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La Prof. Milano e la finestra di Johari

Domenica scorsa sono stato invitato al Social Day. Un evento organizzato dall’Apt di Maremma, l’Apt 2.0 come ama definirla il suo direttore Francesco Tapinassi.

Proprio con lo stile 2.0 si è svolta questa giornata. E’ iniziata domenica mattina con la visita al Parco Minerario Naturalistico di Gavorrano accompagnati della direttrice Alessandra Casini e con una guida strepitosa. Il parco merita una visita lenta dice Fabrizio, e ti riempie di storie, aneddoti e ti fa rivivere la miniera anche come luogo di goliardici episodi lavorativi e non.

La Maremma merita! E a me, maremmano che ogni tanto ci ritorna, fa anche un’impressione strana scoprirla cresciuta e anche in modo virtuoso. Ci sono delle eccellenze come questa di Gavorrano con i suoi laboratori didattici e con un paese che abbraccia la miniera come volano di sviluppo nel passato e anche come speranza sostenibile nel futuro.

Dopo un bel pranzo in piena tradizione maremmana (con la trippa, il buristo, i fritti e le zuppe) al ristorante del Camping La Finoria, è arrivato il momento più importante del Socialday . I blogger maremmani, quelli invitati da altre zone d’Italia, gli operatori e rappresentanti delle pubbliche amministrazioni si sono riuniti  parlando delle loro esperienze, proponendo metodi di comunicazione e collaborazione, hanno parlato di storytelling con un metodo partecipativo e con una unità di intenti che oserei definire innovativa.

Il motore di tutto è senza dubbio Francesco Tapinassi, da sempre sensibile ai temi dell’ospitalità, della sostenibilità (parlerò poi di Toscalab che trattava proprio di temi della sostenibilità) della reputazione della destinazione (on line e off line, la reputazione è una). E’ raro trovare persone così collaborative, è meno raro che queste inneschino processi virtuosi se ad esse si mette a disposizione il terreno adatto. E allora ecco lo slogan: “in assenza di euro, facciamo lavorare i neuroni“. Credo sia stato fatto, ora manca solo convogliare queste forze e aiutarle a raggiungere le persone alle quali interessa un turismo come quello maremmano che merita in ogni momento un attimo di approfondimento e riflessione.

Ho notato con piacere una inattesa ma bella e nutrita attività on line, non credevo, toppando in modo galattico e forse presuntuoso, che la Maremma delle tradizioni fosse scesa così prepotentemente on line. Tanto da relegare nell’oblio delle search di Google, in solo 12 mesi, le keyword che legavano nelle ricerche la parola maremma solo al pastore maremmano e alla parolaccia maiala (l’ho messa a metà post e molto “diluita” altrimenti Google ci ripensa e la ritira su). Un giornalista nei giorni scorsi ha esordito così? Tapinassi, ma è lei quello che ha fatto sparire da internet Maremma Maiala?

E’ un opera, quella di risanare la presenza della Maremma sui motori di ricerca, della quale si deve dare merito all’Apt che ha profuso impegno, non solo rilanciando il sito ufficiale, ma coordinando l’operatività degli uffici informazione sparsi sul territorio unendoli in un network sociale che ha sfruttato Facebook in modo oserei dire magistrale.

E quindi facciamo parlare i maremmani:

Tra gli interventi dei blogger quello di Roberta Milano che ha parlato della matrice o finestra di Johari sottolineando l’importanza di restringere l’area contenente “ciò che non so di me e non comunico” e quindi la necessità di lavorare per migliorare ciò che sappiamo di noi stessi e comunichiamo agli altri.

Ma ho scoperto ancche una marea di blogger locali: Le avventure gastronomiche di Massimo Bucci che chiude il suo intervento dicendo che il denaro contante sono le emozioni (revisione maremmana del Cluetrain Manifesto). L’Acquario dell’Argentario ha il suo blog così come la brava addetta all’ufficio turistico di Pitigliano Cinzia Tagliaferri e tutti mettono la loro passione al servizio dei viaggiatori.

Ecco che i cantanti del maggio di Braccagni decidono di fare un blog piuttosto di un sito statico: “ché il blog da più soddisfazione“. L’assessore al turismo di Manciano parla di Vivamus e del suo sviluppo grazie alla rete, una case history esemplare per promuovere cultura e territorio grazie al coinvolgimento dei turisti.

Tra i blogger “ospitati” Lidia Marongiu ha parlato di Progetto WTM un gruppo di specialisti di marketing che ha fatto rete e ha ottenuto ottimi risultati di visibilità e ha prodotto buoni contenuti ad uso e consumo degli operatori. Lidia, parlando di storytelling ha accennato a Thomas Shelling, economista premio nobel, che poneva particolare attenzione al racconto delle esperienze. Officina Turistica ha presentato i risultati dell’esperimento Social Media Team della Festa dell’Uva di Capoliveri, ritenuto da molti come uno degli esempi di comunicazione innovativa di una destinazione. Anche in questo caso un sistema ideato e maturato in rete che ha superato ogni più rosea aspettativa.

Il bel pomeriggio si è chiuso dopo un dibattito che ha coinvolto blogger, operatori di settore: dalla segretaria d’hotel, alla funambolica proprietaria del B&B senza piscina. Si è chiuso con la frase di Tapinassi: “Noi non diciamo che bisogna fare sistema. Noi il sistema lo facciamo“. Mi sento di dargli ragione: per quanto ho potuto vedere a Gavorrano, e per quanto ho avuto modo di notare, da un anno a questa parte, dagli Stati Generali del Turismo alla Principina dove su sei tavoli di lavoro Tapinassi riusci a far lavorare insieme oltre 400 persone. Questo post è dedicato a tutti coloro hanno contribuito al conseguimento di questi risultati, un po’ meno a chi ha deciso di chiudere indistintamente tutte le Apt di Toscana.

Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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Robi Veltroni

Robi Veltroni è il fondatore di Officina Turistica. Venditore di camere, si occupa di marketing e pubblicità nel turismo da circa vent’anni. Ha iniziato a lavorare in albergo nel 1979: dopo aver vissuto nei viaggi degli altri per oltre trent’anni, si è trasferito in Maremma. Membro del comitato di programma di BTO – Buy Tourism Online. Attualmente è direttore d'albergo, consulente in direzione delle aziende turistiche e dell'ospitalità, formatore in management alberghiero, marketing turistico e web marketing.

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