Expedia si butta a capo fitto sui contenuti strizzando l’occhiolino ai blogger e utilizzando i testi generati dagli utenti per i prossimi spot pubblicitari. Una rivoluzione, se si pensa che i blogger rappresentano la voce indipendente e libera della rete, e la platea dei recensori che diventa leva per fatturare – il metodo TripAdvisor insegna.
Expedia ha scelto TBEX, l’evento clou dei travel blogger, per lanciare una nuova campagna pubblicitaria che vede protagonisti proprio i blogger.
immagine http://stophavingaboringlife.com/ |
Una serie di nuovi annunci sarà lanciato nelle prossime settimane col motto “Expedia Find Yours” Expedia cerchera di puntare sull’esperienza di viaggio dei blogger. Le clip mostrano i blogger mentre organizzano e vivono un viaggio: esplorare nuovi luoghi, trovare i biglietti, controllare applicazioni per cellulari, ispirati sull’emotività e sulla esperienza e relazione con i luoghi.
Naturalmente, Expedia non si sta concentrando unicamente sui blogger, l’operazione fa parte di una operazione più complessa finalizzata a riposizionare il marchio come “aspirational” travel brand. Personalizzare al massimo il viaggio per offrire al consumatore la migliore offerta e esperienza possibile
Fonti ufficiali sono state chiare:
“The Find Yours campaign strategy is based on the idea that travel is
deeply personal – not a radical idea but something that hasn’t really
appeared in most travel advertising and in particular not with OTAs.”
Aiutare i consumatori a trovare il loro viaggio perfetto? Credo che questa sia un’operazione per lanciare Expedia nei viaggi a
lungo raggio, alle mete estive, il tutto per aumentare la durata media
dei soggiorni e riposizionarsi anche sulla vera e propria vacanza di
lunga durata. Ci può riuscire una OTA come Expedia?
Nei prossimi giorni partirà un’altra campagna TV di Expedia, si dice sia totalmente impostata sui contenuti generati dai viaggiatori. Ma i viaggiatori che hanno scritto le loro recensioni lo sapevano che stavano creando testi pubblicitari per una delle più grandi agenzie di viaggio del mondo? Vi segnalo un vecchio post – che scrissi nel mio “sfogatoio personale” [Ir]responsabile commerciale – si intitolava Date valore alle vostre recensioni, fatevele pagare! A quei tempi fu una provocazione… oggi? . E tu cosa ne pensi?
Io sono tra le poche (l'unica?) che in Italia ha partecipato ad un blogtour per Expedia UK e devo dire che loro si stanno portando molto avanti nella relazione con i blogger ma soprattutto all'estero, vedremo cosa succederà da noi.
Sempre per lo stesso principio Trivago ha lanciato l'Hotel Test (http://www.inviaggioconveru.com/hotel/dormire-gratis-nel-mondo-trivago-hotel-test/803) che non coinvolge (solo) blogger ma tutti: prenoti l'hotel, lo recensisci e ricevi un rimborso. Direi che senza esagerare nel coinvolgimento a pagamento si possono fare cose buone sia per l'utente che soprattutto per la struttura
Ciao Veru, grazie per il tuo commento. Ho cercato di capire i motivi che hanno spinto Expedia a sfruttare questa linea pubblicitaria, poi mi sono preoccupato degli UGC dei viaggiatori (in quel senso il fatevele pagare). Per i rapporti tra aziende e blogger consentimi di passare la mano. 🙂 Continua a leggere Officina che ci fa un gran piacere.
Allora io provoco te. 🙂
"Clienti degli alberghi fatevi invitare gratis negli hotel in cambio delle recensioni! Loro sfruttano le vostre recensioni positive per vendere più camere!"
Francesco, sei sempre il solito provocatore. Così fan tutti! 🙂
Credo che sia necessario fare una distinzione. I travelblogger come elemento di conoscenza e come agente di promozione. Le due cose possono tranquillamente essere separate. Posso decidere di invitare alcuni travelblogger per farmi spiegare come migliorare l'offerta. E' un'opzione che pochi hanno preso in considerazione.
Io sto in questo momento lavorando sull'analisi delle conversazioni dei travelblogger e non ho alcuna intenzione di tirare la loro giacchetta.
Ciao Mau, grazie del tuo commento. Confermo, ho spesso lavorato con blogger (non necessariamente travel)chiedendo loro di parlarmi della loro esperienza con una determinata struttura o destinazione e devo dire che hanno ottimi termini di paragoni e capacità d'analisi. I blogger che si occupano di marketing devo dire che sono i più bravi a indirizzarti verso un prodotto vendibile e spesso si allineano ai travel blogger quando descrivono le esigenze dell'ospite. Per il resto, come sempre, sono il buon senso e la buona fede che ti permettono di cogliere la misura giusta di ciò che stai chiedendo o facendo. Grazie ancora per la tua partecipazione a Officina.