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C’è da rimodernare il nostro approccio al mercato e da ridare tradizione alla nostra ospitalità

Sento dire che l’abbattimento dell’aliquota Iva per il settore alberghiero e Adv “consentirebbe una ripresa del ricettivo” e che “la scusa che la riduzione iva comporti una perdita per le casse dello Stato non regge più, considerando che il differenziale sarebbe colmato dal maggior gettito in entrata dovuto ad un incremento dei turisti”.

Apperò direbbe qualcuno. Basta così poco? Chi è che ha detto questa cosa? Assotravel! Dunque un abbattimento del 5% (al massimo si tratta di questa quantità) sarebbe sufficiente a rilanciare il settore? Non credo che tutto quel 5% sarebbe investito in qualità, formazione e riduzione delle tariffe.

È, a mio parere, una misura inefficace anche per il fatto che l’Iva è sostanzialmente una partita di giro, al limite potrebbe avere effetti nel risollevare il numero dei viaggiatori se questa influisse unicamente sulle tariffe cosa che, per esperienza, dubito fortemente si verifichi.

Si avvantaggerebbe qualcuno e al massimo solo per qualche mese, i primi. In questi giorni ho assistito e partecipato su Facebook, luogo che di virtuale non ha un bel niente, a dibattiti e commenti a questa situazione di crisi e nessuno di coloro che tutti i giorni lavorano, studiano, sperimentano e non politicizzano questo settore, vede in questo intervento la possibile soluzione alla crisi.

In maggior parte, gli addetti ai lavori, auspicano un nuovo approccio al marketing della destinazione Italia, con una più organizzata e meno anarchica pubblicità sui vari mezzi di comunicazione in particolare su internet. Il problema non è l’Iva ma la qualità e la professionalità di chi si occupa a livello nazionale di questo settore, di chi sta sperperando la ricchezza del nostro brand e le fortune che l’essere Italia ci regala.

Il nostro settore ha bisogno di essere governato da chi conosce la materia, in particolare il marketing: il sole, la sabbia, il mare non bastano più. La politica dei proclami del nuovo portale, dell’ennesima cabina di regia, dell’ennesimo ribaltone tra Enit e varie organizzazioni di categoria, delle girandole delle Apt, dei ministri che non si presentano alle convention e dei dirigenti che cascano di moto non servirebbero neanche se fossimo una destinazione esente art. 15. Bisogna rimboccarsi le maniche e iniziare a rinnovare la nostra cultura dell’ospitalità con efficienza, qualità e preparazione. Altro che Iva al 5%.

Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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