Ho impiegato due anni ma ci sono riuscito. Su Officina volevo dare spazio a diversi punti di vista magari coinvolgendo giovani promesse del marketing turistico. E’ per questo che spesso è volentieri sul blog sostengo tesi in modo particolarmente forte, istintivo e sempre provocatorio. Di cosa sto parlando?
Del fatto che finalmente qualcuno prova a confrontarsi e a mettere giù qualcosa di costruttivo e veramente interessante. Ecco che Francesco Astolfi, dopo alcuni scambi su Twitter, Facebook, e commenti sul blog, finalmente si è deciso a mettere per esteso la sua tesi, ben fatta e discutibile [come le regole del Diegoli, suo guru ispiratore], sul fenomeno Groupon e a quelle che io definisco le distorsioni tariffarie nel settore alberghiero (un esempio).
Mi piace un sacco confronrtarmi e imparare da persone molto più giovani di me.
Francesco, quando vuoi postare su Officina i tuoi contributi sono i benvenuti, sia mai che mi ritrovo sul blog il Diegoli del futuro!!
Per leggere quel che pensa Francesco di Groupon andate sul suo bel blog.
Di lui segnalo anche il seguente commento che ha postato circa un mese fa sul post di Booking Blog Coupon sites e vendite flash: forse opportunità, forse minaccia alla disintermediazione dove Francesco, cosa che mi piace molto, rilascia anche dei commenti operativi, che in questo caso mi trovano daccordo su tutta la linea:
“gli hotels mancano di creatività e quando guardano alle loro camere vuote pensano sia sempre un problema di stimolo della domanda, da ottenere tagliando le tariffe. Mai una volta che pensino a come migliorare il proprio prodotto..
I coupon sites attecchiranno sull’hotellerie perchè, in un mercato che langue, allettano gli albergatori con numeri di utenti stratosferici. E gli albergatori spesso ci cascano perchè quei numeri non li vedono mai (anche se il web non dovrebbe essere sfruttato per i grandi numeri ma per l’elevata personalizzazione ed il rapporto diretto clienti-produttori che consente).
I grandi volumi dei coupon sites, infatti, non creeranno nessun reale valore aggiunto agli albergatori, neppure in temini di visibilità, la quale rimarrà appaggio dei coupon sites.
A meno di mettere in campo strategie particolari per fidelizzare localmente i clienti da coupon sites, costoro, che hanno una sensibilità al prezzo altissima ed una propensione alla fidelizzazione bassissima, rimarranno fidelizzati sempre più ai coupon sites, che il giorno promuoveranno l’hotel di turno, magari concorrente. Non solo: la base clienti di questo tipo si sta progressivamente allargando, intaccando anche fasce di utenza con redditi medi. Questo significa cannibalizzazione con altri canali distributivi.
Suggerisco agli albergatori di tagliare in bassa stagione le tariffe del 30-40% anzichè lavorare con i coupon sites. Di fare revenue management in maniera intelligente. Oppure di fare le proprie flash sales, sul proprio sito: abbatteranno il loro revenue medio ugualmente ma almeno fidelizzerranno a loro i clienti (e non a terze parti!).”
Grazie Francesco!!!
Grazie mille, troppo buono!
Prendo per buono il tuo invito! 😉
Concordo in parte con il giudizio di Francesco.
Non bisogna dimenticare però che strumenti come Groupon consentono di raggiungere un bacino di utenza che difficilmente il semplice sito web o le attività social di un hotel riescono a fare.
Se un albergatore basa tutta la sua attività commerciale/promozionale su Groupon sicuramente è un fallimento…ma se lo si utilizza solo per le offerte sull'invenduto a breve termine allora inizia ad avere più senso…
Per me Groupon rimane cuna buona opportunità per diversificare i propri mezzi di "promozione" e provare ad fare un altro tipo di pubblicità…
Per altro, pianificando determinati tipi di offerte, si può cercare di lavorare sul valore aggiunto (vendo l'oifferta con servizi base e cerco di fare valore aggiunto con i servizi plus)… Ovvio che spesso il target di clienti tenderà a fermarsi ai servizi base… La domanda è provarci oppure no? Io direi provarci "provandoci" scientificamente… no? 🙂
La guerra al ribasso dei prezzi è sempre un bagno di sangue. I prezzi possono scendere (ed è bene che lo facciano) se e quando si migliora l'efficienza dei processi e si diminuiscono gli sprechi senza andare a scapito della qualità, ma tagliare i margini oltre una certa soglia, è un modo veloce per suicidarsi.
Poi l'offerta speciale ci sta – se sposto i soldi che spenderei in una campagna e li metto "in sconti" – ma anch'io, come Francesco, preferirei riservarla ai "clienti da premiare" invece che distribuirla ai cacciatori di coupon.