Sul palco, nella hall due, venerdì pomeriggio ho presentato così i risultati emersi dallo studio affidato ad OT.
L’analisi ha cercato di comprendere la consapevolezza da parte delle strutture ricettive nell’utilizzo del media facebook come strumento di creazione o mantenimento delle relazioni, dialogo, autopromozione e, in ultima analisi, come mezzo per un maggior coinvolgimento dell’utenza. Ispirandosi da una parte alle precedenti ricerche di OT, dall’altra, per un aspetto più teorico, al concetto di “farsi media” teorizzato da Boccia Artieri.
Venendo nel dettaglio dello studio, per valutare il comportamento di ciascuna presenza in Rete è stato definito prima di tutto un arco temporale preciso: dal 20 ottobre al 20 novembre, un mese nel quale, sebbene alcune strutture risultino chiuse al pubblico, ha dimostrato una differenza di utilizzo anche e soprattutto nel periodo fuori dalla stagione turistica.
Per valutare questo aspetto, oltre alla presenza o meno di risposte agli stimoli degli utenti, è stata presa in considerazione la data dell’ultimo aggiornamento della pagina fan.
La compresenza di foto e le relative descrizioni hanno costituito un elemento di vantaggio per le strutture analizzate, un elemento premiato all’interno dell’analisi, considerandolo una presenza in grado di offrire un valore aggiunto alla promozione della struttura stessa.
L’analisi. Così su un totale di 1936 strutture ricettive presenti nel territorio maremmano, ne sono risultate iscritte all’interno di facebook 340. Di queste presenze sono state prese in esame esclusivamente le pagine fan.
Difatti l’universo delle realtà su facebook si compone di: 184 pagine fan, 110 profili e 40 identità varie (strutture cioè che hanno un profilo, una pagina, uno o più gruppi allo stesso tempo).
La parte qualitativa del lavoro si è concentrata sulle pagine fan, strumento da preferire all’interno delle dinamiche di promozione del social media.