Ho scoperto che i Travelers Cheques di American Express esistono ancora e gli Eurocheques esistono ancora? Quando avete visto gli ultimi? Vi ricordate l’ospite che estraeva la carta plastificata per copiare il codice? Gli “assegni di viaggio” Li hanno stampati in tutto il mondo, servivano a facilitare il viaggio. Questi per esempio furono emessi in Ungheria, denominati in zloti servivano per un viaggio in Polonia.
Adesso però dobbiamo prepararci al bitcoin. Cos’è il bitcoin? E’ una moneta elettronica nata nel 2009, così recita Wikipedia:
Bitcoin (simbolo: ฿; codice: BTC o XBT) è una moneta elettronica creata nel 2009 da un anonimo conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, implementando un’idea dello stesso autore presentata su Internet a fine 2008. Convenzionalmente, il termine Bitcoin maiuscolo si riferisce alla tecnologia ed alla rete mentre il minuscolo bitcoin si riferisce alla valuta in sé.
Fin dai primi momenti non si è fatto altro che parlare dell’affidabilità o meno di questo sistema, sia sotto l’aspetto della sicurezza, sia sotto l’aspetto dell’effettiva affidabilità.
Le forti oscillazioni e quest’ultimo periodo di volatilità che sta interessando la moneta elettronica ha fatto ripartire le discussioni e le speculazioni delle varie fonti d’informazione. Ciò nonostante più di sessantamila rivenditori, in tutto il mondo, accettano il bitcoin come forma di pagamento
Come sempre, le innovazioni tecnologiche incidono nelle dinamiche del travel. Qual è dunque il rapporto tra bitcoin e hotellerie?
Sandman Hotel Group in Canada accetta bitcoin dal giugno di quest’anno in tutta la sua catena di 44 strutture. RevPAR Guru offre questo metodo di pagamento tramite il suo motore di prenotazione alberghiera, Guest Leader.
Il D Casino Hotel e il Golden Gate Hotel & Casino di Las Vegas hanno accettato bitcoin dall’inizio dell’anno.
In Europa, I boutique One Shot Hotel rappresentano la prima catena alberghiera in Spagna ad accettare bitcoin. L’azienda ha installato il suo primo bancomat bitcoin in una delle sue proprietà di Madrid.
Sul fronte della distribuzione, Expedia, nel mese di giugno ha annunciato di accettare bicoins solo per le prenotazioni di hotel ed il suo amministratore lo ha già definito un successo.
Airbnb non ha ancora compiuto questo passo, ma i suoi rivali tedeschi di 9flats accettano bitcoin dal mese di aprile dello scorso anno.
Solo il tempo ci dirà se dovremo inserire ancora un’altra forma di pagamento dietro al nostro banco. In Italia, nel frattempo, come indica wired.it qualche coraggioso albergatore italiano ci sta provando:
A livello regionale l’interesse per questo sistema di pagamento si concentra soprattutto fra Lombardia, Veneto, Roma, mentre al Sud spicca la Sicilia. Il tipo di attività più popolare è quella legata al turismo: sempre più bed&breakfast, alberghi, cascine, sparsi fra settentrione e meridione, dicono di accettare pagamenti in bitcoin. In Piemonte ad esempio c’è la Cascina la Famò, che affitta appartamenti nella zona di San Marzano Oliveto, provincia di Asti. Mentre ad Alba Adriatica c’è l’Hotel Residence Gallery, che offre bilocali (con Wi-Fi) e servizio spiaggia. O ancora a San Nicola dell’Alto, un comune in provincia di Crotone, il bed & breakfast Castello Michelina mette bene in evidenza fin dal suo sito di amare la criptovaluta. Mentre a Ravenna c’è il B&B La Chiesa di Sopra. E a Bolzano l’Albergo Bachmann. E questo per citarne solo alcuni.
In un contesto in cui si continua a parlare del pos si, pos no, definire questi albergatori degli innovatori mi pare il minimo.
Per chi volesse approfondire il tema consiglio, alla prossima BTO 2014 di Firenze, il panel “Bitcoin come moneta per il travel” moderato dall’amico Massimo Chiriatti, che si terrà il 2 dicembre alle 17:10 in focus hall 1. Con Massimo ricordo una discussione abbastanza accesa in una cena ravennate nella quale misi a dura prova le sue conoscenze in materia. Insomma, vi consiglio non perdere questo approfondimento.
Photo (1) by Sarah Pflug from Burst, Phot (2) from Wikipedia