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Tom and Jerry. Il mordi e fuggi. La statistica e le invenzioni. L’anno di Officina Turistica inizia così.

Tom e Jerry sono due amici americani che si ritrovano per caso in un convegno a Seattle. Si erano conosciuti a Roma nel 2018, dove erano in vacanza con le loro mogli. Tom, che conosce bene l’Italia per esserci già stato altre volte, era alla fine di un viaggio che lo aveva portato a visitare alcuni dei borghi più incantevoli del Sud Italia. Quattro giorni nella Costa Amalfitana, una tappa di quattro giorni alle Eolie, tre giorni a Pizzo Calabro e poi un paio di giorni a Roma, prima di tornare negli Usa. Jerry, alla sua prima volta in Italia, era alla prima delle quattro tappe di quattro giorni nel turisdotto. 

Tom e Jerry sono due miti da convegno del turismo. Il primo è l’eroe del momento, visto che ha visitato i borghi, ma il secondo, frequentando gli hotel più lussuosi del turisdotto e i ristoranti stellati di Roma, Firenze, Milano e Venezia, ha fatto schizzare alle stelle i dati sulla spesa media dei turisti internazionali. Le loro mogli, appassionate di arte e del buon vivere italiano, hanno comprato manufatti di artigianato e articoli di moda di piccoli, ma apprezzati stilisti italiani. Linda, la moglie di Tom, nota ricercatrice di Boston, è riuscita a trovare un negozietto di artigianato locale che le aveva suggerito una collega italiana incontrata in un convegno a Barcellona. Grace, moglie di Jerry, ha invece voluto visitare i dintorni delle note città dove hanno dormito.

Turismo mordi e fuggi o turismo di qualità?

Tom e Jerry  non sono solo turisti o clienti di hotel, ristoranti e negozi del Purchase in Italy. Sono anche numeri per le statistiche italiane. Tom e consorte hanno soggiornato in quattro differenti hotel per un totale di 13 pernottamenti. Per l’Istat sono quindi 8 arrivi e 26 presenze. Un arrivo è una registrazione di una persona in un Hotel (4×2=8). Una presenza è un pernottamento di una persona (13×2=26). Jerry e sua moglie Grace, sempre secondo l’Istat, sono 8 arrivi e 32 presenze. Le due coppie, prima di tornare negli Stati Uniti sono state intervistate da una nota società di sondaggi che, per conto di Banca d’Italia, raccoglie dati sui principali comportamenti di viaggio dei turisti stranieri in Italia. Per questa ricerca, le due coppie sono 4 viaggiatori alla frontiera, 16 viaggiatori a destinazione e 58 notti.

Mentre Tom e Jerry bevono una birra nel bar dell’hotel che ospita il loro convegno, in Italia,  esperti e giornalisti di noti quotidiani dibattono sulla ripresa del turismo e su come lo immaginano dopo il Covid. Ognuno di loro ha una visione e idea propria di cosa sia il turismo di qualità. Tutti concordano sulla necessità della fine del mordi e fuggi che attanaglia l’Italia. Tra le slide proiettate al convegno gira ancora quella presentata anni prima da una nota associazione di categoria. In Italia, secondo i dati Istat, la permanenza media dei turisti internazionali era solo di 4,3 giorni. E che cazzo, più bassa della Spagna dove si va al mare e non si visitano beni Unesco. 

Mentre nel convegno sul turismo italico si discetta del turismo dopo il Covid, Tom e Jerry chiacchierano e si danno appuntamento di nuovo in Italia. Non sarà facile visto che non hanno tanti giorni di vacanza e un viaggio in Europa alla fine porta via molto tempo. Entrambi provano invidia per i loro colleghi europei che hanno 20-25 giorni di ferie pagate, a fronte dei loro 10-15. 

Breve nota statistica. Se utilizzate i dati Istat, l’indicatore di permanenza media, cioè Presenze/Arrivi è 3,25 per Tom e 4 per Jerry. Nonostante i due abbiano speso quasi 15 giorni di vacanza nel nostro paese, esaurito il loro monte ferie, visitato beni Unesco e speso un bel gruzzolo, per i convegnisti dell’italico turismo le due coppie americane, sono dei turisti mordi e fuggi. Non è cosi. Il dato della permanenza media ricavato da arrivi e presenze di Istat è prima di tutto un indicatore di permanenza in una struttura ricettiva. Lo stesso dato, su scala nazionale, in un paese caratterizzato dai viaggi multi destinazione, soprattutto da parte dei turisti internazionali, non rappresenta affatto la permanenza dei turisti nel paese.

Ma poi, perché i turisti che soggiornano per poche notti sono un problema? Da quando?

Spero davvero che tra poco la nostra preoccupazione sarà nuovamente focalizzata sull’overtourism e sul mordi e fuggi. Cari esperti e giornalisti, parlate pure di queste amenità, ma per favore, fatelo con un minimo di preparazione in più. La permanenza media dei turisti internazionali nel nostro paese è l’ultimo dei nostri problemi. 

 

*© immagine di copertina Etienne Girardet, su Unsplash 

Antonio Pezzano

Antonio Pezzano assiste enti pubblici e organizzazioni turistiche a disegnare e attuare politiche e progetti che creino valore economico. Il suo ruolo é fornire dati e fatti concreti a chi prende le decisioni. E’ stato per conto della Commissione Europea coordinatore della rete di destinazioni turistiche europee di eccellenza EDEN.

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Antonio Pezzano assiste enti pubblici e organizzazioni turistiche a disegnare e attuare politiche e progetti che creino valore economico. Il suo ruolo é fornire dati e fatti concreti a chi prende le decisioni. E’ stato per conto della Commissione Europea coordinatore della rete di destinazioni turistiche europee di eccellenza EDEN.

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