioni. Dal punto di vista personale sicuramente una delle più belle esperienze della mia vita, ma a quanto pare non faccio eccezione, dato che pressoché tutti i partecipanti lo stanno descrivendo come un momento speciale.
Per coglierne l’aspetto umano, che poi è quello preponderante, ti consiglio di leggerne il racconto proprio attraverso le loro parole, tra le pagine del diario di Vincenzo Moretti, che ci sta ospitando sul suo blog #lavorobenfatto su Nòva, Il Sole 24 Ore.