Google difficilmente verrà spodestata, anzi crescerà ancora, a maggior ragione se nessuno disegnerà scenari diversi.
Possibile un turismo senza Google? Spesso ho ricordato le parole di Philip Wolf a Buy Tourism Online 2013 quando, parlando di distribuzione nel settore dell’ospitalità, spiegò che il sito internet del futuro sarà quello che metterà a disposizione degli utenti quattro importanti funzioni: la ricerca, la comparazione, l’acquisto e la condivisione.
Mi sono accorto che questo sito esiste già e dispone di queste quattro funzioni in ognuna delle sue infinite pagine. Si tratta di Tripadvisor! Ma non basta, la società che fa capo al sito ideato da Steve Kaufer ha tra le sue partecipazioni un altro sito che potrebbe integrare le quattro funzioni di Tripadvisor rendendolo molto più efficace.
Tripadvisor offre la possibilità di ricerca, comparazione, acquisto, condivisione dell’esperienza e forse, con l’eventuale integrazione di Tingo, anche di rimborso se la tariffa dal momento della prenotazione al momento dell’arrivo dovesse diminuire (ad oggi Tingo ha fatto recuperare agli utenti oltre 900 mila dollari).
Un sito pratico e multi funzione potrebbe essere in grado di attrarre gran parte della fase di ricerca, direttamente e non tramite Google.
Big G o Google che dir si voglia adesso è il primo intermediario del turismo. Ma Tripadvisor è il sito di turismo più grande del mondo, immaginare un’implementazione con la possibilità di rimborso ai clienti lo potrebbe rendere il sito di viaggi più efficiente. Senza contare poi gli sviluppi sul mercato delle prenotazioni dei ristoranti (territorio, quello della ristorazione, dove convergono gli interessi recenti di molte OTA).
Quali saranno i siti che potrebbero scavalcare Google? A patto che contengano le quattro funzioni indicate da Wolf saranno quelli che renderanno recuperabili informazioni uniche e affidabili oltre a vantaggi tariffari.
Quindi chi potrà presidiare gli snodi nella rete della ricerca turistica? I siti ben fatti e con un motore di ricerca eccellente, i siti “anti Google” potranno essere quelli delle compagnie aeree, ferroviarie e di navigazione, gli autonoleggi, i comparatori e i siti delle grandi o grandissime destinazioni (Europa per intenderci la dimensione minima – altrimenti si scende nella fase della sindrome dell’assessore).
Poi potrà succedere di tutto, è di poche ore fa la notizia che Priceline ha investito 500 milioni di dollari in un prestito convertibile in Ctirp, la più grande company di viaggi on line cinese. Fino a poco tempo fa avrei ritenuto più probabile accadesse il contrario.
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