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Prima di parlare di turismo sostenibile, è fondamentale affrontare una questione: quella del cambiamento climatico.

Nel mio primo articolo vi ho promesso un sacco di cose.

Vediamo di iniziare a mantenere le promesse.

Per prima cosa vi ho promesso di “mostrare se i dati e la ricerca degli ultimi 150 anni ci dicono se il Cambiamento Climatico è realmente in atto e se sì, quanto di esso dipende dalle “normali” fluttuazioni “naturali” e quanto dipende dalle attività umane e come esso impatta sul comparto del turismo”.

Perché il cambiamento climatico sta avvenendo nella realtà, nel mondo di oggi e dell’immediato avvenire e sta causando stravolgimenti socio- economico-ambiental-culturali tali che il mondo del turismo non può sottrarsi ad affrontare, visto che esso opera nello stesso campo di battaglia: questa Terra e questa storia”.

In una bellissima serie di conferenze che hanno dato ispirazione al film documentario “An uncomfortable Truth” (una scomoda verità), Al Gore divide i contenuti dei suoi speech in tre parti. Egli si pone e cerca di rispondere a tre domande relative allo Sviluppo Sostenibile:

  • Si deve proprio fare? È necessario? Perché non continuare come prima?
  • Si può fare? Ci sono idee, buone pratiche, modelli, linee guida, studi? Abbiamo le conoscenze e la tecnologia per farlo?
  • Lo faremo? Coglieremo questa sfida?

Ecco io lo copierò spudoratamente questo canovaccio, perché mi pare un buon approccio. L’ho testato tante volte, in molte conferenze (vi avevo già detto la volta scorsa che si sale sempre sulle spalle dei giganti, o comunque di chi è più bravo di te !).
La mia esperienza mi dice che è inutile parlare tanto di sviluppo sostenibile e di turismo sostenibile se non si crede che essi siano necessari per far fronte al cambiamento climatico, alla perdita di biodiversità e all’iper-consumo di acqua e della maggior parte delle altre risorse (non rinnovabili) e al contempo che sia necessario cercare un nuovo modo di produrre e distribuire ricchezza e benessere.

Con l’articolo di oggi iniziamo a rispondere alla prima domanda di Al Gore. Si Deve proprio fare? Prima di parlare in modo più approfondito di Sviluppo Sostenibile e di Turismo Sostenibile, forse prima bisogna sgomberare il campo da una prima domanda. Ma questo cambiamento climatico è proprio vero? E se lo è, dipende dalle attività umane?

La nostra Terra esiste da circa 4 miliardi e mezzo di anni. E alcuni dei primati da cui discende la nostra specie sono comparsi da circa 3 milioni e mezzo di anni fa.

Dal punto di vista della linea del tempo della Terra, si tratta di 4 secondi e mezzo prima di mezzanotte, se l’età della Terra fosse 24 ore.

Se pensiamo proprio al genere Homo sapiens emergiamo circa 4 secondi prima di mezzanotte e 1 secondo e 30 centesimi è il momento in cui usciamo dall’Africa, 4 millesimi di secondi prima della mezzanotte è partita la rivoluzione industriale. La prima.

Questo dovrebbe chiarire. Che cosa? Che qui, sulla Terra, ci siamo da relativamente poco. E che sono già esistiti momenti in cui in questi lunghi (per noi) 4 miliardi e mezzo di anni passati sulla Terra c’è stata: nessuna atmosfera – per circa 2 miliardi di anni – e poi un’atmosfera ricca di metano, una temperatura altissima, una concentrazione di CO2 nell’atmosfera moooolto superiore a quella che ci preoccupa oggi, un effetto serra spropositato.

E allora? Allora noi non c’eravamo. Non erano le condizioni per poter far vivere l’Homo sapiens, per cui il primo punto è che noi dovremmo cercare di preservare questo delicato e poetico equilibrio che permette la vita a noi esseri umani per lo meno per continuare a viverci. Bene, magari.

Ma come siamo sicuri che sia proprio colpa o meglio responsabilità nostra? E non invece delle normali fluttuazioni climatiche del clima?

Le spiegazioni scientifiche possibili proposte per dar conto del cambiamento climatico a cui stiamo assistendo e dell’aumento dell’effetto serra sono varie.

C’è chi sostiene dipenda dalle eruzioni dei grandi vulcani, chi dal ciclo di 11 anni delle macchie solari, chi dalla eccessiva deforestazione, chi la differente concentrazione dell’ozono tra parti alte e basse della atmosfera, chi dalla precessione degli equinozi.

Tutte cause che hanno in effetti degli effetti sul clima (con sorpresa non sempre facendo aumentare la temperatura!) ma… poi ci sono le emissioni di gas climalteranti (così si chiamano i gas che aumentano l’effetto serra, per questo chiamati gas serra o green-house gas) derivanti dalle azioni umane. E il loro effetto è sorprendentemente legato all’aumento delle temperature medie.

La maggior parte di noi sente parlare principalmente di CO2 (biossido o diossido di Carbonio o anidride carbonica… sono tutte la stessa cosa!). Ma questo accade solo perché mediamente le nostre testate giornalistiche e televisive non hanno una grande competenza scientifica o per lo meno nella divulgazione scientifica.

Un grammo di metano (CH4) ad esempio, (se non bruciato) ha un effetto circa pari a 30 grammi di CO2 in termini di aumento dell’effetto serra.

Chiariamo allora alcuni punti fondamentali: questo nell’immagine sotto si chiama effetto serra, e funziona proprio come una serra. Esiste da quando la nostra Terra ha una atmosfera ed è UN BENE CHE SIA COSì! Se non avessimo la nostra atmosfera e il conseguente effetto serra, saremmo come la Luna o Marte… con il lato esposto al sole con circa 400 gradi centigradi e quello all’ombra circa 200 gradi sotto lo zero !

Ci vivreste voi ?
Ecco per cui evviva l’atmosfera ed evviva l’effetto serra…

(Immagine tratta da: https://www.biopills.net/effetto-serra-e-riscaldamento-globale/ )

Però… però se l’effetto serra aumenta troppo… poi fa troppo caldo, evapora più acqua e aumenta la desertificazione e aumentano le piogge torrenziali e spirano i venti e gli uragani sempre più forti e aumentano le inondazioni… e si spostano sempre più persone per motivi climatici!

L’Onu prevede uno scenario di circa 250 milioni di profughi ambientali entro il 2050… altro che sbarchi a Lampedusa!
Per cui il delicato equilibrio in cui abbiamo la fortuna di vivere da poche centinaia di migliaia di anni… è come il Cavaliere nero della famosa barzelletta di Gigi Proietti: Nun je devi rompe er c….!

Infatti l’atmosfera, questa sottile pellicola o pelle potremmo dire attorno al nostro pianeta, è soltanto 10 mila km, ma noi immettiamo le nostre emissioni solo in 50 km sopra la nostra testa! Nella troposfera e nella stratosfera. Una distanza poco maggiore a quella tra Grosseto e Follonica!

Immagine tratta da: https://tech.everyeye.it/articoli/speciale-alla-scoperta-strati-terra-atmosfera-49715.html

Immagine tratta da: https://www.studiarapido.it/atmosfera-terrestre-cose-come-composta/

Le nostre emissioni sono provenienti da discariche che fermentano, peti di bovini allevati intensivamente (aumentano a forte ritmo i gas ad effetto serra emessi dal bestiame, responsabili di circa il 10% delle emissioni ad effetto serra globali), attività industriali, produzione di energia elettrica e termica, veicoli con motore a combustibili fossili) Sono circa 34 miliardi di tonnellate (o Gigatonns) di CO2 equivalente all’anno.
Con questa ripartizione per settore che varia di poco negli ultimi anni:

Imagine tratta da: IEA, Global energy-related CO2 emissions by sector, IEA, Paris https://www.iea.org/data-and-statistics/charts/global-energy-related-co2-emissions-by-sector

Considerate che solo la navigazione (da diporto, da trasporto merci e militare) nel mondo emette quanto tutta la Germania.
Alla faccia del piede leggero e del modello di produzione e consumo che non impatta.

Tornerò presto a parlare di turismo sostenibile e di quello che davvero significa, in un prossimo articolo.

Foto di Kristoffer Brink Jonsson da Pexels

Fabrizio Santini

Team manager e Coordinatore delle Guide presso il Parco Nazionale della Colline Metallifere (nel sud Toscana) e project manager per progetti internazionali. Senior advisor presso la Foundation for Sustainable Development sul tema dell'educazione allo sviluppo sostenibile e allo stile di vita sostenibile. Fa parte della Società Italiana Formatori di Cooperative Learning Scintille.it.

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Fabrizio Santini

Team manager e Coordinatore delle Guide presso il Parco Nazionale della Colline Metallifere (nel sud Toscana) e project manager per progetti internazionali. Senior advisor presso la Foundation for Sustainable Development sul tema dell'educazione allo sviluppo sostenibile e allo stile di vita sostenibile. Fa parte della Società Italiana Formatori di Cooperative Learning Scintille.it.

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