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Paese che vai, pagamento che trovi: come cambierà il turismo cashless, ossia senza il contante.

Qualche tempo fa sono stato a Milano per un corso di formazione: pensate la mia sorpresa quando mi sono accorto che c’era chi entrava in metropolitana con un semplice passaggio della carta di credito nell’aria. Allora ci siamo, è questo il futuro – ho pensato.
Mai più biglietti cartacei, mai più denaro contante, mai più contatto – tra uomo e uomo, tra macchina e uomo. Solo un semplice gesto nell’aria.

Poi sono stato a BTO 2020 e mi son detto: macché, non era quello il futuro. Quello è un futuro già passato. Il futuro è quello che in Svezia e in Cina è già presente.

Mi è bastato il panel “Verso un’Industria Cash-Free: Digital Wallet, Voce, Biometrica e l’Obsolescenza di carte e contanti” con Biohax e Tencent (WeChat) per rendermene conto.

Chip, contanti e blockchain: ecco la Svezia contactless & cashless

Solo un paio di settimane fa, ricordavo ai miei genitori in partenza per una crociera al nord, di cambiare un po’ di euro nelle monete locali, poi ho dovuto correggere il tiro: meglio portarsi una carta di credito, perché tanto in certi paesi la moneta cartacea non la vogliono più.

Il sito ufficiale della Svezia riporta che tra il 2016 e il 2018 i pagamenti con la carta di credito sono cresciuti del 25%, preferita dall’80% degli svedesi (persino i bambini pagano solo con carta!). Molti di loro non portano nemmeno più con sé il contante.

Accanto alla carta, si sta diffondendo alla velocità della luce Swish, il nuovo sistema di pagamento mobile ideato da sei delle maggiori banche svedesi con la banca centrale, che dal canto suo stima che entro il 2020 il denaro in circolazione sarà crollato del 20-50% in Svezia.

Certo, ad oggi la maggioranza delle carte utilizzate sono classiche, di quelle col PIN , ma le transazioni contactless, al pari di quelle mobile, si stanno rapidamente evolvendo.
Secondo il sito Statista, alla domanda “pagheresti con carte contactless in negozio se possibile?”, nel 2019 il 49% degli svedesi ha dichiarato “Sì, sempre”.

turismo cashless

Non che questa tendenza debba stupirci: in un report gratuito pubblicato poche settimane fa da Travel Appeal dedicato ai 20 maggiori trend che impattano il futuro del turismo, si citano infatti i pagamenti cashless e contactless (puoi scaricare qui il report completo).

Ma dopo aver sentito parlare Eric Larsen, Executive chairman Biohax Italia, ci rendiamo subito conto che le cose si stanno evolvendo molto più velocemente. Per essere chiari, Biohax impianta chip direttamente sottopelle per facilitare le transazioni e la mobilità.
“Noi crediamo che il corpo umano non sia una macchina perfetta e che il corpo abbia bisogno della tecnologia per essere più performante ed efficiente.”, dichiara Larsen dal palco.
È l’avanguardia del Transumanesimo: l’attingere alla tecnologia e alle scoperte scientifiche per potenziare le capacità del corpo e della mente umana (vi ricordate la pericolosa deriva della società di Gattaca, tra uomini normali e uomini perfezionati dalla scienza?)

In pratica il chip contiene tutte le informazioni dell’individuo, dalla patente e i documenti, alle tessere della coop e della palestra, l’abbonamento dell’autobus e della metropolitana, e ovviamente i conti bancari, il tutto criptato utilizzando la blockchain.

In questo modo la persona sarà in totale possesso dei suoi dati personali e solo lei potrà decidere se, quando e come, cedere i suoi dati a terzi, persino monetizzandoli a proprio piacimento.

Potrà sembrarvi pazzia o fantascienza (così ne parlava un servizio di Report già nel 2018), eppure ci sono ad oggi 3000 svedesi e 2000 statunitensi che si sono fatti impiantare il chip: basta una puntura e via.

Transazioni più veloci, niente più code in metro o all’aeroporto, pagamenti in chiaro sempre e comunque, massima padronanza sui propri dati. D’altronde l’avevano detto a PhoCusWright che la parola del nuovo decennio sarebbe stata frictionless.

Cina: via il portafoglio e le carte, tanto basta lo smartphone

Se in Svezia si mira ed eliminare non solo il contatto ma anche il supporto fisico del processo di pagamento, in Cina le cose hanno preso una piega diversa: sul treno, alle bancarelle, in hotel e al ristorante, si scannerizza un QR code e si paga. Persino per fare una donazione ai senzatetto.

Tutto passa attraverso WeChat, della multinazionale Tencent – lo spiega Enrico Plateo, Head of Europe Tencent IBG.
Questa applicazione mobile, a metà tra un portafoglio virtuale collegato al conto bancario, una chat, un social e un gioco online, in Cina è il ponte che collega il mondo reale e quello virtuale, e che rende il confine che separa queste due dimensioni sempre più labile.

Omnicanalità e fluidità si sono concretizzati nella Cina di oggi con il digitale e il mobile payment via Wechat, che può essere utilizzato sia online sia offline, ad esempio in uno qualsiasi negozio e che di fatto gestisce ad oggi un milione di transazioni al minuto.

Difficile che la Cina rinunci ai pagamenti tramite mobile per un chip impiantato nella mano, perché come ha ben spiegato Plateo – il pagamento è ormai parte di un processo di gamification a cui gli utenti non vogliono rinunciare, è una forma di engagement comoda per le aziende e divertente per le persone.

L’Italia su un altro pianeta

Se prendiamo come termine di paragone tra Italia, Svezia e Cina, i pagamenti e le transazioni, ci sembrerà di trovarci molto, molto lontano.

Difficile che qui da noi, per adesso, prendano piede queste forme di pagamento.
C’è ancora troppa economia che ruota intorno al nero, le commissioni imposte per i pagamenti con carta o bancomat sono inaccettabili per i negozianti e la gente è poco incline ai cambiamenti (d’altronde questo è il paese dei soldi sotto il materasso, della terra e delle case di proprietà).

Nel frattempo intanto il mondo va avanti, e così il turismo, con una propulsione alla velocità, all’abbattimento degli ostacoli e alle soluzioni tecnologiche intelligenti, che non si può né arginare né fermare. Speriamo di non restare solo a guardare.

Photo by energepic.com from Pexels

Hotello Ritzi

Hotello Ritzi è il mio nome d’arte. Mi occupo di consulenza per hotel, web marketing turistico e analisi dati da oltre 10 anni e oggi faccio parte del team di The Data Appeal Company - Travel Appeal.

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