Reduci dal BTO, abbiamo deciso di esaminare tutti quei settori che possano essere definiti “intermediazione diversa” ma comunque intermediazione, insomma tutti quei costi fissi o variabili relativi alla commercializzazione del prodotto turistico. Ho quindi scelto di proporvi un intervento di Patrick Landman, uno dei relatori di BTO, che parla delle affiliazioni a marchi di catene alberghiere. Premetto che Landman è parte interessata nel proporre all’albergatore di preferire un consulente esterno di marketing e yeld, in quanto Xotels.com proprio di questo si occupa. Ora che lo sapete continuate pure…
Patrick Landman di Xotels.com sostiene che molti albergatori affiliati a catene alberghiere non sono affatto soddisfatti: i costi astronomici, le commissioni troppo alte, le troppe regole da rispettare e la limitata libertà di intraprendere proprie iniziative di marketing sono i motivi principali di questa insoddisfazione.
Condivido pienamente. Forse è giunta l'ora di cambiare, o meglio di rendere più flessibili le regole, attenuando e allegerendo quei modelli prestabiliti, che fino a qualche tempo fa vedevano nella fidelizzazione il fiore all'occhiello delle aggregazioni. Le grandi catene dunque prediliggono ancora "arcaiche" forme di frinchising. La formula a parer mio potrebbe ancora funzionare, ma dovrebbero comunque trasferire il know-how per così dire promozionale all'albergatore o chi per lui (ammesso che ne sia in grado). Mantenendo magari soltanto alcuni elementi "hard" quali: l'insegna!